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Glossario finanziario - Discounted Cash Flow

Definizione

Metodo per la stima del valore intrinseco di un'azione basato sull'attualizzazione dei flussi di cassa.

Approfondimenti

Esistono due approcci alla valutazione del valore di un'azienda sulla base dei flussi di cassa:
1) Modello che considera il solo valore dell'Equity, attualizzando i flussi di cassa disponibili per l'azionista al costo del capitale proprio per ottenere il valore intrinseco di ciascuna azione;
2) Modello che prende in considerazione l'azienda nel suo complesso, attualizzando al costo medio ponderato del capitale (WACC) i free cash flow (ossia i flussi di cassa dall'attività operativa complessivamente disponibili per tutti i portatori di capitale) al fine di ottenere il valore dell'azienda.
La differenza tra il valore dell'azienda così stimato e il valore del capitale di debitio rappresenta il valore intrinseco dell'Equity che diviso il numero totale delle azioni fornisce il valore intrinseco di ciascuna azione. Tale secondo metodo è il più largamente impiegato nella prassi dagli analisti finanziari e su di esso si concentra pertanto l'attenzione.
Al fine di stimare il valore intrinseco ricorrendo a tale metodo è necessaro seguire i seguenti passaggi logici:
1) Stima dei free cash flow (FCF) per ciascuno degli anni compresi nel periodo esplicito di previsione. La stima dei FCF avviene formulando delle ipotesi di previsione sul comportamento di ciascuna delle voci di bilancio, e calcolando poi la misura di FCF sulla base dei valori stimati di EBIT, Ammortamenti, Variazione nel Capitale Circolante, CAPEX;
2) Stima del valore dell'azienda dopo il periodo esplicito di previsione, pervenendo alla stima del cosiddetto "continuing value" (CV). La stima di tale valore presuppone l'adozione di un'ipotesi in merito al raggiungimento di una situazione di equilibrio competitivo da parte dell'azienda durante il periodo esplicito di previsione. Qualora si ipotizzi che l'azienda sarà in grado di mantenere una redditività anomale sulla base nominale degli investimenti presenti al termine del periodo esplicito di previsione, è possibile calcolare il CV con una rendita perpetua a rate costanti. Se invece si ipotizza che l'azienda continuerà ad estendere la redditività anomala su una base di investimenti crescente nel tempo, il valore del CV sarà dato dalla capitalizzazione di una rendita perpetua a rate crescenti;
3) Attualizzazione di FCF e CV al costo medio ponderato del capitale (WACC) che rappresenta il grado di rischiosità appropriato rispetto alla natura dei flussi di cassa attualizzati (che sono i flussi di cassa disponibili sia ai portatori di capitale di debito sia ai portatori di capitale di rischio).
4) Dato che l'attualizzazione di tali flussi di cassa e del CV fornisce il Valore totale dell'azienda (noto come Enterprise Value), per pervenire alla stima del Valore intrinseco capitale netto è necessario sottrarre il Valore del capitale di debito. Per pervenire poi al valore del capitale netto per azione è necessario dividere per il numero di azioni in circolazione.
Il principale limite del DCF è che il flusso di cassa attualizzato (FCF) non è una vera e propria misura di creazione del valore poiché confonde gli investimenti (e il valore dagli stessi creati) con i flussi di cassa generati da tali investimenti, ed è pertanto in parte un concetto di liquidazione. Tale metodo è pertanto inappropriato nel fornire la valutazione di aziende ad elevato tasso di crescita. La soluzione risiederebbe nell'uso di periodi espliciti di previsione quanto più lunghi possibile, il che peraltro si scontra con la difficoltà di effettuare stime oggettive all'aumentare della lunghezza del periodo di previsione. Un altro problema associato a tale metodo è che i FCF non sono la misura che generalmente gli analisti stimano: essi generalmente stimano gli utili in quanto espressione diretta della redditività d'azienda.

Esempio

Si consideri l'azienda Alfa, per la quale si intende stimare il valore intrinseco di ciascuna azione sulla base dei seguenti dati. Periodo esplicito di previsione: 2005-2009. Valore del capitale di debito = € 250. Costo medio ponderato del capitale = 12%. Numero di azioni in circolazione = 250. Ipotesi di crescita dei free cash flow (FCF) dopo nel periodo post previsione 0,3%. I FCF stimati per ciascuno degli anni compresi nel periodo esplicito di previsione pari a: € 135 (2005), € 200 (2006), € 310 (2007); € 365 (2008); € 320 (2009).
I passaggi necessari al calcolo del valore intrinseco sono i seguenti:
1) Attualizzazione dei flussi di cassa al WACC e somma del valore attuale di ciascun anno = 120 + 160 + 221 + 232 + 182 = € 915;
2) Stima del continuing value = 320 / (0.12-0.03) = € 3555 e del suo valore attuale (€ 2019);
3) Calcolo del valore dell'azienda: 915 + 2019 = € 2934;
4) Sottraendo il valore del capitale di debito al valore dell'azienda, e dividendo per il numero di azioni, si ottiene il valore di ciascuna azione: (2934-280)/250 = € 10,61.

Acronimo

DCF

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