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Ho.Re.C.a., "Il fuori casa rende l'Italia migliore" ma pesa l'inflazione

News Image (Teleborsa) - Non penalizzare la filiera del fuori casa è una buona scelta per l'economia e per valorizzare la diversità italiana di una più alta qualità della vita collettiva, tanto apprezzata anche all'estero. È quanto evidenzia il Rapporto "Il fuori casa rende l'Italia migliore", giunto alla terza edizione, presentato oggi dalla Federazione Italiana Distributori Ho.Re.C.a. (Italgrob) e dal Censis presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica. Dallo studio emerge l'importanza della convivialità, come bisogno e desiderio primario delle persone e come componente decisiva del benessere collettivo.

I risultati della ricerca certificano che la presenza di luoghi in cui potersi incontrare e stare insieme, come piazze o locali pubblici, è per gli italiani importante, non solo per il proprio benessere soggettivo, ma anche per la qualità della vita collettiva. Tuttavia, affinché il fuori casa possa esercitare i suoi benefici effetti deve essere sostenibile per le imprese e con prezzi dei suoi beni e servizi accessibili per i consumatori. Nell'ultimo anno l'inflazione ha razionato la voglia di fuori casa degli italiani. È essenziale che all'impegno degli attori della filiera, a cominciare dalla Distribuzione Horeca, siano quindi affiancati interventi di supporto alla domanda dei consumatori e alle imprese.


"Con il Terzo Rapporto 'Il fuori casa rende l'Italia migliore' – ha dichiarato Antonio Portaccio, presidente Italgrob – abbiamo voluto mettere in luce la straordinaria valenza del mercato dei consumi fuori casa ed evidenziare il prezioso ruolo del distributore Food & Beverage. Vivere delle esperienze di consumo all'esterno delle mura domestiche è per gli italiani condivisione, scambio culturale, relazionalità con familiari e amici e permette di rafforzare i legami sociali, incoraggiando allo stesso tempo la conservazione delle tradizioni e l'innovazione nell'ambito alimentare. Mi preme sottolineare, inoltre, come l'intero settore del fuori casa, compresa la distribuzione, si stia orientando con più convinzione verso pratiche sostenibili ed etiche, a dimostrazione di una maggiore responsabilità della categoria dei distributori Ho.Re.ca. nei riguardi dell'ambiente e delle comunità locali. Siamo consapevoli che attraverso questi comportamenti è possibile costruire una società più unita e inclusiva, dove il gesto del mangiare e del bere fuori casa rende l'Italia migliore".

"La convivialità, la condivisione di occasioni e spazi pubblici – ha detto Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato – sono tratti distintivi del live in Italy e rappresentano la perfetta cornice della dieta mediterranea. Chi viene in Italia lo fa anche per ritrovare queste caratteristiche e chi ci vive, come evidenziato dalla Vostra ricerca, faticherebbe a rinunciarci. È per questo che le Istituzioni non possono trascurare la domanda di fuori casa che emerge dal Paese, sostenendo una filiera che rappresenta anche un importante fattore di crescita economica e occupazionale. L'augurio che tutti possiamo farci è che il calo dell'inflazione e l'incremento dell'occupazione, che già da qualche mese si stanno verificando, aumentino le possibilità di spesa e favoriscano le occasioni di convivialità nel nostro Paese. La crescita economica deve tradursi in migliori condizioni di vita per un numero più ampio possibile di persone, compreso il piacere del mangiare e bere fuori casa".

"Questo Rapporto – ha osservato Paola De Micheli, vicepresidente della Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati – fotografa una realtà consolidata che si è rafforzata dopo l'esperienza Covid. Le persone vivono l'esperienza del fuori casa come una socialità particolarmente positiva. Dobbiamo aiutare e agevolare questo sistema, che è caratterizzato da piccole e medie imprese attraverso la facilitazione della logistica distributiva dei centri città con strumenti di transizione ambientale. Abbiamo bisogno di definire un quadro normativo chiaro sui dehor, di trovare uno strumento nazionale per ammodernare i sistemi dell'erogazione dei servizi del fuori casa ed è necessario un lavoro importante sul credito".

"Il Rapporto Italgrob-Censis – ha sottolineato Mirco Carloni, presidente Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati – ci dà la possibilità di valutare un elemento economico ma anche sociale perché è evidente a tutti quanto vale economicamente la filiera Ho.Re.Ca. Rappresenta, quindi, un settore strategico per il Paese, capace di valorizzare i nostri prodotti agricoli, inoltre, si evince quanto sia importante per gli italiani il momento della relazione nel fuori casa. Questo bene prezioso credo sia per tutti noi che facciamo politica un luogo da preservare, non solo per i valori economici che rappresenta, ma anche sociali".

