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Def, Corte Conti: gestione conti pubblici continuerà ad essere difficile

News Image (Teleborsa) - Secondo la Corte dei Conti "la gestione della finanza pubblica continuerà ad essere difficile". Nel corso dell'audizione sul Def presso le Commisioni bilancio di Camera e Senato, i magistrati contabili hanno evindeziato soprattutto che "risulterà impegnativo trovare le risorse per far fronte ai fabbisogni per le politiche invariate" che comprendono anche il taglio del cuneo contributivo e l'Irpef a tre aliquote. "Occorrera', inoltre, individuare le risorse per far fronte ad esigenze settoriali (la sanità o l'assistenza), per la riforma fiscale o anche per sostenere gli investimenti, specie quelli che, eliminati dal PNRR o dal PNC, devono trovare nuove coperture", hanno aggiunto, "sarà poi necessario negli anni a venire, operare quel definitivo risanamento dei conti che richiederà, secondo indicazioni dello stesso DEF, correzioni del saldo primario a politica invariata, nell'ordine di 6 decimi di PIL all'anno fino al 2031".

"Impegni che richiederanno un'attenta scansione dei fabbisogni, più incisive misure per la razionalizzazione della spesa e scelte molto selettive", ha fatto notare la Corte dei Conti.

I magistrati contabili hanno definito "comprensibile" il rinvio da parte del Governo della definizione del quadro programmatico nel Documento di economia e finanza, ma sarebbe stato "utile" avere indicazioni sui comparti di spesa, soprattutto quella riferita all'invecchiamento della popolazione, che pesano sulla traiettoria della spesa netta, parametro quest'ultimo alla base delle nuove regole della governance europea.

"Sarebbe stato utile che il documento, in vista di questa nuova stagione della politica di bilancio europea – ha precisato la Corte dei Conti – contenesse l'esplicitazione, con maggior dettaglio, di quelli che sono allo stato attuale gli andamenti delle variabili che peseranno nella definizione della traiettoria della spesa netta, una traiettoria la cui messa a punto richiederà ai paesi membri di confrontarsi anche con le prospettive dei bilanci pubblici nel periodo medio-lungo (fino al 2041) soprattutto per quel che riguarda le componenti che riflettono i costi di invecchiamento della popolazione".

"Un passaggio che consentirebbe di rendere fin d'ora più concreto il coinvolgimento del Parlamento, necessità prefigurata, del resto, nello stesso Documento", hanno concluso.

(Teleborsa) 22-04-2024 14:39


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