Da ultimo caso Brera a una città che si blocca, Capaccioli (GBC Italia): "tutelare subito acquirenti coinvolti"
(Teleborsa) - Il sequestro del cantiere di via Anfiteatro, nel quartiere Brera, è soltanto l'episodio più recente di una lunga serie di interventi edilizi a Milano finiti al centro di inchieste o contenziosi amministrativi. La vicenda – nella quale gli inquirenti contestano, tra l'altro, l'attribuzione di un valore storico a un edificio che risulta demolito anni prima – è diventata l'emblema di una dinamica più ampia, che vede nella città numerosi cantieri sospesi, procedure congelate e un clima di incertezza crescente.È su questo quadro generale che interviene Fabrizio Capaccioli, presidente del Green Building Council Italia. Capaccioli sottolinea che: "Il vero nodo non riguarda il singolo intervento, ma l'effetto cumulativo di questi blocchi sulla vita quotidiana delle persone. Migliaia di famiglie che hanno acquistato casa nei nuovi progetti residenziali restano oggi intrappolate in una sospensione lunga e imprevedibile. Famiglie che hanno versato acconti, firmato contratti, programmato traslochi o venduto la casa precedente, e si ritrovano senza un'abitazione disponibile e senza tempi certi."
Capaccioli osserva che la giustizia deve naturalmente seguire il proprio corso e accertare eventuali responsabilità, ma i tempi dei procedimenti non possono ricadere su chi ha agito in buona fede. Per questo invita a separare il destino delle famiglie da quello dei contenziosi urbanistici e giudiziari, ricordando che l'ordinamento prevede strumenti di garanzia che oggi devono essere resi realmente efficaci. Le fideiussioni obbligatorie sugli acconti e il fondo pubblico destinato a intervenire nei casi residuali esistono proprio per evitare che il rischio immobiliare finisca per gravare sugli acquirenti finali. "La proposta è semplice nella logica, ma richiede una regia istituzionale chiara per restituire rapidamente gli importi versati, attraverso l'escussione delle fideiussioni quando presenti e, laddove ciò non sia possibile, mediante un intervento diretto del fondo pubblico. In questo modo, -prosegue Capaccioli- le famiglie potrebbero rientrare nel mercato e scegliere liberamente un'altra soluzione abitativa, invece di restare bloccate per anni in attesa della conclusione di procedimenti complessi."
Il Presidente della prima Associazione in Italia per l'edilizia sostenibile avverte che, se la restituzione degli acconti diventasse impraticabile o indefinitamente rinviata, si verrebbe a creare un meccanismo perverso in cui la sospensione sarebbe la normalità e la paralisi si autoalimenterebbe. "Milano – dice - non può permettersi che questa situazione si trasformi da emergenza a condizione strutturale. Gli investimenti si fermano, la fiducia degli acquirenti diminuisce e una crisi urbanistica rischia di trasformarsi in crisi sociale." Per questo il presidente di GBC Italia sollecita un intervento coordinato, non per entrare nel merito dei singoli casi sotto indagine, ma per proteggere gli acquirenti incolpevoli, ristabilire stabilità e ridare mobilità al mercato. "La giustizia continuerà il suo corso; nel frattempo – conclude - è compito delle istituzioni evitare che le famiglie restino sole dentro un limbo che non hanno scelto."
(Teleborsa) 15-12-2025 13:28