NFT: quali sono i rischi legati ai Non-Fungible Token?

Scopri di più su quali sono i rischi e le tutele da sapere sui Non-Fungible Token (NFT)



FTA Online News, 29 Giu 2022 - 17:32

La crescente popolarità degli NFT rende necessario comprendere quali siano i rischi e le tutele per gli utenti.


I diritti incorporati in un NFT

L’NFT è un token non fungibile che raccoglie un insieme di informazioni digitali all'interno di una blockchain e conferisce un diritto di proprietà a un determinato soggetto.

Il processo di tokenizzazione converte i diritti su un bene reale o digitale in un token digitale registrato su una blockchain, attraverso uno smart contract (contratto intelligente) che collega il bene al token e crea una scarsità digitale verificabile di proprietà digitale.

La blockchain garantisce che ogni token non sia replicabile o modificabile e “certifica” la dichiarazione di proprietà del token stesso, ma non dell’opera d’arte reale. Fondamentale, dunque, comprendere quali diritti si stanno acquistando con un determinato NFT.


Violazione dei diritti di proprietà intellettuale

Nella progettazione degli NFT viene incluso uno smart contract che viene eseguito quando determinati requisiti vengono soddisfatti. In questo modo viene tutelata la proprietà intellettuale e l’autenticità delle opere rappresentate attraverso gli NFT: questo accade quando l’autore o l’artista dell’opera conia un NFT collegato all’opera. Grazie agli NFT è possibile attribuire una certificazione di autenticità ed è possibile tracciare i successivi scambi.

Può tuttavia accadere che chi conia l’NFT non abbia le autorizzazioni dell’artista o dal creatore dell’opera. Un esempio recente è il caso di Nike che ha fatto causa alla piattaforma di reselling StockX per la vendita non autorizzata di 500 NFT raffiguranti le sneaker Nike.

Prima di acquistare un NFT occorre dunque verificare la “corrispondenza” tra l’identità dell’artista creatore dell’opera e il soggetto che vende. Questa prova può essere fornita collegando un certificato di originalità allo smart contract inserito nell’NFT.


Il diritto di seguito per gli NFT

Il diritto di seguito è il diritto dell’artista di trarre beneficio dalle opere da lui create anche dopo averle vendute o cedute, partecipando all’eventuale incremento del loro valore nel tempo e nelle cessioni successive.

La presenza di uno smart contract all’interno di un NFT, che preveda l’applicazione di percentuali sulle successive vendite, permetterebbe all’autore originale di monetizzare nel tempo. Allo stesso tempo, la presenza di questa clausola implica un potenziale minor ricavo per il compratore del bene nel momento di una futura cessione.

In definitive dunque un acquirente di NFT dovrà tenere conto di tutti tipici problemi connessi a diritto di autore e diritto di seguito che sono tipici delle opere d’arte e analizzati più in dettaglio nell’articolo dedicato alla fiscalità degli NFT.

Wash trading su NFT

Un altro rischio al momento dell’acquisto di NFT è legato a una pratica illegale di manipolazione del prezzo: è il fenomeno del wash trading, un’operazione messa in atto da alcuni venditori per aumentare in modo fittizio il valore di un NFT. In pratica il venditore vende a se stesso il bene digitale, trasferendolo su un altro wallet di proprietà: in questo modo il valore dell’NFT viene gonfiato illegalmente inducendo gli utenti interessati a credere che si tratti di un oggetto con potenzialità speculative. Per un mercato che, pur in calo, ha registrato transazioni per oltre 44 miliardi di dollari nel 2021 il pericolo è concreto. Secondo Chainalysis, durante il 2021 sono stati realizzati circa 8,9 milioni di dollari di profitto da attività di "wash trading" di NFT.


Comprare e vendere NFT in sicurezza

La mancanza di una regolamentazione del mercato degli NFT comporta la partecipazione tra gli investitori anche di truffatori e speculatori. Chi approccia per la prima volta il mondo degli NFT deve pertanto seguire alcune regole:

  1. Il valore degli NFT oscilla nel tempo: l’investitore non deve quindi farsi trasportare dall’andamento del mercato, ma deve essere consapevole dell’obiettivo dell’investimento.
  2. Scegliere i Marketplace considerati più sicuri e regolamentati
  3. Aprire wallet sicuri e fare attenzione all’archiviazione degli NFT in più wallet protetti con sistemi di crittografia avanzati.
  4. Documentarsi sull’NFT di interesse, verificando nelle community di appassionati.
  5. Fare attenzione a phishing, link, email o messaggi fraudolenti che inducono gli utenti a condividere informazioni sensibili che possono portare al furto degli NFT dal wallet.

