FMI

Il Fondo Monetario Internazionale



31 Lug 2008 - 10:58

Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) fu istituito nel 1945 a seguito degli accordi raggiunti nella Conferenza di Bretton Woods del 1944, cui hanno partecipato le potenze Alleate nella seconda Guerra mondiale. La struttura istituzionale dell’ordine economico, pensato dalle autorita’ partecipanti a Bretton Woods, si fondava su: FMI, la Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo (conosciuta come Banca Mondiale) ed un’Organizzazione Mondiale per il Commercio. Quest’ultima fu realizzata solo nel 1995, con l’istituzione dell’Organizzazione Mondiale per il Commercio (World Trade Organisation - WTO). Fino al 1995, la cooperazione commerciale internazionale è stata sostenuta dal Trattato Generale sulla Tariffe ed il Commercio (General Agreements on Tariffs and Trade - GATT).

Secondo l’accordo istitutivo gli obiettivi prioritari del Fondo sono: la promozione della cooperazione monetaria internazionale, lo sviluppo del commercio internazionale, la vigilanza sulla stabilita’ dei rapporti di cambio, evitando le svalutazioni competitive, l’aiuto agli Stati Membri, rendendo disponibili le risorse del Fondo per affrontare difficolta’ della bilancia dei pagamenti.

Per quanto concerne la struttura organizzativa, gli organi principali del FMI sono il Consiglio dei Governatori (Board of Governors), il Consiglio Esecutivo (Executive Board), il Direttore Operativo (Managing Director) e la Commissione Monetaria e Finanziaria Internazionale (International Monetary and Financial Committee).

Il Board of Governors è l’autorita’ formalmente più alta. E’ costituito dai ministri delle finanze e dai governatori delle banche centrali di ciascun paese membro del FMI. Si riunisce una volta l'anno ed è depositario della maggior parte dei poteri del Fondo. In pratica però il Board of Governors ha delegato la maggior parte delle sue funzioni all'Executive Board, composto dagli Executive Directors.

L'Executive Board è composto da 24 membri, di cui otto fissi (Francia, Germania, Giappone, UK e USA piu’ tre che provengono dalle coalizioni formate da un unico Stato ovvero Cina, Russia e Arabia Saudita) e i rimanenti sedici eletti ogni due anni da coalizioni di quei membri che non hanno voti a sufficienza per tenere un rappresentante individuale nel Board. Il voto, infatti, per eleggere un rappresentante in questo organo, è determinato in proporzione alla quota nel commercio mondiale: solo le grandi potenze commerciali, quindi, hanno voti a sufficienza per eleggere un rappresentante.

A capo dell’Executive Board vi è il Managing Director, che guida il suo staff tecnico. Il suo ruolo è quello di esprimere pareri sull'emissione dei prestiti e sulla qualità delle performance dei paesi debitori. Il suo ruolo è dunque molto importante e i suoi pareri molto seguiti dai membri. Dal 1 novembre 2007 e’ in carica il francese, Dominique Strauss-Kahn.

L'International Monetary and Financial Committee (IMFC, ex Interim Committee, creato nel 1974 come comitato di assistenza al Board of Governors) è composto da 24 membri (la cui composizione assomiglia molto all'Executive Board) e la sua autorità deriva dal fatto che vi siedono i ministri delle finanze e i governatori delle banche centrali dei paesi rappresentati. Si incontra due volte all'anno e ha un potere di supervisione sulle decisioni di politica monetaria. Il suo obiettivo è quello di risolvere i problemi di natura politica sottoposti dal Managing Director ed inviarli all'Executive Board.

Il FMI ha in principio esercitato le proprie funzioni in un sistema di tassi di cambio fissi ma aggiustabili, basato sulla convertibilità del dollaro in oro, elargendo aiuti finanziari a carattere temporaneo ai paesi membri per compensare eventuali squilibri nella bilancia dei pagamenti. Negli anni ’70, con il distacco dal sistema dei cambi fissi, il FMI ha esteso il proprio raggio d’azione anche sugli squilibri macroeconomici ed ha incominciato a svolgere una funzione di sorveglianza sulle politiche economiche dei Paesi membri. Il FMI si è occupato, inoltre, in maniera sempre piu’ crescente dei Paesi in via di sviluppo (PVS) e del credito a medio termine.

Dopo la crisi debitoria nei primi anni ’80, il FMI ha svolto un ruolo di fondamentale importanza per fronteggiare i crolli finanziari a livello globale. Le crisi degli anni ’90 (Messico, 1994-95; Asia orientale, 1997; Russia, 1998; Brasile, 1998-99; Argentina, 2001) e la transizione dei Paesi dell’Europa Orientale verso l’economia di mercato hanno costituito un periodo di difficile gestione del sistema finanziario internazionale. Le sollecitazioni del FMI, basate su manovre fiscali restrittive e sulla prevalenza delle considerazioni di natura macro-economica, hanno dovuto affrontare spesso forti critiche.


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