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Borsa Parigi: +8% Remy Cointreau dopo aperture Xi ai super-dazi sul cognac

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 7 mag - Il cognac brinda in Borsa dopo l'incontro tra il presidente francese Emmanuel Macron e l'omologo cinese Xi Jinping che sembra aprire, se non altro, a una pax ad alta gradazione.Sul listino parigino, tra i titoli del settore spicca Remy Cointreau, con un guadagno dell'8% a 97,2%, uno dei maggiori dell'indice Stoxx Europe 600. Avanza anche Pernod Ricard (+2,7% a 145,2 euro), con una delle migliori performance del Cac 40, che intanto sale dello 0,4%. A dare il la' agli acquisti sono state le dichiarazioni di Macron, che ha riferito dell'"auspicio' di Xi di 'non vedere applicate' le misure provvisorie contro il cognac, che e' oggetto di un'inchiesta anti-dumping in Cina. 'Ringrazio il presidente anche per la sua apertura nei confronti delle misure provvisorie sul cognac francese e per il suo auspicio di non vederle applicate', ha detto il capo di Stato francese riferendosi a Xi, incontrando la stampa lunedi', al termine dell'incontro con il presidente cinese a Parigi. Macron ha espresso la speranza che il cognac possa avere accesso al mercato cinese senza problemi. Pechino ha aperto un'inchiesta anti-dumping nei confronti del cognac importato dalla Ue a gennaio, suscitando il timore che il superalcolico subisca un colpo analogo a quello del vino australiano, colpito da dazi cinesi fino al 218%. Le esportazioni di vino australiano, che avevano raggiunto un valore di 1,1 miliardi di dollari, si sono quasi azzerate in conseguenza dei super-dazi. La scorsa settimana, in vista dell'arrivo di Xi, il 'Bureau national interprofessionnel du cognac' (Bnic), un'associazione professionale del settore in un comunicato ha dichiarato che l'industria del cognac 'dipende' in parte dall'evitare i super-dazi. La Cina rappresenta il 19,4% delle esportazioni di cognac francese ed e' un mercato piu' redditizio degli altri, ha indicato il Bnic. I dazi peserebbero su un ecosistema francese fatto da 4.400 viticultori della regione del Cognac, nel sud-ovest della Francia. Secondo gli analisti di Barclays, dazi poco elevati possono essere coperti da un aumento dei prezzi con un impatto relativamente limitato sulle vendite, mentre dazi molto alti sarebbero un brutto colpo per la domanda. Da quando e' stata annunciata l'indagine anti-trust Remy ha perso oltre il 16% e Pernod il 5,7%. La Francia ha spedito 35 milioni di bottiglie di cognac lo scorso anno e un totale di oltre 175 milioni negli ultimi cinque anni. come fanno notare gli analisti, se i dazi colpiranno la domanda cinese, la gestione degli stock sarebbe una grossa difficolta' aggiuntiva per i produttori, che gia' devono fare i conti con un rallentamento delle vendite negli Usa, l'altro grande mercato del cognac.

Gli-col

(RADIOCOR) 07-05-24 13:06:43 (0454) 5 NNNN

 


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