"Il Rapporto Censis-Italgrob – ha detto Francesco Battistoni, vicepresidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati – ha presentato un comparto solido che vede nell'Horeca e nel fuori casa uno dei pilastri della nostra società. Un dato, quest'ultimo, fortemente riconosciuto dai nostri cittadini così come ha evidenziato il Rapporto. Come rappresentante delle Istituzioni e come deputato di Forza Italia, sono stato lieto che in Commissione Finanze del Senato si sia rinviata al 2025 la Sugar Tax, una tassa ingiusta e illiberale che avrebbe colpito pesantemente anche il settore del fuori casa e della ristorazione come ha avuto modo di sottolineare pubblicamente il Presidente Portaccio. Aver disinnescato questa misura ha contribuito a non appesantire con una nuova tassa imprese e cittadini salvando, da un lato la loro socialità e, dall'altro l'industria dell'Horeca".

"Il Rapporto – ha rilevato Sara Lena, ricercatrice Area Consumer, Mercati Privati, Istituzioni Censis – mette in luce il valore della 'convivialità' per l'Italia. Non è infatti solamente un tratto folcloristico, ma è una proprietà che contraddistingue in meglio la società italiana, contribuendo a preservarla da alcune dinamiche regressive emerse nel web e che, in alcuni Paesi, sono tracimate nella società. La convivialità diventa un bene pubblico essenziale in quanto rende la qualità della vita migliore. In questo senso, il fuori casa, con la distribuzione Ho.Re.Ca. in testa, rende l'Italia migliore in quanto motore relazionale di eccellenza del nostro Paese".

"Dal Rapporto Italgrob-Censis 2024 – ha osservato Dino Di Marino, direttore generale di Italgrob – emerge che si tratta di un mercato che non è solo e soltanto un asse fondamentale dell'economia italiana, ma anche una componente essenziale della storia e della cultura del Paese. Sono convinto che questa trilogia rappresenta una pietra miliare per tutti gli operatori del fuori casa italiano, un settore che saprà, sono certo, essere il volano per la rinascita e lo sviluppo dell'Italia dove i distributori Food & Beverage sapranno essere fondamentali protagonisti".

Luoghi relazionali e qualità della vita collettiva

Come si evince dal Rapporto, se l'83,4% degli italiani considera la presenza di luoghi in cui potersi incontrare e stare insieme importante per il proprio benessere, il 90,9% degli italiani li ritiene fondamentali per la qualità della vita collettiva. Inoltre, per il 93,7% questi luoghi rendono più vivibile un territorio, che sia un quartiere di una città, un centro storico o un Comune minore. Per il 90,8% degli italiani i luoghi della relazionalità, come quelli del fuori casa, sono vitali poiché conservano un plus della società italiana come la convivialità. Un'opinione condivisa dall'89,4% dei residenti al Nord-Ovest, dal 91,2% al Nord-Est, dal 90,5% al Centro e dal 91,9% al Sud e Isole.

Antidoto relazionale e responsabilità sociale delle imprese del fuori casa

Il 72,5% degli italiani è convinto che essere una società con tanti luoghi di incontro e di convivialità significa essere meno esposti a conflittualità e violenza, mentre l'87% ritiene che potersi incontrare in luoghi fisici abitui ad accettare persone con idee diverse. L'87% degli italiani sostiene che titolari e gestori di locali hanno la responsabilità sociale di promuovere buona relazionalità, inclusa una coesistenza serena tra clienti e residenti. Lo pensa l'81,6% dei giovani, l'84,7% degli adulti e il 94,3% degli anziani.

Inflazione e rinunce forzate a ristoranti e bar

Secondo il Rapporto, 1 italiano su 6 è convinto che in Italia l'inflazione galoppi oltre il 20%, mentre per il 55,8% è destinata ad aumentare nei prossimi mesi. Proprio a causa dell'inflazione, 14 milioni di italiani in corso d'anno hanno dovuto rinunciare una o più volte a recarsi presso locali del fuori casa. Tra i motivi: rialzo dei prezzi, taglio delle spese, minori disponibilità economiche, preferenza della convivialità in casa. La voglia di fuori casa è comunque molto forte tra gli italiani, con il 60,7% che vorrebbe nei prossimi mesi potersi recare di più in ristoranti, bar, enoteche, trattorie.






(Teleborsa) 23-05-2024 15:30


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