Capital Gain: significato, tassazione e calcolo della plusvalenza
Guida al Capital Gain o plusvalenza: cosa significa, la tassazione, come si calcola, le differenze con Capital Loss e trattamento fiscale delle plusvalenze
FTA Online News, Milano, 20 Feb 2020 - 17:25
Cosa significa capital gain (o plusvalenza)
Con il termine Capital Gain o guadagno in conto capitale si identifica la differenza, solo nel caso in cui risulti positiva, tra il prezzo di vendita/rimborso di uno strumento finanziario (azioni, warrants, obbligazioni convertibili, opzioni, operazioni a premio ecc.) e il suo prezzo di acquisto/sottoscrizione. Si ha dunque un Capital Gain o una Plusvalenza quando si vende l’azione ad un prezzo superiore a quello di acquisto. Tale misura costituisce soltanto una parte del rendimento totale di un investimento poiché non considera l'eventuale percezione di frutti periodici (i dividendi).
Tassazione del capital gain e come si calcola
In Italia il Decreto Legge n. 66 del 24/04/2014 (decreto del Governo Renzi conosciuto anche con il nome IRPEF-spending review) ha sancito l'innalzamento dal 20% al 26% dell'aliquota sul Capital Gain, ovvero sugli interessi e sui guadagni di natura finanziaria. La legge è entrata in vigore a partire dal 1° luglio 2014.
Il guadagno o la perdita su ogni operazione di vendita vengono calcolati sottraendo dal prezzo di vendita, al netto delle commissioni, il prezzo di acquisto (prezzo di carico o fiscale) comprensivo delle stesse. Quando un titolo azionario viene comprato in più tranche viene calcolato un prezzo medio in base alla media dei prezzi di ogni operazione d’acquisto, ponderata con le quantità.
Quando in un solo giorno vengono effettuate più operazioni sia di acquisto che di vendita il prezzo medio di acquisto/vendita viene calcolato come la media dei prezzi di ogni acquisto/vendita ponderata per le quantità acquistate/vendute. Avremo un Capital Gain in caso di differenza positiva tra i valori finali di vendita e di acquisto.
Conferme ed eccezioni alla tassazione del capital gain
La tassazione del Capital Gain al 26% viene applicata anche ai dividendi che vengono staccati dalle singole azioni, così come agli Etf ed ai Fondi Comuni, con l'eccezione di quelli al cui interno siano contenuti titoli di Stato. In questo caso tale componente influisce nella tassazione finale per il 48,08%. Perché questa differenza? La spiegazione è semplice:
Il Capital Gain sui titoli di Stato, ovvero sui BOT, i BTP, i CCT e i CTZ, beneficia di una tassazione diversa, pari al 12,5%, allo stesso modo dei titoli emessi da enti pubblici come le regioni, le province ed i comuni, delle obbligazioni di organismi internazionali come la World Bank e la BEI e dei bond di stati esteri che fanno parte della così detta "white list",vale a dire la lista dei paesi con i quali è attuabile uno scambio di informazioni.
Differenza tra capital gain - capital loss e trattamento fiscale
L'opposto del Capital Gain, ovvero la Minusvalenza o Capital Loss, è invece la perdita derivante da un’attività di compravendita di strumenti finanziari (azioni, obbligazioni, Titoli di Stato, derivati, valute), depurata da eventuali interessi maturati e dagli oneri accessori. Nella sua accezione generale è la perdita nella quale si incorre quando un’attività finanziaria o reale viene venduta ad un prezzo più basso del prezzo di acquisto. Nel caso in cui venga conseguita una minusvalenza è possibile utilizzarla per abbattere la tassazione di eventuali plusvalenze future. La minusvalenza genera infatti un credito fiscale che può essere recuperato dalle plusvalenze che vengono conseguite nello stesso anno e/o nei successivi 4 anni.
Attenzione, tuttavia, poiché non sempre è possibile recuperare le minusvalenze. Esistono infatti degli strumenti finanziari che non permettono di recuperarle, si tratta di quelli che, secondo il fisco italiano, generano i così detti “redditi di capitale” come ad esempio gli Etf, i fondi comuni di investimento, i dividendi delle azioni e le cedole delle obbligazioni. Le minusvalenze sono invece compensabili per gli strumenti che generano” redditi diversi” ovvero azioni, obbligazioni, Etc, Etn, futures e certificates.
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