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Parlamento Ue: Trasparency, oltre un quarto dei deputati trae reddito da attivita' extra mandato -2-

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 6 mag - Trasparency lancia un allarme: 'Le recenti accuse secondo cui membri del Parlamento europeo avrebbero ricevuto pagamenti per diffondere la propaganda russa hanno evidenziato ancora una volta l'incapacita' dell'istituzione di proteggere la propria integrita' democratica' perche' 'agli eurodeputati e' sempre stato consentito di avere un numero qualsiasi di incarichi, con scarso controllo da parte del Parlamento europeo'.

L'analisi si basa sui dati estratti dalle dichiarazioni di interessi privati degli stessi deputati, in cui devono dettagliare eventuali entrate che ricevono al di fuori del loro mandato.

Per Trasparency tale situazione 'apre una serie di rischi di conflitto di interessi. Come possono i cittadini europei essere sicuri che i loro rappresentanti eletti agiscano nell'interesse pubblico, se sono assunti da societa' esterne?'. Nell'analisi viene rilevato che alcuni eurodeputati ricevono un compenso dalle aziende mentre svolgono attivita' parlamentare focalizzata sullo stesso settore di quelle stesse aziende. Viene citato il caso l'eurodeputato Markus Ferber, che 'avrebbe offerto servizi di consulenza finanziaria alle banche mentre lavorava all'aggiornamento di una direttiva riguardante i mercati finanziari'. Oppure il caso di Axel Voss, che 'ha scritto un parere sulla legge sull'intelligenza artificiale mentre sedeva nel comitato consultivo sulla protezione dei dati del colosso tedesco delle telecomunicazioni Deutsche Telekom'.

Dice ancora Trasparency: i risultati dell'analisi 'evidenziano alcune verita' scomode sullo scandalo Qatargate e sui tentativi di riforma delle regole interne degli eurodeputati in materia di trasparenza e integrita' che ne sono conseguiti. Gli eurodeputati avrebbero potuto riformare le loro regole interne e vietare i lavori secondari retribuiti. Hanno scelto di non farlo. Hanno semplicemente deciso di imporre una nuova dichiarazione di interessi privati, in cui i deputati sarebbero, teoricamente, tenuti a essere piu' precisi nel riportare sia le attivita' collaterali che i redditi. In realta', queste dichiarazioni rappresentano un passo indietro rispetto alle dichiarazioni precedenti, perche' ora i deputati sono tenuti a dichiarare solo i redditi secondari superiori alla soglia di 5.000 euro all'anno, mentre prima erano tenuti a dichiarare qualsiasi reddito percepito'.

Aps

(RADIOCOR) 06-05-24 15:20:04 (0448) 5 NNNN

 


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