La Relazione sulla Gestione

Un documento che accompagna il bilancio



FTA Online News, Milano, 12 Giu 2009 - 14:34

La relazione sulla gestione è un documento che accompagna il bilancio che viene redatto dagli amministratori società, in occasione della presentazione del rendiconto di gestione annuale, con la finalità di fornire all’azionista un’adeguata comprensione dei risultati esposti nel documento di sintesi economico-patrimoniale e delle variazioni intercorse durante l’anno nel capitale e nel conto economico dell’impresa.

Attraverso il D.Lgs. del 2 febbraio 2007, n.32 sono state introdotte importanti modifiche all’art 2428 del Codice Civile che disciplina la relazione. Tali modifiche hanno come finalità principale quella di ampliare il contenuto della relazione a vantaggio dei principi di chiarezza e trasparenza.

Infatti precedentemente l’art. 2428 prevedeva che il bilancio dovesse essere corredato da “una relazione degli amministratori sulla situazione della società e sull’andamento della gestione, nel suo complesso e nei vari settori in cui essa ha operato, anche attraverso imprese controllate, con particolare riguardo ai costi, ai ricavi e agli investimenti”.

Ora invece il primo comma dell’articolo 2428 del Codice civile che disciplina la relazione sulla gestione stabilisce che: “Il bilancio deve essere corredato da una relazione degli amministratori contenente un’analisi fedele, equilibrata ed esauriente della situazione della società e dell’andamento e del risultato della gestione nel suo complesso e nei vari settori in cui essa ha operato, anche attraverso imprese controllate, con particolare riguardo ai costi, ai ricavi e agli investimenti, nonché una descrizione dei principali rischi e incertezze cui la società è esposta”.

A tale chiarezza si giunge attraverso il completamento dell’informazione societaria anche attraverso l’ inserimento di indicatori di risultato finanziari e non.

Gli indicatori

Il compito di un indicatore è quello di rappresentare una grandezza, in questo caso una voce di bilancio. Gli indicatori hanno perciò l’obiettivo principale di dare una rappresentazione esaustiva dei risultati di un’impresa e delle incertezze a cui essa si trova esposta anche in relazione alla congiuntura economica, all’andamento del settore e alla capacità dell’azienda stessa di reagire tempestivamente alle sfide del mercato.

Se però, da una parte, è obbligatorio l’inserimento degli indicatori finanziari (non è così per quelli non finanziari) dall’altra il legislatore non indica una strada prestabilita per l’esposizione di tali grandezze.

Possono essere perciò utilizzate tabelle o grafici facendo riferimento anche agli indicatori dell’anno precedente per dare una visione dinamica dei risultati aziendali.

Andranno esplicati inoltre i criteri utilizzati per la rielaborazione dei dati contabili utilizzati per il calcolo degli indicatori, il metodo di calcolo e la spiegazione dei risultati infine ottenuti.

Tra gli indicatori di redditività potranno essere inseriti ad esempio il ROE, il ROS, il ROI e il rapporto di indebitamento. Mentre tra gli indicatori di efficienza potranno essere indicati l’incidenza del costo del lavoro sul fatturato, dell’ammortamento sul fatturato e degli oneri finanziari.

Potranno essere inseriti poi gli indicatori di liquidità come l’indice di liquidità generale, l’indice di liquidità primaria e quello di autonomia.

Tra gli indicatori non finanziari invece troveremo quelli collegati all’efficienza produttiva al posizionamento sul mercato come la quota di mercato. Alcune aziende pubblicano anche gli indicatori legati all’innovazione come il tasso di innovazione o alla soddisfazione del cliente come il tempo medio di consegna e la tempestività, il numero di reclami. Tra gli indicatori non finanziari infine potremmo trovare anche quelli legati all’efficienza nei processi produttivi come il costo lavoro per unità dipendente, i tempi medi di lavorazione etc.

Un caso concreto: Eni

Prendendo come esempio l’azienda italiana a maggiore capitalizzazione presente sul mercato possiamo scorrere la relazione sulla gestione per meglio capire come è costituita e con che ordine vengono esposti i dati principali della società. All'interno della sua relazione sulla gestione Eni fornisce un quadro dell'andamento operativo cominciando dalla divisione Exploration & Production indicando le riserve di idrocarburi, il portafoglio minerario, i permessi di esplorazione e le produzioni.

Il gruppo continua poi con la divisione Gas & Power per cui si riportano gli approvvigionamenti di gas naturale, le clausole take-or-pay e le vendite di gas rapportate all'anno precedente.

Per la Divisione Refining & Marketing vengono invece indicate le quantità di petrolio acquistare e commercializzate rappresentate attraverso una tabella storica con gli approvvigionamenti e dando anche informazioni sui trasporti via mare, sulla flotta e sulla distribuzione di prodotti petroliferi in Italia e all'estero. Eni indica poi anche gli investimenti tecnici e la ricerca scientifica e tecnologica.

Nella relazione sulla gestione la società precisa anche sulle operazioni straordinarie ovvero i processi di ristrutturazione e concentrazione messi in atto attraverso fusioni e scissioni andando poi a commentare i risultati economico-finanziari alla luce di questi interventi.

Nella relazione sulla gestione di Eni troviamo infine informazioni relative ai compensi corrisposti agli amministratori, ai sindaci, ai direttori generali, alle stock option attribuite agli amministratori, ai direttori generali e ai dirigenti con responsabilità strategiche e le indennità di fine rapporto degli amministratori.

Infine vengono indicati i piani di incentivazione dei dirigenti con azioni Eni e l’evoluzione prevedibile della gestione.


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