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Glossario finanziario - Earnings per Share (EPS)

Definizione

L’Earnings per Share (EPS), detto anche "Utile per azione", rappresenta la quota di utili di una società corrispondente a ogni azione ordinaria.

Approfondimenti

L’Earnings per Share (EPS), nella denominazione italiana "Utile per azione", si calcola dividendo l’utile netto di una società per il numero delle azioni ordinarie emesse.
Pertanto al numeratore si utilizza l'utile netto disponibile per gli azionisti ordinari (al netto quindi dei dividendi sulle azioni privilegiate) e al denominatore il numero di azioni ordinarie emesse. Una modalità di calcolo dell’EPS è il "basic EPS", ossia l'utile netto disponibile per gli azionisti ordinari diviso per la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione durante l'anno. La media ponderata è utilizzata per tenere in considerazione le variazioni nelle azioni in circolazione derivanti da nuove emissioni e riacquisti.
La seconda modalità di calcolo dell’EPS è il "diluted EPS" che si basa sul numero complessivo di azioni ordinarie che potrebbero essere in circolazione per effetto dell'esercizio o della conversione dei titoli equivalenti (se cioè i possessori di contingent claim, come obbligazioni convertibili o stock option, esercitassero i propri diritti di esercizio e conversione e divenissero possessori di nuove azioni ordinarie).
L'adozione di questa misura di EPS è particolarmente consigliata per le imprese con strutture di capitale definite complesse. Il "diluted eps" può a sua volta essere calcolato in due modi, a seconda dell'ipotesi adottata per l'esercizio della facoltà di conversione. Il "primary EPS" è calcolato sotto l’ipotesi restrittiva sull'esercizio della facoltà di conversione e dei diritti di opzione. Il "fully diluted EPS" è invece calcolato sotto l’ipotesi di esercizio di tutti i diritti di opzione e conversione esistenti aventi un effetto diluente sugli utili. Il "fully diluted EPS" presenta perciò la massima diluizione possibile di EPS.
Se “basic EPS” e “diluted EPS” intervengono sul denominatore del rapporto tra utile netto e numero di azioni nel calcolo di questo indicatore, esistono ulteriori modalità di calcolo che intervengono sul numeratore. Solitamente infatti il management tende a segregare le componenti straordinarie degli utili (extraordinary items), per fornire agli investitori una rappresentazione più affidabile dell’andamento del business. Si giunge così al concetto di “utile adjusted”, detto anche utile dalle operazioni ordinarie o utile normalizzato. Si tratta di una misura dell’utile prodotta autonomamente dal management (management performance measure) e non richiesta esplicitamente e dettagliatamente dai criteri contabili internazionali IFRS o dagli US GAAP che anzi hanno limitato nel tempo il riconoscimento separato delle voci non ricorrenti. Esempi tipici di voci straordinarie sono i risarcimenti anticipati di obbligazioni, le operazioni di fusione o acquisizione, gli impatti derivanti da forti anomalie sui cambi valutari.
Dall’utile adjusted discende l’”eps adjusted”, la misura presa di solito a riferimento dagli analisti finanziari nel loro report previsionali.

Esempio

Si consideri la società Beta con le seguenti caratteristiche:
Azioni ordinarie autorizzate all'emissione 400.000, valore nominale € 10, azioni in circolazione al primo gennaio 180.000 azioni, capitale sociale sottoscritto € 1.800.000; Azioni Emesse il primo giugno 12.000 azioni. Azioni privilegiate 6%, non convertibili, valore nominale € 20, autorizzate, emesse e in circolazione 5.000 azioni, € 100.000.
Dal Conto Economico dell’esercizio emerge: Utile prima delle componenti straordinarie € 240.000; Proventi straordinari (al netto del 46% di aliquota fiscale) = € 20.000; Utile netto = € 240.000. Dividendi annuali spettanti alle azioni privilegiate = 0,06 x 100.000 = € 6.000. Utile netto = Utile rettificato per il pagamento dei dividendi privilegiati (€ 240.000 - € 6.000) + Proventi straordinari (€ 20.000) = € 234.000 + € 20.000 = € 254.000.
Numero di azioni in circolazione: nei primi cinque mesi dell’esercizio = 5 mesi x 180.000 azioni = 900.000 azioni; dal primo giugno al termine dell’esercizio = 7 mesi x 192.000 azioni = 1.344.000 azioni. Totale numero azioni in circolazione = (900.000 + 1.344.000) / 12 mesi = 2.244.000 / 12 = 187.000 azioni (media ponderata).
Basic EPS = 254.000 / 187.000= 1,36 Euro per azione.

Acronimo

EPS

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