NFT, il rischio dello schema Ponzi

Come tutti gli investimenti in mercato regolamentati poco o per nulla, anche quelli in NFT presentano diversi rischi. Nello specifico degli NFT molti di questi rischi possono essere assimilati a quelli tipici degli investimenti in opere d’arte: dal problema dell’autenticità a quello dei diritti d’autore e di seguito, dal valore nel tempo dell’investimento (spesso collegato a fattori imprevedibili e soggettivi) all’eventuale concreto rapporto con l’opera d’arte collegata al token, sia essa digitale o fisica. Diversi osservatori hanno però evidenziato anche il rischio della creazione di schemi piramidali, più noti come schemi Ponzi, che potrebbero creare bolle speculative e perdite consistenti.

Al riguardo il rischio è presente, ma non è troppo specifico per via di alcune caratteristiche tipiche degli NFT. Il tipico schema Ponzi funziona più o meno in questo modo. Un soggetto crea un fondo e ne emette sul mercato le quote che vengono sottoscritte dai vari investitori. Invece di ripagare gli investitori con i risultati degli investimenti, lo schema piramidale utilizza le risorse che giungono dalle nuove sottoscrizioni. Più successo ha il fondo, più piovono nuovi investimenti che remunerano i vecchi investitori, a partire dai vertici della piramide e dunque via via più in basso fino ai più recenti.

Quando però calano le sottoscrizioni o qualche investimento reale va male il giocattolo si rompe e la verità emerge prepotentemente come nel famoso caso di Bernie Madoff. Anche nel mondo cripto si sono visti schemi Ponzi giganteschi, come quello di OneCoin con cui la criminale bulgara Ruzha Ignatova ha sottratto ben 5 miliardi di dollari prima di fuggire. Ci sono stati poi i casi di BitConnect e di PlusToken. I casi di frode sono però molti di più e il Washington Post ha persino elencato sei segnali che devono mettere in guardia: rendimenti non plausibili (per esempio l’1% al giorno), promotori che ostentano uno stile di vita elevato, segreti proprietari che bloccano la trasparenza sugli strumenti, spinta al proselitismo, partecipanti che vantano forti guadagni, la difficoltà di liquidare gli investimenti a un certo punto.

Quanto agli NFT, sono strumenti che hanno alcune caratteristiche favorevoli alla creazione di schemi Ponzi e altre caratteristiche che invece li ostacolano. Gli NFT sono difficili da valutare (come un’opera d’arte in molti casi), all’inizio possono fornire ritorni molto elevati, hanno una regolamentazione ancora vaga e incerta, sono nuovi e quindi meno conosciuti e più facili da usare per elaborare delle truffe. Al contempo però gli NFT sono per definizione unici (anche se l’acquirente dovrà compiere tutte le verifiche del caso) non sono dunque fungibili come le quote di un fondo che nasconde uno schema Ponzi. Il ciclo di vita di un NFT normalmente va dal creatore (artista) al venditore (casa d’aste et similia) al compratore (investitore), ogni NFT ha il suo percorso ed è dunque difficile incastrarlo in uno schema piramidale che preveda uno stretto legame tra tutti gli NFT e i loro proprietari nel tempo.


NFT, i rischi di MLM (marketing multilivello)

Un'altra discussa pratica di vendita è quella del marketing multilivello (MLM), entro certi limiti legale in Italia a differenza degli schemi Ponzi o delle catene di Sant’Antonio, ma spesso assimilata e sconfinante negli schemi Ponzi. Consiste in un sistema di distribuzione in cui un’azienda non si limita a vendere i propri prodotti ai clienti, ma li incoraggia a vendere a loro volta i prodotti in cambio di guadagni. Si costruisce così una catena in cui una parte consistente dei profitti si sposta verso l’alto, mentre le maggiori pressioni insistono sulla base.

Può succedere anche nel mondo degli NFT, come per esempio nel caso di quei collezionabili particolari denominati PFP NFT. PFP è l’acronimo di Photo for Profile, ossia di immagine del profilo, e di recente diverse immagini di questo tipo, ossia veri e propri avatar hanno assorbito una parte importante del mercato degli NFT, come nel caso delle serie chiamate CryptoPunks, Bored Ape Yacht Club. Il successo di questi profili ha generato un forte mercato che si è nutrito, come spesso accade, del prestigio collegato a certi NFT di successo o della paura di essere tagliati fuori da una tendenza (FOMO). Il tutto ha innescato meccanismi assimilabili anche al marketing multilivello nella compravendita di questi NFT.

Ogni volta che nasce una moda e si diffonde, sorge il pericolo di meccanismi di marketing multilivello, di schemi piramidali, di speculazioni e di truffe. Anche il mondo degli NFT corre ovviamente questi pericoli.




Per approfondire sugli NFT

NFT (Non-Fungible Token): cosa sono e come funzionano - Borsa Italiana

NFT: qual è la differenza tra token fungibili e token non fungibili - Borsa Italiana

La fiscalità degli NFT - Borsa Italiana


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