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Banche, accelera all'1,9% la crescita dei prestiti a famiglie e imprese

News Image (Teleborsa) - Accelera a novembre la crescita dei prestiti a imprese e famiglie, che si attesta all'1,9% su base annua, rispetto all'1,7% registrato nel mese di ottobre, quando i prestiti alle famiglie erano cresciuti del 2,2% e quelli alle imprese dell'1,2%. E' quanto emerge dall'ultimo report mensile dell'ABI, da cui emerge che, per le famiglie si tratta dell'undicesimo mese consecutivo di crescita e per le imprese del quinto mese consecutivo.

La raccolta indiretta, cioè gli investimenti in titoli custoditi presso le banche, ha riportato un aumento di 98,6 miliardi tra ottobre 2024 e ottobre 2025 (30,8 miliardi famiglie, 18,9 miliardi imprese), mentre la raccolta diretta complessiva (depositi e obbligazioni) è risultata in aumento del 2,4% su base annua dopo il +2,9% di ottobre, proseguendo la dinamica positiva registrata da inizio 2024.

A novembre, i depositi sono cresciuti del 2,4% su base annua (+2,7% il mese precedente). La raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni è aumentata del 2,5% rispetto ad un anno prima (+4,1% nel mese precedente).

Guardando ai tassi di interesse praticati, il tasso medio sui mutui immobiliari è calato al 3,30% (3,31% nel mese precedente; 4,42% a dicembre 2023), il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è calato al 3,44% (3,52% nel mese precedente; 5,45% a dicembre 2023), il tasso medio sul totale dei prestiti (quindi sottoscritti negli anni) è stabile al 3,96%. Lato raccolta, il tasso praticato sui nuovi depositi a durata prestabilita (cioè certificati di deposito e depositi vincolati) è pari al 2,14%. A ottobre tale tasso era in Italia superiore a quello medio dell'area dell'euro (Italia 2,08%; area dell'euro 1,88%). Rispetto a giugno 2022, (ultimo mese prima dei rialzi dei tassi BCE) quando il tasso era dello 0,29%, l'incremento è stato di 185 punti base.

I crediti deteriorati netti delle banche a ottobre (cioè l'insieme delle sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinanti calcolato al netto delle svalutazioni e degli accantonamenti già effettuati dalle banche) ammontavano a 29,4 miliardi di euro, da 30,1 miliardi di giugno 2025 (31,3 miliardi a dicembre 2024). Rispetto al loro livello massimo di 196,3 miliardi raggiunto nel 2015, sono risultati in calo di circa 167 miliardi. A ottobre 2025 i crediti deteriorati netti rappresentavano l'1,41% dei crediti totali. Tale rapporto era inferiore rispetto a giugno 2025 (1,46%; 1,51% a dicembre 2024; 9,8% a dicembre 2015).

(Teleborsa) 15-12-2025 09:56


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