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Ue: allarme BusinessEurope, l'economia europea sta arretrando -3-

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 15 gen - Migliorare la competitivita' europea e' decisivo per BusinessErope se si vogliono aumentare gli investimenti privati e garantire che il debito pubblico 'sia saldato dalla crescita piuttosto che dall'aumento della tassazione'.

Grande preoccupazione per lo stato della produzione: la quota dell'industria manifatturiera si e' ridotta (19,7% del pil nel 1991 contro il 15% nel 2021) ed e' 'ulteriormente erosa dal costo delle politiche di decarbonizzazione'.

Inoltre, le attivita' di servizi sono sottoperformanti e sperimentano una crescita della produttivita' negativa o estremamente bassa. La tassazione e' in media notevolmente piu' alta nella Ue (40% del pilL in media) rispetto agli Stati Uniti (27,7%) e alla Cina (20,1%). Inoltre, l'attuazione delle riforme fiscali globali nella Ue (progetto Base Erosion and Profit Shifting guidato dall'Ocse/G20) 'ha portato a un panorama di conformita' fiscale eccessivamente complesso e costoso'.

Infine l'accesso ai finanziamenti per le aziende e' ancora dominato dai prestiti bancari piuttosto che dal capitale proprio: 'Poiche' il credito al settore privato in percentuale del pil e' anche molto piu' basso nella Ue rispetto agli Stati Uniti e alla Cina, le aziende europee si trovano ad affrontare una doppia penalizzazione a causa dell'effetto combinato di unioni bancarie e dei mercati dei capitali incomplete'.

Durante i primi 100 giorni, la Ue per l'industria europea dovrebbe garantire che il futuro nuovo Clean Industrial Deal includa una prima serie sufficientemente ambiziosa di misure concrete per ridurre l'onere normativo nel nostro mercato unico, ridurre i costi energetici, incoraggiare l'innovazione, affrontare le carenze di competenze e manodopera e diversificare i mercati di esportazione e importazione dell'Europa. Poi, tra le altre cose, completare l'Unione bancaria e dei mercati dei capitali rivedendo il quadro normativo finanziario per garantire che le aziende innovative e in rapida crescita e le start-up possano finanziare la loro espansione aumentando la disponibilita' di capitale di rischio e di altro capitale di rischio, promuovendo l'aumento degli investimenti e riaccendendo il mercato della cartolarizzazione (riesaminando i requisiti prudenziali per gli investitori istituzionali per quanto riguarda le attivita' cartolarizzate).

Sulla transizione verde BusinessEurope chiede di 'rivedere gli incentivi fiscali diretti e indiretti'. Netta la scelta del commercio aperto ed equo: 'Non diventeremo piu' forti se voltiamo le spalle al mondo. La Ue ha una delle piu' ampie reti di accordi di libero scambio. Le regole Wto disciplinano piu' della meta' del commercio europeo con il resto del mondo. La politica commerciale e' fondamentale per la futura crescita e occupazione europea'. Per questo 'superare gli ostacoli interni ed esterni alla conclusione e alla ratifica di accordi commerciali internazionali (ad esempio, l'opposizione interna alla liberalizzazione commerciale di determinati settori e il sovraccarico degli accordi commerciali con altri obiettivi meglio perseguiti da altre politiche)' e' una necessita'. Con gli Usa va 'garantito il mantenimento di una piattaforma strutturata per il dialogo sviluppando al contempo un'agenda economica positiva per ridurre i costi di fare affari attraverso l'Atlantico e trovare soluzioni permanenti per le controversie in corso'.

Cautela sulla Cina: 'Dovremmo anche sviluppare modi per cooperare su argomenti relativi alla Cina, salvaguardando al contempo gli interessi della Ue e continuando a impegnarci con Pechino dimostrando un atteggiamento assertivo e unita' per preservare gli interessi economici europei'.

Molta enfasi infine sui prezzi dell'energia: le aziende Ue continuano ad affrontare prezzi dell'elettricita' 2-3 volte superiori a quelli degli Stati Uniti e prezzi del gas naturale 4-5 volte superiori. Secondo il rapporto di Compass Lexecon per BusinessEurope, anche nello scenario di transizione ottimistico, i prezzi dell'energia in Europa potrebbero comunque essere superiori del 50% rispetto a Stati Uniti, Cina e India entro il 2050. 'Saranno necessari alcuni finanziamenti pubblici per ridurre il rischio degli investimenti privati, tra cui un aumento dei finanziamenti Ue per le spese operative e in conto capitale per incentivare gli investimenti privati in sistemi energetici decarbonizzati, laddove le condizioni di mercato non lo consentono'. E c'e' ancora 'molto da fare' per affrontare il lungo processo di autorizzazione, che ostacola gli investimenti in tecnologie innovative.

Il Carbon Border Adjustment Mechanism (Cbam) 'potrebbe aiutare ad assorbire parte del divario di competitivita' derivante dai costi del carbonio, ma non e' progettato per affrontare il divario associato ai prezzi dell'energia: se dovesse rivelarsi inefficace sara' necessario riconsiderare l'eliminazione graduale delle quote gratuite'. Sono necessarie misure piu' forti per mitigare il divario di competitivita' dei costi energetici e del carbonio (ad esempio ampliando la portata delle industrie considerate a rischio di investimenti e perdite di carbonio, sviluppando raccomandazioni sulla riduzione dell'esposizione dei consumatori industriali all'aumento dei costi per le infrastrutture energetiche, ad esempio attraverso esenzioni dalle tariffe di rete nel rispetto dell'equa allocazione).

Aps

(RADIOCOR) 15-01-25 12:10:05 (0312)EURO 5 NNNN

 
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Caterpillar 357,50 +3,77 15.49.08 350,50 357,50 350,50


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