Automotive: AlixPartners, da transizione a elettrico a rischio 40.000 posti in Italia al 2030

Per quanto riguarda forza lavoro componentistica (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 23 apr - Guardando al futuro del settore automotive, la competizione su costi e prezzi continuera' in modo ancor piu' acceso in un contesto di eccesso di capacita' produttiva, soprattutto sui veicoli a batteria per i quali la domanda e' in aumento con tassi molto inferiori alle attese. E' quanto emerge dall'ultimo aggiornamento infra-annuale del Global Automotive Outlook di AlixPartners, presentato a Milano e secondo cui, per l'Italia, si prevede che i volumi di veicoli nuovi rimarranno per i prossimi anni attorno ai livelli attuali (1,8 milioni nel 2023), in un contesto competitivo complesso come per il resto dell'Europa. Questo potra' avere ricadute anche sulla filiera e sull'indotto, impattando la forza lavoro. "Il valore dei componenti di motore e trasmissione per la propulsione elettrica sono ridotti a un terzo degli analoghi componenti di un veicolo endotermico, e solo in quota parte sono accessibili ai fornitori, ponendo un rischio per i componentisti italiani di 7 miliardi di perdita di valore al 2030 e 40.000 posti di lavoro in potenziale esubero. E questo escludendo ulteriori impatti sulla forza lavoro dei costruttori e delle altre filiere dipendenti da quella automobilistica', ha detto Fabrizio Mercurio, director automotive di AlixPartners, sottolineando che "queste perturbazioni potrebbero gravare pesantemente sulla filiera in cui gia' il 30% delle aziende e' in una condizione di stress finanziario, e l'impatto occupazionale potrebbe riguardare tutto il territorio, in primis nel Nord, ma anche nel centro Sud dove sono a rischio il 40% o piu' degli addetti". Affrontare la transizione "richiede uno sforzo non solo a livello regionale, ma coordinato a livello di governo,.

sistema Paese e privati', ha aggiunto Mercurio.

(RADIOCOR) 23-04-24 15:30:38 (0598) 5 NNNN