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Myplant & Garden Middle East: a Dubai nuovo capitolo di internazionalizzazione per filiere del green

News Image (Teleborsa) - Decisamente buona la prima per Myplant & Garden Middle East: L'evento, organizzato da IEG Middle East e V Group, si è svolto dal 15 al 17 novembre 2025 al DEC-Dubai Exhibition Centre di Expo City Dubai, con il Patrocinio del Ministero del Cambiamento Climatico e dell'Ambiente (MOCCAE) degli Emirati Arabi Uniti, gli auspici dell'Ambasciata d'Italia negli Emirati Arabi Uniti e i patrocini del Ministero delle Imprese e del ‘Made in Italy' e di ITA – Italian Trade Agency Dubai.

Myplant & Garden Middle East 2025 si è presentata fin dall'inizio come un appuntamento di forte rilevanza strategica per l'intera regione del Golfo. È stata inaugurata ufficialmente da S.E. Mohammed Salman Alhammadi del MOCCAE e da S.E. Marwan Ahmed Bin Ghalita, Direttore Generale della Municipalità di Dubai alla presenza di alti rappresentanti istituzionali, delegazioni internazionali e stakeholder chiave del settore. Tra le autorità intervenute anche l'Ambasciatore d'Italia negli EAU, Lorenzo Fanara, e il Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, Mirco Carloni, a testimonianza della centralità del tema nel dibattito politico internazionale.


Fin dal discorso di apertura, il rappresentante del Ministero ha evidenziato l'urgenza di accelerare lo sviluppo sostenibile attraverso innovazione, uso efficiente delle risorse e una solida collaborazione pubblico–privato.

Ha richiamato il ruolo decisivo del florovivaismo e del landscape design per migliorare la vivibilità urbana, ampliare i corridoi ecologici e creare ambienti resilienti al clima, in linea con l'UAE Green Agenda 2030, il Dubai Urban Master Plan 2040 e gli obiettivi regionali di sostenibilità.

"La nostra regione riconosce la necessità di ripristinare gli ecosistemi, garantire l'efficienza delle risorse e costruire città vivibili. Myplant & Garden Middle East offre una piattaforma essenziale che connette partner, tecnologie e idee per guidare la crescita sostenibile e sviluppare comunità resilienti," ha dichiarato.

All'interno del Dubai Exhibition Centre, oltre cento brand internazionali (45% dalla UE, 40%+ dagli EAU, e poi espositori da Turchia, Cina, Sri Lanka, India, Svizzera, Thailandia) si sono distribuiti in maniera coerente in una settantina di stand e spazi immersivi su 4.000 mq di superficie espositiva.

Gli espositori hanno presentato produzioni vivaistiche e floricole d'eccellenza, vasi e arredi per esterno, nutrienti per i terreni, attrezzi e accessori, soluzioni e servizi dedicati al verde, anche per climi aridi: tecnologie di irrigazione ad alta efficienza, varietà vegetali resistenti a calore e salinità, serre intelligenti e nuove modalità di progettazione degli spazi esterni.

La presenza costante di delegazioni governative, università, centri di ricerca e grandi sviluppatori immobiliari ha confermato come la transizione verso città Nature-Positive sia già in corso, sostenuta da politiche pubbliche, investimenti privati e innovazione tecnologica.

Le numerose delegazioni di altissimo livello di buyer provenienti dai Paesi del GCC (Gulf Cooperation Council: Arabia Saudita, Bahrain, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman, Qatar) hanno ulteriormente rafforzato la dimensione internazionale dell'evento, unitamente a quelle provenienti da Cina e India.
Tra gli stand, molte le aziende in visita da Africa, Medio Oriente, Asia ed Europa, interessate a esporre alla prossima edizione.


Il contesto economico regionale spiega il forte dinamismo del settore e l'interesse suscitato dalla prima edizione di Myplant a Dubai. Si prevede che il mercato del paesaggio in Medio Oriente supererà infatti i 20 miliardi di dollari di investimenti entro il 2026, per raggiungere i 35,5 miliardi entro il 2030.

