Cosa sono CTZ, CCTeu e BOC: la guida completa
I titoli di Stato sono obbligazioni emesse dal MEF al fine di ottenere liquidità per far fronte al debito pubblico o finanziare le spese previste. Oltre a BOT, BTP e BTP€, il MEF emette sul mercato italiano CTZ e CCTeu
FTA Online News, Milano, 12 Mar 2020 - 12:45
Cosa sono i Certificati del Tesoro Zero Coupon o CTZ
Con l’introduzione dei CTZ (Certificati del Tesoro Zero Coupon), nel 1995, il Tesoro ha arricchito il ventaglio della propria offerta proponendo agli investitori uno strumento zero-coupon di medio termine.
Il CTZ è un titolo obbligazionario di durata pari 24 mesi, privo di cedola e il cui rendimento viene determinato sulla base della differenza tra il valore di rimborso pari al 100% del valore nominale e prezzo di emissione (sotto la pari).
Dal rendimento lordo così determinato deve essere sottratta la ritenuta fiscale, attualmente pari al 12,5%.
Emissione del CTZ
L’emissione dei CTZ avviene mediante asta marginale mensile, che si tiene in coincidenza con l’asta dei BTP indicizzati all’inflazione. All’asta possono partecipare solo gli intermediari abilitati, ovvero banche e SIM; gli investitori intenzionati a sottoscrivere CTZ dovranno prenotare la quantità desiderata presso un intermediario autorizzato non oltre il giorno precedente l’asta: l’importo di sottoscrizione è pari a nominali 1.000 euro (lotto minimo) e relativi multipli. La commissione di collocamento è retrocessa dal Tesoro agli intermediari, e quindi il sottoscrittore finale paga il prezzo d’asta, senza ulteriori aggravi. Dopo l’emissione i CTZ sono negoziabili sul mercato regolamentato MOT, per importi pari o multipli di 1.000 euro; scambi “all’ingrosso” dei titoli si realizzano su MTS, dove si eseguono scambi non inferiori a 2,5 milioni di euro.
Cosa sono i CCTeu (Certificati di Credito del Tesoro indicizzati all’Euribor)
Una ulteriore tipologia di titoli emessi dallo Stato è rappresentata dai Certificati di Credito del Tesoro indicizzati all’Euribor (CCTeu). Si tratta di titoli a tasso variabile di norma della durata di 7 anni. Sono caratterizzati dal pagamento di cedole semestrali indicizzate al tasso Euribor a 6 mesi, maggiorato di uno spread. Sulla remunerazione incide anche lo scarto d'emissione, dato dalla differenza tra il valore nominale a rimborso ed il prezzo pagato all’emissione.
I CCTeu hanno la peculiarità di adeguare la cedola ai tassi correnti di mercato, permettendo all’investitore la possibilità, in caso di smobilizzo dell’investimento prima della scadenza, di recuperare, grosso modo, il capitale inizialmente investito. Ai fini della determinazione della cedola semestrale, al tasso Euribor a 6 mesi si somma algebricamente un margine (o spread) che viene definito al momento di emissione del nuovo titolo. Il tasso cedolare semestrale viene calcolato a partire dal tasso annuo lordo tenendo conto del numero di giorni effettivi del semestre di riferimento su 360 (Convenzione Act/360).
La cedola quindi è il prodotto tra il tasso cedolare semestrale ed il valore nominale del bond arrotondato al centesimo di euro.
La cedola netta incassata dall’investitore terrà conto della ritenuta fiscale attualmente del 12,50%. Sul rendimento lordo dell’investimento, oltre alle cedole incassate, incide anche lo scarto di emissione (ovvero la differenza tra valore nominale e prezzo di emissione).
Emissione del CCTeu
Come per i CTZ, il collocamento avviene una volta al mese mediante asta marginale a cui partecipano gli intermediari abilitati. L’investitore dovrà quindi prenotare i titoli con almeno un giorno di anticipo rispetto alla data dell’asta. Il prezzo pagato è quello d’asta, dato che nessuna commissione è prevista a carico del sottoscrittore. Per quanto concerne l’importo minimo di sottoscrizione e la negoziazione sui mercati secondari, si rimanda al paragrafo dedicato ai CTZ.
BOC: cosa sono i Buoni Ordinari Comunali
I Buoni Ordinari Comunali (BOC) sono obbligazioni emesse da Comuni, per finanziare l’attività amministrativa e di sviluppo locale. Esistono anche i Buoni Ordinari Regionali (BOR) e Provinciali (BOP), emessi con la stessa finalità.
Sebbene tali emissioni obbligazionarie siano quasi sparite dopo la crisi finanziaria e le ultime risalgano al 2005, potrebbero tornare ad interessare le amministrazioni qualora il costo del debito italiano dovesse migliorare.
È fatto divieto di utilizzare tali strumenti per finanziarie le spese correnti. La durata è fissata tra 5 e 20 anni e l’emissione avviene alla pari, mentre le cedole possono essere trimestrali, semestrali o annuali, di importo fisso o variabile. Nel secondo caso l’indicizzazione deve essere basata sui tassi BOT o interbancari, eventualmente maggiorati di uno spread non superiore al punto percentuale. La tassazione sulle cedole è pari al 12,50%.
Tali strumenti non sono assistiti da nessuna garanzia a carico dello Stato, pertanto la legge stabilisce criteri precisi per il rimborso, come la delegazione di pagamento, che danno la massima garanzia ai risparmiatori.
Il debito di Regioni ed Enti Locali viene monitorato dal Ministero delle Finanze con le periodiche “comunicazioni di indebitamento” tramite GEDI, una nuova piattaforma informatica unica per la gestione del Debito Pubblico italiano (sistema informatico che a inizio 2020 ha sostituito il sistema CEAM).
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