Fiscalità dei Certificati

I Certificati sono derivati cartolarizzati che basano il loro valore sulla performance di una o più attività finanziarie sottostanti.
In quanto strumenti derivati, i Certificati rientrano sotto la regolamentazione dell'articolo 67 del Testo Unico delle Imposte sul Reddito (TUIR), che si occupa della gestione dei redditi diversi. Di conseguenza, tutte le plusvalenze generate attraverso i Certificati rientrano nella categoria di “redditi diversi” e sono soggette a un'imposta del 26% sui capital gain (analogamente al rendimento di altri strumenti finanziari, tra cui le azioni). Questo vale sia per le plusvalenze provenienti dalla differenza tra il valore di vendita (o rimborso) del certificato e il prezzo di acquisto, che per le cedole eventualmente staccate dal prodotto durante la sua vita.

Compensazione delle Minusvalenze nei Certificate

La fiscalità dei Certificati è spesso considerata vantaggiosa perché i loro rendimenti, rientrando nella categoria dei "redditi diversi", danno la possibilità di compensare le plusvalenze conseguite con minusvalenze pregresse. 
Con questo sistema è possibile recuperare le perdite entro i successivi quattro anni dalla loro realizzazione. In particolare, per coloro che presentano minusvalenze all’interno dello “zainetto fiscale” in scadenza entro fine anno, sarà necessario generare guadagni di pari importo entro il 31 dicembre 2023. Tuttavia, è bene ricordare che, a seconda della modalità di compensazione del proprio intermediario, è possibile compensare le minusvalenze attraverso compensazione immediata, dove il controvalore delle cedole incassate viene subito decurtato dallo zainetto fiscale, o attraverso compensazione a chiusura, in cui la compensazione avviene solo alla chiusura della posizione (ossia per scadenza naturale, anticipata o per vendita). 

Esempio di Compensazione delle Minusvalenze immediata

Il classico payoff a cui l’investitore può far riferimento quando si ha a che fare con l’esigenza di sfruttare l’efficienza fiscale dei certificati in presenza di modalità di compensazione immediata, è di norma quello dei Maxi Cash Collect.

Per comprendere meglio come funziona la compensazione immediata delle minusvalenze nei Certificati, prendiamo un esempio:

supponiamo che un investitore abbia una precedente minusvalenza di 1.000 euro. Acquista 1 Certificato a un costo complessivo di 1.000 euro. Dopo un mese, il Certificato paga una Maxi Cedola per un totale di 100 euro. Poiché il precedente deficit era di 1.000 euro, non c'è tassazione sulle cedole. La minusvalenza scende quindi a 900 euro.

 

Esempio di Compensazione delle Minusvalenze a chiusura

Con la modalità di compensazione a chiusura, dopo il pagamento della Maxi cedola il prezzo di carico del certificato diminuirà di un importo pari alla cedola incassata, che non sarà compensabile immediatamente, ma solo alla scadenza naturale del certificato, al momento della vendita o, come nel caso specifico, alla scadenza anticipata. Questa tipologia di Maxi Cash Collect, dunque, è adatta non solo per la compensazione immediata ma anche per coloro che operano con un regime di compensazione a chiusura.

Per comprendere meglio come funziona la compensazione a chiusura delle minusvalenze nei Certificati, prendiamo un esempio:

supponiamo che un investitore abbia acquistato a 1.000 euro un certificato e di avere incassato una Maxi cedola di 100 euro. In questo caso la banca accredita sul conto l’importo lordo della Maxi cedola e, contemporaneamente, provvede a diminuire il prezzo di carico di un importo pari al valore della cedola incassata, con il risultato che il nuovo prezzo di carico del certificato, all’interno del portafoglio, sarebbe (1.000 – 100) = 900 euro.
A questo punto in caso di rimborso anticipato a 1.000 euro, la plusvalenza di (1.000-900) = 100 euro sarà utilizzata per compensare e quindi per ridurre l’ammontare delle minusvalenze presenti all’interno dello zainetto fiscale.

 


In sintesi, la fiscalità dei Certificati offre un vantaggio rispetto ad altri strumenti di investimento e li rende interessanti per una pianificazione finanziaria adeguata e una gestione efficiente del proprio zainetto fiscale.



Contenuto pubblicitario


Borsa Italiana non ha responsabilità per il contenuto del sito a cui sta per accedere e non ha responsabilità per le informazioni contenute.

Accedendo a questo link, Borsa Italiana non intende sollecitare acquisti o offerte in alcun paese da parte di nessuno.


Sarai automaticamente diretto al link in cinque secondi.