I Titoli di Stato italiani - le tipologie

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1) Le emissioni rivolte al mercato domestico

I titoli di Stato italiani vengono emessi dalla Repubblica Italiana, per il tramite del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) che si avvale della collaborazione di Banca d'Italia per l'organizzazione e la conduzione dell'attività di collocamento. Sono suddivisi in sette tipologie di strumenti disponibili sia per gli investitori privati sia per gli istituzionali e si differenziano essenzialmente per la durata dello strumento, la possibile indicizzazione e la modalità di remunerazione degli interessi. Di seguito le diverse tipologie, riconducibili a tre ulteriori macro-categorie: i Titoli di Stato zero coupon, a tasso variabile e a tasso fisso.

I Titoli di Stato zero coupon: strumenti che non prevedono la corresponsione di cedole periodiche. La remunerazione è rappresentata dal rendimento implicito pari alla differenza tra il valore nominale a rimborso ed il prezzo di emissione.

  • Buoni Ordinari del Tesoro (BOT)
    Sono titoli a breve termine che vengono emessi in asta competitiva con scadenza a 3, 6 e 12 mesi, o qualsiasi altra durata compresa entro l’anno (cosidetti BOT flessibili). Al termine dell’anno il MEF pubblica il calendario per le emissioni dei docici mesi successivi. I collocamenti avvengono di norma a metà mese per i titoli con scadenze a 1 anno e a fine mese per i titoli con scadenza a 6 mesi. Le emissioni a 3 mesi avvengono, ivece, nell’asta di metà mese ma solo se sussistono particolari esigenze di cassa da parte dello Stato, mentre le emissioni cosidette flessibili avvengono quando le necessità di liquidità lo esigono. I titoli possono essere negoziati sul mercato MOT in modalità tel quel, ed i contratti sono regolati due giorni dopo la conclusione.
  • Certificati del Tesoro Zero Coupon (CTZ)
    Sono titoli con durata pari a 24 mesi emessi tramite asta marginale mensilmente in concomitanza con i BOT a sei mesi. Sono negoziati sul mercato MOT in modalità tel quel ed i contratti sono regolati due giorni dopo la conclusione.

I Titoli di Stato a tasso variabile

  • Certificati di Credito del Tesoro (CCT)
    Sono titoli con la durata di 7 anni, emessi tramite asta marginale, le cui cedole semestrali sono date dal rendimento annuale dei Buoni Ordinari del Tesoro a sei mesi registrato nell’asta precedente l’inizio godimento della cedola moltiplicato per 0,5 e dunque aumentato di uno spread di 15 punti base; sulla remunerazione dei titoli incide anche lo scarto d'emissione, dato dalla differenza tra il valore nominale ed il prezzo di emissione. Sono negoziati sul mercato MOT in modalità corso secco ed i contratti sono regolati due giorni dopo la conclusione.
  • Certificati di Credito del Tesoro (CCTeu)
    Sono titoli solitamente di durata di 7 anni  e mai di durata inferiore ai cinque anni, emessi tramite asta marginale, che pagano cedole semestrali pari al tasso Euribor 6 mesi maggiorato di uno spread e moltiplicato per la base di calcolo ACT/360. Il tasso Euribor è rilevato due giorni lavorativi antecedenti il godimento della cedola. Come per i CCT, sulla remunerazione incide anche lo scarto d'emissione. Sono negoziati sul mercato MOT in modalità corso secco ed i contratti sono regolati due giorni dopo la conclusione.
  • Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all’Inflazione Europea (BTP€i)
    Sono titoli a medio-lungo termine con scadenze a 5, 10, 15 o 30 anni, emessi mensilmente in concomitanza dell'asta di fine mese, che garantiscono una protezione contro l'aumento del livello dei prezzi in Europa. Infatti, sia il capitale rimborsato a scadenza, sia le cedole semestrali di questi titoli sono rivalutati in base all'andamento dell'inflazione europea, misurato dall'Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo nell'area dell'euro (IAPC) con esclusione del tabacco. Sono negoziati sul mercato MOT in modalità corso secco ed i contratti sono regolati due giorni dopo la conclusione.
    I valori mensili dell’indice Eurostat sono reperibili sul sito internet dell’Ufficio Statistico Europeo: http://europa.eu.int/comm/eurostat/.
  • BTP Italia
    Sono titoli con scadenza a 4 anni che garantiscono una protezione contro l'aumento del livello dei prezzi in Italia. Infatti, sia il capitale sia le cedole sono rivalutati in base all'andamento dell'inflazione italiana, misurato dall'indice ISTAT dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati (FOI), con frequenza semestrale. Sono gli unici Titoli di Stato distribuiti esclusivamente sul mercato MOT prima dell'emissione e del regolamento. A partire dalla data di emissione negoziano in modalità corso secco ed i contratti sono regolati due giorni dopo la conclusione.
    Per ulteriori informazioni visitate la sezione dedicata ai BTP in distribuzione.
     

