Camera di Commercio Italiana a Dubai, caos all'assemblea
(Teleborsa) - Si è conclusa in un clima di forte tensione e polemiche l'assemblea elettorale della Camera di Commercio Italiana a Dubai, un appuntamento che avrebbe dovuto rappresentare un momento di confronto e consolidamento istituzionale e che, secondo numerose testimonianze, si è invece trasformato in uno degli episodi più controversi nella storia dell'ente.La Camera di Commercio Italiana a Dubai è oggi considerata una delle eccellenze del sistema camerale italiano all'estero, seconda al mondo per performance, con un ruolo strategico nei rapporti economici tra Italia ed Emirati Arabi Uniti. Proprio per questo, quanto accaduto durante l'assemblea ha suscitato sconcerto tra associati e osservatori istituzionali.
Al centro delle critiche vi sarebbe l'esclusione, definita "unilaterale", di una lista data per favorita, decisa dal Presidente uscente senza che – secondo i diretti interessati – siano state fornite motivazioni formali o pubbliche. Una scelta che ha alimentato accuse di gestione arbitraria del processo elettorale e di grave mancanza di trasparenza.
I rappresentanti della lista esclusa hanno parlato apertamente di una "mortificazione delle regole associative", denunciando un clima definito da alcuni come "da regime", con toni di protesta che hanno segnato l'intera assemblea. Durante i lavori, inoltre, sarebbe stato negato il diritto di parola ad alcuni associati e non sarebbero state sottoposte a voto mozioni di sfiducia regolarmente presentate, sollevando ulteriori dubbi sul rispetto delle più basilari procedure democratiche.
A rendere il contesto ancora più teso, secondo diverse testimonianze, l'allontanamento dall'aula di alcuni oppositori con l'intervento di bodyguard. Una presenza ritenuta da molti sproporzionata e fuori luogo in un'assemblea di natura istituzionale, e che avrebbe contribuito a creare un clima percepito come intimidatorio.
Il tutto si è svolto alla presenza di importanti rappresentanti del sistema Paese, tra cui ICE, SACE, l'Ambasciata d'Italia negli Emirati Arabi Uniti e Assocamerestero, che in passato avrebbe già rivolto un richiamo scritto al Presidente uscente. Un elemento che rende la vicenda particolarmente delicata sul piano politico e istituzionale.
Sul piano elettorale, a risultare vincitrice è stata la lista sostenuta dall'ex Segretario Generale, figura che – secondo quanto riferito – sarebbe stata condannata in primo grado per appropriazione indebita ai danni della stessa Camera. Ancora più clamoroso, secondo i presenti, il risultato della lista appoggiata direttamente dal Presidente uscente Campagna, che avrebbe ottenuto appena quindici voti, classificandosi ultima.
L'assemblea si è infine chiusa con un'immagine definita da molti emblematica del clima vissuto: il Presidente e il Direttore Generale costretti a lasciare la sede sotto scorta, tra contestazioni e incredulità.
Quanto accaduto non mette in discussione i risultati e il prestigio internazionale costruiti negli anni dalla Camera di Commercio Italiana a Dubai, grazie all'impegno di imprese, professionisti e istituzioni. Tuttavia, l'episodio apre interrogativi profondi sul rispetto delle regole democratiche, sulla trasparenza delle procedure e sull'efficacia dei meccanismi di vigilanza, lasciando una ferita aperta che, secondo molti associati, richiede risposte chiare e tempestive.
(Teleborsa) 23-12-2025 17:26