La Saudi Green Initiative, con l'obiettivo di piantare 10 miliardi di alberi e recuperare oltre 74 milioni di ettari di territorio, rappresenta uno dei progetti più imponenti: dal 2021 sono già stati piantumati 100 milioni di alberi e arbusti, contribuendo alla rigenerazione di 120.000 ettari di territorio.

Dubai e Riyadh stanno guidando questa trasformazione con interventi come Green Riyadh—che prevede 7,5 milioni di nuovi alberi e la riduzione della temperatura urbana di 2,2°C — e il Dubai Urban Masterplan 2040, che pone spazi verdi e aree pubbliche al centro della pianificazione.


Gli Emirati Arabi Uniti rappresenteranno oltre il 30% della crescita del mercato del landscaping e delle infrastrutture verdi nei Paesi del GCC, sostenuti da una pipeline di progetti edilizi e turistici del valore di oltre 400 miliardi di dollari.

In particolare, la componente verde incide oggi dall'8 al 12% del budget di un masterplan, e fino al 18% nei progetti di lusso e hospitality.

Dubai, già dotata di più di 8.000 ettari di aree verdi, prevede di aggiungerne almeno mille entro il 2030.

Alcune delle principali realtà imprenditoriali mediorientali attive nel landscaping della Regione, intervistate in fiera — Tanseeq, Desert Group, Pheladelfia Agricultural, Planters Group — hanno registrato una crescita significativa della domanda: +40% per i sistemi di irrigazione efficienti, varietà desertiche utilizzate nel 70% dei nuovi progetti, +60% per i sistemi smart basati su intelligenza artificiale rispetto al 2023. Molte innovazioni presentate in fiera promettono riduzioni dei consumi idrici fino al 60% e tagli ai costi operativi tra il 20% e il 30%, grazie a soluzioni per i terreni, tecnologie e automazione.
La manifestazione ha messo in luce anche l'impatto occupazionale del settore: migliaia di posti già attivi tra vivaistica, ingegneria e gestione del verde, con una previsione di ulteriori 10.000 nuove posizioni nei prossimi cinque anni.
Conferenze, workshop e tavole rotonde hanno approfondito temi cruciali per la regione, e non solo: mitigazione delle alte temperature, contrasto alla desertificazione, raffrescamento urbano, ripristino della biodiversità, biofilia, design circolare, integrazione di infrastrutture verdi negli sviluppi immobiliari e pianificazione Nature-Positive supportata dai dati.
Particolare attenzione è stata dedicata al potenziale delle infrastrutture verdi come elementi funzionali capaci di generare benefici a tuttotondo: ambientali, sociali ed economici.
Tra i partecipanti agli incontri, Andreas Kipar, architetto paesaggista e urbanista, presidente di Green City Italia e membro del World Economic Forum's Global Task Force for Nature-Positive Cities; Gianluca Burchi, Research Director del CREA-Research Centre for Vegetable and Ornamental Crops; Leonardo Capitanio, presidente of AIPH – International Association of Horticultural Producers; l'arch. Simone Riva, molto attivo anche in Medio Oriente; Valerio Soldani di ITA, i vertici istituzionali delle Regioni Piemonte e Liguria, la presidenza di ASSO.IMPRE.DI.A, parte di ELCA-European Lanscape Constructor Association; delegazioni AIAPP in ambito IFLA & IFLA Europe, International Federation of Landscape Architects; A.N.C.E.F., l'Associazione Nazionale Commercianti Esportatori Fiori
Grazie a una organizzazione particolarmente efficiente, alla cura dell'estetica dell'insieme espositivo, all'ampia partecipazione internazionale, a una rete di progetti in continua espansione e a un alto livello di confronto tecnico, Myplant & Garden Middle East 2025 ha concluso la sua prima edizione affermandosi come nuovo, importante punto di riferimento per la trasformazione verde dell'area Mediorientale.







(Teleborsa) 26-11-2025 17:24


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