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Incognita inflazione e mercati globali: i possibili impatti

News Image (Teleborsa) - Le ultime settimane sono state ricche di notizie macroeconomiche finanziarie e geopolitiche che hanno provocato una nuova risalita dei rendimenti obbligazionari, con la curva del Treasury che si sta riavvicinando a quota 5%. Gli ultimi tre dati sull'inflazione USA hanno indebolito le convinzioni degli investitori e forse anche dei banchieri centrali.

Lo scrive Fabrizio Santin, Senior Investment Manager di Pictet Asset Management in una lunga analisi nella quale spiega che il processo disinflazionistico "procede a rilento rispetto al secondo semestre del 2023: da gennaio le rilevazioni relative alla componente servizi, quella più importante perché rappresenta una fetta preponderante dei consumi delle famiglie, sono state troppo forti per essere trascurate. Le aspettative dei mercati finanziari hanno seguito questa evoluzione e, se a gennaio prevedevano quasi due punti percentuali di tagli dei tassi sul mercato monetario entro fine anno, ora si aspettano a malapena un taglio da 0,25% tra settembre e dicembre".


Il problema per i mercati finanziari è che, una volta venuti meno i tagli - sottolinea ancora l'esperto - "i mercati hanno iniziato ad incorporare, per il momento con una probabilità molto limitata, nuovi rialzi dei tassi di interesse, le cui conseguenze sarebbero negative per le principali asset class. La riunione della Federal Reserve di inizio maggio ha rassicurato il mercato. Powell ha reiterato che le condizioni finanziarie sono già restrittive e ha indicato che potrebbe tagliare i tassi di interesse con l'inflazione al 3% nel caso in cui dovesse ravvisare un rallentamento sul mercato del lavoro. In Europa, la situazione è più semplice: crescita debole, consumi poco sostenuti e inflazione su livelli di poco sopra il 2% imporranno un taglio che arriverà quasi sicuramente a giugno. Sul fronte crescita i dati si confermano solidi, come registrato dai consumi delle famiglie statunitensi, sebbene gli ultimi dati relativi al mercato del lavoro indicano un parziale rallentamento della creazione di nuovi posti di lavoro; una tendenza quest'ultima che andrà attentamente monitorata".


Santin osserva che "per quanto riguarda i bond, i rendimenti reali - quindi depurati dall'effetto inflazione abbondantemente sopra il 2% - sono molto interessanti negli Stati Uniti (raramente osservati negli ultimi vent'anni). Tuttavia, l'attuale evoluzione favorevole del ciclo economico e la scarsa disciplina fiscale da parte dei governi dei paesi sviluppati, richiedono maggior attenzione e un uso tattico della duration di portafoglio.

Nonostante le difficoltà relative ad un quadro di investimento complicato da correlazioni che non si comportano nella norma, con bond e azioni che perdono contemporaneamente, "crediamo che i mercati finanziari presentino opportunità di investimento con ritorni attesi per strategie multi-asset prudenti significativamente superiori a quelli che si possono ottenere attualmente con un BTP nominale o valore", conclude l'esperto.



(Teleborsa) 15-05-2024 10:14


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