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AcomeA SGR: Bce verso il primo taglio a giugno, ma non rimarra' data dependent - PAROLA AL MERCATO

di Martina Daga* (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 11 apr - Ancora una volta la Bce decide di tenere fermo il livello dei tassi di riferimento, con Depost Rate al 4%, Marginal Lending Facility al 4.75% e Main Refinancing Operation al 4.5%.

Il quadro macroeconomico delineato durante la conferenza stampa indica una crescita economica piuttosto debole anche nel primo trimestre dell'anno. I dati prospettici puntano a una graduale ripresa guidata dal settore terziario e da un miglioramento dei redditi reali. Il tasso di disoccupazione rimane ai minimi storici, ma alcuni dati puntano a un ribilanciamento di domanda e offerta di lavoro. Ancora una volta Lagarde sottolinea l'importanza di un'efficace implementazione del programma NGEU per stimolare gli investimenti nell'Eurozona.

Inoltre, stiamo continuando a vedere una riduzione dei fattori che pesano sulla crescita economica, tra cui una politica monetaria che e' rimasta restrittiva troppo a lungo.

Nonostante le pressioni domestiche rimangano alte, soprattutto sul fronte dei prezzi dei servizi, le spinte inflazionistiche sembrano ora meno preoccupanti per la Bce: le misure inflazionistiche stanno rallentando e anche la crescita salariale si sta gradualmente moderando, con le aziende che stanno in parte assorbendo nei margini di profitto l'aumento del costo del lavoro, senza che questo gravi interamente sui prezzi al consumo. La Bce si aspetta che l'inflazione fluttuera' intorno al livello attuale, principalmente trainata dall'effetto base della componente energetica, per alcuni mesi prima di scendere piu' velocemente verso il target del 2% non prima del prossimo anno.

Come gia' anticipato dalle comunicazioni informali dei membri del board della Bce, c'e' ora un certo consenso sul fatto che il primo taglio dei tassi di riferimento arrivera' in occasione della riunione di politica monetaria di giugno.

Tuttavia, la banca centrale europea ha posto delle condizionalita'; la decisione dipendera' da elementi: l'aggiornamento delle proiezioni di inflazione, la dinamica dell'inflazione core e la forza della trasmissione della politica monetaria. Non c'e' un impegno preventivo, ma la direzione e' chiara.

Rimane invece incertezza sul ritmo dei tagli, che non e' stato oggetto di commenti durante la conferenza stampa. Il mercato e' entrato nel meeting di oggi prezzando circa 85 bp di tagli ai tassi di riferimento entro la fine dell'anno, ovvero 3 o 4 tagli da 25 bp ciascuno, nelle rimanenti 5 riunioni di politica monetaria per il 2024.

Anche se durante la conferenza stampa Lagarde ha ancora una volta ribadito la propria indipendenza dalla Fed e il fatto che il trend di inflazione delle due aree geografiche abbia driver differenti, le conseguenze di un'eventuale divergenza nella politica monetaria si rispecchieranno nella stipula delle proiezioni macro. Anche a seguito degli ultimi dati sull'inflazione negli Stati Uniti, e' sempre piu' probabile che almeno nel breve periodo la politica monetaria delle due principali banche centrali prendera' direzioni differenti, allineandosi alla situazione economica delle due aree geografiche. La Fed dovra' probabilmente rivedere la propria politica monetaria, considerando la riaccelerazione del ritmo di crescita dell'inflazione e un mercato del lavoro ancora particolarmente forte.

*Macro Economist, AcomeA SGR "Il contenuto delle notizie e delle informazioni trasmesse con il titolo "Parola al mercato" non puo' in alcun caso essere considerato una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma di investimento ne' raccomandazioni personalizzate a qualsiasi forma di finanziamento. Le analisi contenute nelle notizie trasmesse nella specifica rubrica sono elaborate dalla societa' a cui appartiene il soggetto espressamente indicato come autore.

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(RADIOCOR) 11-04-24 17:07:09 (0583) 5 NNNN

 


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