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Amchor IS: scenario ancora positivo per i mercati finanziari, ma attenti a due rischi - PAROLA AL MERCATO

di A'lvaro Sanmartin* (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 06 apr - L'attivita' economica globale continua a mostrare una ragionevole forza a conferma di un basso rischio di recessione nel breve periodo. Inoltre, l'inflazione sembra destinata a consolidare il suo percorso di progressiva moderazione nei prossimi mesi. Sia la Fed che la Bce sembrano intenzionate a ridurre i tassi di interesse quanto prima. In questo scenario, e' difficile non concludere che le cose stiano oggettivamente andando bene. In ogni caso, e' importante monitorare i possibili rischi all'orizzonte.

Soprattutto due: il primo e' che le banche centrali oggi sono forse troppo accomodanti rispetto agli attuali rischi inflazionistici con possibili sorprese al rialzo dei prezzi nella seconda parte dell'anno. L'altro, in un orizzonte piu' a medio termine, e' legato ai livelli molto elevati di debito pubblico e di deficit raggiunti in non pochi Paesi, che potrebbero portare a episodi di instabilita' finanziaria.

Questo scenario ci porta a tre conclusioni, con implicazioni per le nostre decisioni di investimento. Primo: nel breve termine la "festa" dei mercati e' destinata a continuare e, quindi, per il momento ha senso mantenere posizioni di portafoglio sufficientemente "costruttive". Secondo: i rischi di inflazione sono ancora piu' al rialzo che al ribasso ed e', quindi, consigliabile continuare a limitare il rischio di duration, evitando in particolare la parte lunga della curva.

Terzo: preferiamo continuare a minimizzare l'esposizione ai titoli di Stato dei Paesi con debito pubblico e deficit elevati, privilegiando invece le posizioni di credito e, soprattutto, cercando valute che offrano livelli sostenibili di carry e che siano emesse da Paesi con un'inflazione contenuta e sostenibili dal punto di vista fiscale.

Economia Usa verso atterraggio morbido Sulla base delle informazioni finora disponibili per il primo trimestre dell'anno, vediamo gli Stati Uniti crescere a tassi leggermente superiori rispetto al loro potenziale di lungo periodo. Le aspettative di inflazione dei consumatori e delle imprese statunitensi rimangono ragionevolmente ben ancorate.

L'attuale miglioramento dell'equilibrio tra domanda e offerta aggregata, unito alle aspettative di inflazione vicine all'obiettivo della Fed, conferisce credibilita' a uno scenario di un atterraggio morbido dell'economia e di una graduale moderazione dei prezzi. Anche l'attivita' macroeconomica dell'Eurozona continua a mostrare segni di ripresa, con aspettative di inflazione ben ancorate nell'area dell'euro.

Sebbene lo scenario centrale per l'economia globale continui a indicare una crescita in linea con il potenziale e un'inflazione in graduale calo, le banche centrali potrebbero non prestare sufficiente attenzione alla possibilita' che i tassi neutrali siano oggi molto piu' alti rispetto a quanto registrato nel periodo tra la crisi finanziaria globale e la pandemia. A sua volta, questo relativo compiacimento da parte delle banche centrali circa il grado di restrizione delle loro politiche monetarie potrebbe portare a condizioni finanziarie piu' restrittive del necessario per controllare le pressioni inflazionistiche in modo duraturo. Nel medio termine, il lato piu' squilibrato dell'economia globale non e' nei bilanci privati, ma in quelli pubblici, cosa che a un certo punto potrebbe portare a episodi di instabilita' finanziaria. Il problema non e' solo il numero di Paesi con un debito pubblico e un deficit strutturale molto elevati, ma la mancata disposizione di una grande parte della classe politica globale ad assumersi i costi elettorali che sarebbero prevedibilmente associati all'attuazione di programmi ambiziosi di consolidamento del bilancio.

Al di la' di quanto detto finora, gli altri elementi del nostro scenario macro-centrale rimangono invariati: la crescita nell'Asia emergente continua a sembrare buona; i dati in Cina continuano a sorprendere al rialzo e supportano la nostra tesi secondo cui tassi di crescita intorno al 5% sono perfettamente raggiungibili quest'anno. Il Giappone continua a muoversi con calma nel suo processo di normalizzazione della politica monetaria. Il prossimo passo sara' probabilmente la riduzione degli acquisti di debito pubblico, che nel corso dell'anno potrebbe tradursi in un significativo movimento al rialzo della parte lunga della curva governativa.

*Chief Economist, Amchor IS.

Red-

(RADIOCOR) 06-04-24 15:13:26 (0326) 5 NNNN

 


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