Abenomics

La politica che il premier nipponico Shinzo Abe ha messo in atto per rilanciare l’economia



FTA Online News, Milano, 11 Nov 2013 - 17:32

Con il termine Abenomics s’intende la politica ultra espansiva che il premier nipponico Shinzo Abe ha messo in atto per rilanciare l’economia dell’Impero del Sol Levante. Il nazionalista Abe, già premier tra il 2005 ed il 2007, ha vinto le elezioni politiche nel dicembre del 2012 mettendo tra le priorità del proprio programma la revisione dei poteri della Bank of Japan (BOJ) e l’indebolimento di uno yen troppo forte, che penalizza le esportazioni del Paese.

Un’operazione da 7,8 miliardi di dollari, di cui 4,4 destinati alle infrastrutture, con potenziali benefici per il Paese stimati in 30 miliardi di dollari.

La fase uno di questa cura d’urto ha avuto inizio il 4 aprile 2013, quando la Banca del Giappone ha avviato un "quantitative and qualitative monetary easing" ancora più espansivo di quello della Fed cominciando a stampare moneta per acquistare debito pubblico promuovendo anche gli investimenti statali. Previsto in due anni il raddoppio della base monetaria giapponese e dell’ammontare di titoli del debito pubblico in circolazione con un incremento della base monetaria di 60-70.000 miliardi di yen all’anno e un aumento annuale dell’ammontare di debito pubblico di 50 mila miliardi di yen con l’obiettivo complessivo di abbattere la deflazione e portare l’inflazione al 2% in due anni.

Un primo traguardo è posto nel 2020, con le Olimpiadi di Tokyo a 56 anni dai Giochi del 1964, che determinarono l’ingresso del Giappone fra le potenze economiche mondiali. Passi importanti saranno però compiuti da Shinzo Abe, già nella prossima primavera, quando l’Iva salirà dal 5 all’8% e sarà lanciato al contempo un piano di stimolo da oltre 50 miliardi di dollari (5 mila miliardi di yen). Previsti mille miliardi di yen di incentivi fiscali e la realizzazione di opere pubbliche che saranno poi utilizzate per le prossime Olimpiadi.

L’Abenomics si presenta come il giusto mix del pensiero degli economisti Keynes e Friedman e della linea seguita dalla Fed del dimissionario Ben Bernanke. Punta infatti a incoraggiare le banche centrali ad incrementare la liquidità per investire successivamente in opere pubbliche.

L’Abenomics funziona? Ad oggi i risultati dicono di sì. Nel secondo trimestre dell’anno il Pil nipponico è cresciuto del 3,8% ed i prezzi, dopo due decenni di deflazione e bassa crescita, sono saliti ad agosto dello 0,9% (a/a). E questo grazie soprattutto agli stipendi che salgono in modo doppio rispetto all’inflazione e hanno irrobustito il potere d’acquisto dei giapponesi. Aumenta la disoccupazione, ma crescono la produzione industriale e gli investimenti che contribuiscono a rafforzare la ripresa.

E’ comunque prematuro affermare che tutti i problemi siano risolti. Per ora i giapponesi si godono i risultati ottenuti con i recenti interventi, che hanno riportato il Paese del Sol Levante al ruolo legittimo di terza economia mondiale, con una Borsa in aumento del 40% da inizio anno ed un sensibile ridimensionamento dello yen. La terza fase dell’Abenomics sarà rappresentata dalle riforme strutturali. Se il premier nipponico mancherà il bersaglio, l’economia del Paese potrebbe implodere sotto il peso della spesa pubblica e far esplodere, dalle macerie, il più consistente debito pubblico del mondo.


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