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Usa: non solo dazi, si allunga lista dei timori europei - FOCUS -2-

Accelerare su euro digitale e unione mercato capitali (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 21 gen - Secondo una fonte informata delle discussioni, molte delle quali ancora a ruota libera in attesa che si dispieghino le nuove politiche americane, alcuni ministri ritengono che si debba prendere alla lettera l'indicazione recente di Trump, che vuole rendere gli Usa la capitale mondiale delle criptovalute sebbene qualche anno fa le considerasse un disastro. Negli Usa c'e' chi ha ricostruito la storia di questo interesse del presidente americano, una storia che rinvia a gruppi del settore dei combustibili fossili: l'industria delle criptovalute e' una grande consumatrice di energia e questo spiega l'interesse dei produttori di energie fossili a favorirla espressamente rendendo cosi' oggettivamente necessario il ridimensionando gli impegni di decarbonizzazione. Tra le criptovalute e il ritiro dagli impegni a favore delle politiche climatiche ci sarebbe un inaspettato 'link'.

Viene considerato preoccupante anche il fatto che alla guida della Sec (Securities and Exchange Commission) sia stato nominato Paul Atkins, considerato un 'punto di riferimento' del mondo delle criptovalute, dal 2017 parte della Token Alliance, un'associazione che promuove appunto le criptovalute, molto critico nei confronti della durezza regolatoria del numero uno della Sec Gary Gensler. Tutti elementi che, indica la stessa fonte, faranno accelerare i lavori per l'euro digitale, per garantire cioe' la fornitura di questo mezzo di pagamento con una forte garanzia pubblica.

Un euro digitale, ricorda la Banca d'Italia, 'sarebbe privo di rischi, ampiamente accessibile, facile da usare e gratuito per le funzioni di base. Offrirebbe una soluzione di pagamento paneuropea, disponibile in tutta l'area dell'euro e sottoposta alla governance europea. Potrebbe quindi contribuire a ridurre la dipendenza dell'Europa dai fornitori di servizi di pagamento privati non europei, controbilanciando la loro posizione dominante sul mercato'.

Un altro terreno controverso, collegato per diversi aspetti al precedente, e' destinato a diventare lo sforzo europeo di integrare i mercati finanziari nell'Unione attualmente tanto frammentati da non riuscire a fornire capitali alle aziende europee. Lo ha ricordato stamattina la presidente della Commissione von der Leyen a Davos: 'I risparmi delle famiglie europee raggiungono quasi 1.400 miliardi di euro, rispetto ai poco piu' di 800 miliardi di euro negli Stati Uniti. Tuttavia la frammentazione del mercato dei capitali interno e' tale che spinge i soldi all'estero. Non ci manca il capitale, ci manca un mercato dei capitali efficiente che trasformi i risparmi in investimenti, in particolare per le tecnologie in fase iniziale che hanno un potenziale rivoluzionario'.

Secondo calcoli Ue, nell'Unione ci sono 33 mila miliardi di risparmi privati e ogni anno circa 300 miliardi sono dirottati negli Stati Uniti attratti da migliori rendimenti e/o maggiore 'profondita'' del mercato finanziario. Rendere attraenti e sicuri investimenti nel mercato unico significa erodere potenzialmente la posizione (dominante) del mercato americano. L'ex governatore della Banca di Francia Christian Noyer indicava nel suo rapporto sull'unione del mercato dei capitali che certamente 'le istituzioni finanziarie internazionali hanno un ruolo gradito da svolgere nell'intermediazione delle transazioni sui mercati dei capitali europei', tuttavia 'l'eccessiva dipendenza dalle aziende non europee va contro gli obiettivi di autonomia strategica della Ue'.

Da mesi nella Ue si discute sul rilancio dell'unione del mercato dei capitali e c'e' molta carne al fuoco, tuttavia e' un processo lento, non c'e' unita' su diversi aspetti non certo secondari (dalla supervisione centralizzata alla tassazione di prodotti finanziari europei). La prospettiva di una deregolazione finanziaria negli Usa e della messa in discussione di accordi internazionali puo' costituire una spinta ad accelerare. 'Deve essere una spinta in tale direzione', indica una fonte tecnica europea. Oltretutto si tratta di una prospettiva che ha a che vedere direttamente anche con la posizione internazionale dell'euro.

Antonio Pollio Salimbeni - Aps

(RADIOCOR) 21-01-25 17:15:06 (0529)EURO 5 NNNN

 


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