Un redditometro contro levasione
Grandi imprese nel mirino
FTAOnline News, Milano, 01 Ago 2008 - 11:48
Inaugura il suo progetto antievasione l’Agenzia delle Entrate, affilando le armi dei controlli fiscali (10 mila in più ogni anno). Tra le novità l’utilizzo del redditometro per i contribuenti che non hanno debiti di imposta in dichiarazione, ma detengono patrimoni e beni di rilevante valore. Chiamati a collaborare alla crociata antievasione anche gli enti comunali che in cambio di informazioni otterranno una ricompensa pari al 30% del gettito recuperato.
La novità rientra nel nutrito pacchetto fiscale approvato dal Consiglio dei Ministri.
Tassazione delle plusvalenzeRisulta confermata la norma che esenta da tassazione le plusvalenze che derivano dalla cessione di partecipazioni, a patto che entro due anni siano reinvestite in società che svolgono la stessa attività. Approvazione definitiva anche al nuovo regime fiscale per le stock option e all'accertamento con adesione semplificato per i contribuenti sottoposti a controlli, che hanno maggiori imposte accertate fino a 20-25mila euro. Il beneficio previsto dovrebbe concretizzarsi nella riduzione del 50% delle sanzioni. E’ stata anche confermata l'abolizione della tracciabilità dei pagamenti ai professionisti sopra i 100 euro, che sarebbe scattata dal 1° luglio.
Cartelle esattoriali e dati reddituali
Rispetto alle somme erroneamente versate in sede di riscossione Equitalia provvederà al rimborso e decadrà l'obbligo della fidejussione bancaria per le rateizzazioni oltre 50 mila euro. Viene soppressa definitivamente la «Visco–Bersani» relativa alla responsabilità solidale tra appaltatore e subappaltatore nel caso in cui quest'ultimo non risulti in regola con gli adempimenti fiscali e contributivi.
Tra le novità anche la pubblicazione per un anno delle dichiarazioni dei redditi, depositate presso gli uffici delle imposte e i Comuni. In questo periodo viene confermata la possibilità di prenderne visione e produrne copia. Sarà comunque vietata ogni altra diffusione dei dati, punibile con una sanzione tra i 5mila e i 30mila euro.
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