NFT: qual è la differenza tra token fungibili e token non fungibili

Differenza tra token fungible e token non fungible: approfondisci quali sono le loro caratteristiche e le altre tipologie di token in base al loro utilizzo.



FTA Online, 16 Mag 2022 - 14:36

La blockchain rappresenta un archivio unico mondiale, decentralizzato e potenzialmente accessibile a tutti dove vengono registrate le transazioni di beni digitali, siano essi criptovalute, opere collezionabili, videogiochi, musica o altro chiamati in generale “token”. In base a come sono memorizzate le informazioni relative a questi beni si distingue tra token fungibili e token non fungibili.

In altre parole i token sono un insieme di informazioni digitali all’interno di una blockchain che conferiscono un diritto di proprietà a un determinato soggetto e dotate di un valore stabilito dalla società di emissione.

 

Definizione di token

L’Osservatorio Digital Innovation del Politecnico di Milano ha definito il token come “un’informazione digitale, registrata su un registro distribuito, univocamente associata a uno e un solo specifico utente del sistema e rappresentativa di una qualche forma di diritto: la proprietà di un asset, l’accesso a un servizio, la ricezione di un pagamento, e così via”.

Il Codice Civile (art. 810) stabilisce che “sono beni le cose che possono formare oggetto di diritti”: in base a questo principio i token possono essere considerati beni. Ma non tutti i token sono uguali.

 

Cosa sono i token fungibili

La prima distinzione da fare è tra token fungibili e token non fungibili.

I token si definiscono fungibili se sono uguali l’uno all’altro. Per essere considerato fungibile, un bene deve appartenere a una medesima categoria come per esempio il grano, il petrolio, il denaro. Una moneta da 2 euro ha esattamente lo stesso valore di un’altra moneta analoga. Analogamente il valore di un Bitcoin è identico a quello di un altro Bitcoin, nonostante fluttui nel tempo. In generale, dunque, tutte le criptovalute sono token fungibili poiché hanno l’obiettivo di funzionare come mezzo di scambio.

I beni fungibili come il denaro, le azioni, i lingotti d’oro sono detti anche liquidi perché permettono di assolvere facilmente alle transazioni commerciali. Non tutti i beni fungibili sono però liquidi: per esempio un’azione di una società non quotata in Borsa è fungibile ma potrebbe essere difficile trovare un acquirente.

 

Quando un bene è fungibile?

Secondo il diritto romano i beni fungibili sono quelli indicati nel genere e individuati per numero, peso e misura, perciò sono facilmente sostituiti con altri beni simili.  

In generale un bene è fungibile se:

  • contiene un valore intrinseco definito e misurabile;
  • è sostituibile facilmente con un bene con caratteristiche simili sul mercato;
  • può diventare un asset di valore nel lungo termine.

 

Cosa sono i token non fungibili

Al contrario dei beni fungibili, quelli non-fungibili hanno la caratteristica di essere unici non sostituibili, non ripetibili e non divisibili.

Tra i beni non-fungibili possiamo annoverare quadri, eventi musicali, contratti di vendita di un’automobile e in generale beni o servizi con qualità uniche e irripetibili: poiché esiste solo un originale, quel bene ha una proprietà distintiva che non permette uno scambio con qualcosa di simile.

In inglese i beni non-fungibili si chiamano Non Fungible Token (il cui acronimo è NFT). Si definisce NFT un certificato digitale basato sulla tecnologia blockchain e in particolare sulla blockchain di Ethereum e può essere acquistato e venduto online utilizzando varie valute. Si tratta dunque di beni appartenenti al mondo reale che vivono anche sulla blockchain.

 

Relazione tra NFT e bene sottostante

In pratica, gli NFT sono unità di dati archiviati su blockchain che certificano l’unicità di asset digitali sottostanti, di cui costituiscono la rappresentazione nell’ecosistema digitale.

I token non fungibili creano dunque un legame incancellabile e interdipendente tra blockchain e il mondo fisico.

Tuttavia, acquistando un NFT non si ottiene la proprietà del bene in sé, bensì un certificato (token) che ne assicura l’autenticità e che consente al proprietario di esercitare dei diritti su quel bene

Token tangibili e non tangibili

Tipologie di token

Oltre alla distinzione tra beni fungibili e beni non fungibili, è possibile catalogare i token in diverse tipologie in base al loro utilizzo:

  • Payment: rappresentano un mezzo di pagamento (sono le stablecoin come Tether o USD Coin, classificati come beni fungibili)
  • Commodity: token fungibili garantiti da commodities. Un esempio è Pax Gold o Tether Gold, entrambi garantiti da oro fisico.
  • Utility: rappresentano dei gettoni fungibili spendibili in un ecosistema digitale per accedere a un prodotto o servizio. Un esempio è Bat (Basic Attention Token), costruito sulla blockchain di Ethereum e utilizzato dai marketer digitali per pagare gli annunci pubblicitari.

 

Per approfondire sugli NFT

NFT (Non-Fungible Token): cosa sono e come funzionano - Borsa Italiana

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