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S&P Global Ratings, emissioni di cartolarizzazioni europee ancora elevate nel 2026

News Image (Teleborsa) - Nel suo ultimo report S&P Global Ratings (S&P) ha approfondito le prospettive per il 2026 per il settore della finanza strutturata europea.

Tra le principali evidenze della ricerca risulta che le emissioni di cartolarizzazioni europee potrebbero rimanere elevate nel 2026, intorno ai 160 miliardi di euro, "grazie all'ampliamento della base dei cedenti, a un miglioramento dell'outlook in diversi segmenti del credito sottostante, a un maggiore utilizzo della cartolarizzazione come strumento di trasferimento del rischio e a una gamma sempre più ampia di attività utilizzate come garanzia delle operazioni".

In tema di regolamentazione, il prossimo anno, secondo S&P, dovrebbe diventare più chiaro l'esito finale della revisione del quadro normativo dell'UE sul mercato delle cartolarizzazioni. "Sebbene la maggior parte delle modifiche proposte sia positiva, le autorità coinvolte nel trilogo continueranno a negoziare vari aspetti nel corso dell'anno, per cui potrebbero esserci ulteriori sviluppi meno favorevoli".

S&P si aspetta che i tassi di disoccupazione sia nell'Eurozona che nel Regno Unito rimangano sostanzialmente stabili fino al 2026. Ciò, precisa, "sarebbe positivo per la migrazione dei rating, che risulta generalmente più correlata all'andamento dell'occupazione rispetto ad altri fattori macroeconomici. Anche una bassa inflazione e tassi di policy contenuti contribuiranno a sostenere la performance dei collaterali".

Lato corporate, per le operazioni garantite da attivi societari, "condizioni di finanziamento più favorevoli stanno migliorando marginalmente le prospettive creditizie, con rischi al ribasso legati ai dazi ancora presenti ma in attenuazione". S&P prevede che il tasso di default delle società europee con rating di grado speculativo "diminuisca leggermente, scendendo al 3,25% entro settembre 2026".

Infine, S%P sottolinea che "i rating della finanza strutturata sono rimasti in larga parte stabili nel corso del 2025, assorbendo gli effetti della volatilità dei mercati dei capitali e dell'incertezza macroeconomica, in particolare per le emissioni con rating investment grade".




(Teleborsa) 16-12-2025 18:28


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