I Titoli di Stato a tasso fisso

  • Buoni del Tesoro Poliennali (BTP)
    Sono titoli a medio-lungo termine con scadenze a 3, 5, 10 o 15 anni, emessi tramite asta marginale, che pagano cedole semestrali a tasso fisso costante. I titoli a 3 anni sono emessi due volte al mese, i  titoli a 5 e 10 anni sono emessi mensilmente in concomitanza dell’asta di metà mese ed infine i titoli a 15 e 30 anni sono emessi trimestralmente. Sono negoziati sul mercato MOT in modalità corso secco ed i contratti sono regolati tre giorni dopo la conclusione.
  • BTP Futura e BTP Valore
    Sono titoli a medio termine con scadenze a 3, 5, 10 anni,  distribuiti esclusivamente sul mercato MOT prima dell'emissione e del regolamento. A partire dalla data di emissione negoziano in modalità corso secco ed i contratti sono regolati due giorni dopo la conclusione.


Riepilogo

Le caratteristiche delle singole emissioni sono definite attaverso Decreto ministeriale pubblicato in Gazzetta Ufficiale e sono rese note dal Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze attraverso comunicati pubblicati sul proprio sito internet, sezione “Collocamento Titoli di Stato” in homepage oppure sui principali info provider finaziari quali Bloomberg (pagina indice MDTE), Reuters (pagina indice TESOROITALIA) e Moneyline Telerate (pagina indice 47710 – 47711).


2) Le emissioni rivolte ai mercati internazionali

Oltre alle suddette categorie di strumenti oggetto delle emissioni sul mercato domestico, la Repubblica italiana si avvale inoltre di una significativa attività sui mercati internazionali, al fine diversificare la base degli investitori internazionali in titoli di Stato italiani contenendo così il costo complessivo della provvista ed il rischio connesso al rifinanziamento del debito.

Le diverse modalità di accesso ai mercati esteri utilizzate dalla nostra Repubblica sono essenzialmente riconducibili ai tre programmi di emissione di seguito riportati:

I titoli emessi rappresentano prestiti non subordinati, con lo stesso status dei titoli emessi sul mercato domestico. La caratteristica distintiva delle emissioni sui mercati internazionali risiede soprattutto nelle diverse modalità di collocamento, ovvero le fasi di sottoscrizione e di distribuzione; inoltre, pure essendo prevalenti le emissioni in euro, le valute di denominazione dei titoli possono essere variegate (dollari, yen…).

I proventi derivanti dalle emissioni di titoli in valute estere sono generalmente convertiti in euro grazie ad operazioni di swap. Pertanto, lo stock di debito della Repubblica viene calcolato tenendo conto dei controvalori in euro derivanti  dalle eventuali operazioni di swap più che non dei nominali emessi nella valuta originaria (Composizione debito distinto per valuta dopo swap).

 

E' infine disponibile sul sito del MEF un servizio gratuito per ricevere immediata notifica via e-mail della pubblicazione dei documenti di interesse in relazione alle nuove emissioni. Per maggiori dettagli potete visitare la seguente pagina.


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