Approfondimento

Tipologia

Obbligazionari Globali - Corporate e Governativi High Yield

Obiettivo e politica di investimento

Con la gestione di questo comparto Natam mira a sovraperformare i mercati obbligazionari globali, investendo principalmente in bond non investment grade, sia corporate che di governativi, senza limitazioni geografiche, e pertanto anche di Paesi emergenti. La gestione è di tipo attivo, anche con riferimento ai movimenti del mercato valutario e dei derivati. Almeno il 70% del patrimonio è investito in titoli di debito ad elevato rendimento e non rated, ma per questi ultimi è previsto il limite del 30%. Di conseguenza l’esposizione a obbligazioni investment grade è quindi permessa fino ad un 30% del patrimonio netto. Il gestore indica un parametro di riferimento composto in modo piuttosto articolato, per tenere conto delle varie tipologie di asset contemplate dalla politica: - 40% Bloomberg Barclays Global High Yield - 30% Bloomberg Barclays Pan-European High Yield - 20% Bloomberg Barclays EuroAgg Corp - 10% Bloomberg Barclays 1m Euribor Swap

Analisi storica del fondo e del mercato di riferimento

La vita del comparto è piuttosto breve, è stato infatti lanciato a fine marzo 2016. Il rendimento generato dall’inizio è positivo e prossimo al 5%, quasi totalmente generato nel primo anno di vita dello strumento, mentre il benchmark ufficiale registra un avanzamento del 11%. Il risultato è stato ottenuto sopportando livelli di massimo draw down decisamente contenuti, attorno al 5%. Gli asset high yield, soprattutto con focus europeo, stanno vivendo una consolidata fase positiva, caratterizzata da buoni fondamentali dal punto di vista creditizio, un contesto macroeconomico favorevole e un rischio default ai minimi da un decennio. Il contesto di tassi minimi che potrebbero cominciare a risalire rappresenta come per tutti gli investimenti obbligazionari un fattore di rischio. Con uno sguardo al lungo termine gli investimenti in bond high yield hanno offerto performance talvolta molto interessanti non lontane da quelli azionari ma parimenti anche il rischio, sia in termini di volatilità che di draw down, è stato particolarmente elevato con perdite massime non lontane dal 40% nei periodi peggiori.

Costi e struttura del comparto

Il comparto si compone di tre classi: A, I e L. Le azioni della classe A sono destinate a tutti gli investitori, mentre quelle della classe I sono riservate esclusivamente agli investitori istituzionali. Sono le azioni della classe L ad essere dematerializzate, quotate e negoziabili su Borsa Italiana. Mentre per la classe A è previsto un investimento minimo iniziale pari ad €1.500 e per la classe I di €25.000, per la classe quotata è sufficiente acquistare una sola azione. La commissione di gestione trattenuta rappresenta un ulteriore indubbio vantaggio a favore della classe L, per la quale ammonta all’1% annuo contro l’1.70% previsto per l’analoga classe A non quotata.

Sintesi

Nonostante l’indicatore sintetico di rischio riportato sulla documentazione legale sia pari a 4, un livello medio, il gestore specifica che la soluzione di investimento si rivolge principalmente ad investitori con un profilo di rischio medio-alto e con un orizzonte temporale di investimento a medio termine (di circa 5 anni). In ogni caso i livelli di diversificazione settoriale, geografica e valutaria appaiono sufficienti per rappresentare un investimento core nell’asset class di riferimento, gli obbligazionari globali high yield, tipologia di attivo per la quale, peraltro, il prodotto rappresenta l’unica soluzione tra i fondi quotati.

Dati ed elaborazioni forniti da Finanza Dati Analisi
Ultimo aggiornamento 15/03/2019


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