Commercialisti, il questionario dell'Unione Giovani: abusivismo, comunicazione e Ordini
(Teleborsa) - Per la quasi totalità dei dottori commercialisti la lotta all'abusivismo rappresenta una battaglia da portare avanti. Oltre la metà degli iscritti dichiara di essersi imbattuta in casi di esercizio abusivo della professione, ma soltanto un quarto ha proceduto con una segnalazione. Un dato che si accompagna a un ulteriore elemento critico: nel 95% dei casi le segnalazioni non hanno prodotto effetti, mentre solo nel 5% hanno determinato l'avvio di un procedimento penale o la diffida nei confronti dell'abusivo.È quanto emerso dal questionario sulla professione promosso dall'Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili tra i propri iscritti e presentato nel corso del Forum tenutosi lo scorso 12 dicembre a Padova, presso il Conservatorio Pollini.
Dall'indagine emerge anche un cambiamento nelle modalità di relazione con il mercato e con la comunità professionale: circa un terzo dei commercialisti utilizza i social network per promuoversi tra potenziali clienti e colleghi. Sul piano della percezione delle regole, il codice deontologico è considerato dal 56 per cento degli intervistati più come un vincolo, legato al dovervi sottostare in quanto iscritti, che come una forma di tutela, soprattutto in confronto con soggetti non ordinistici.
Quanto al ruolo degli Ordini territoriali, nella maggior parte dei casi viene riconosciuta una valorizzazione almeno parziale dei giovani colleghi; tuttavia, per il 45% degli iscritti tale attenzione non risulta sufficiente. Inoltre, gran parte degli iscritti valuta in misura insufficiente l'operato del proprio Ordine nella costruzione di rapporti efficaci con gli uffici, dall'Agenzia delle Entrate a Inps e Inail, fino ai Tribunali.
"I dati ci dicono che l'abusivismo continua a colpire la categoria e che, quando si segnala, troppo spesso non si ottiene una risposta efficace", evidenzia Francesco Cataldi, presidente Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili. "Serve rafforzare i canali di segnalazione e rendere più incisive le azioni, lavorando insieme a Ordini, Consiglio nazionale e istituzioni". Al tempo stesso, i giovani chiedono Ordini più presenti: "Dal Questionario e anche dal confronto, nel corso del Forum, con i presidenti degli Ordini territoriali e con alcuni candidati alla presidenza iscritti all'Unione, è emersa in alcuni casi la percezione di strutture statiche e non al passo con la professione. È il segno della necessità di un rinnovamento oggi avvertita con maggiore forza rispetto al passato", continua Cataldi.
Al Forum, introdotto da Carlo De Luca (segretario Unione), sono intervenuti Margherita Cera (assessora del comune di Padova), David Moro (consigliere Cndcec), Ferdinando Boccia (presidente Cassa Dottori Commercialisti), Guido Rosignoli (vicepresidente Cassa Ragionieri), Eraldo Minella (direttore generale Servizi Professionali e Formazione Il Sole 24 Ore) e Maria Pia Nucera (presidente Fondoprofessioni), Marco Natali (presidente Confprofessioni).
I panel di confronto hanno visto, tra gli altri, la partecipazione di Francesco Savio (presidente Fondazione Centro Studi Unione), dei presidenti Odcec Luca Asvisio (Torino), Giovanni Battista Calì (Roma), Chiara Marchetto (Padova), Camilla Menini (Treviso) ed Ettore Perrotti (L'Aquila e Sulmona). Sono intervenuti inoltre, per l'Unione, Francesca Tomada, Federico Giotti, Alfredo Iannitelli, Michela Sarli, Alessandro Bonandini.
All'ultimo panel sull'impegno dell'Unione negli Ordini locali hanno infine preso parte i candidati alla presidenza di matrice Unione Cristina Betta, Matteo De Lise, Amedeo Di Pretoro, Roberto Gennari, Massimiliano Lencioni.
(Teleborsa) 15-12-2025 19:07