Approfondimento
Tipologia
Diversificati Euro Prudenti
Obiettivo e politica di investimento
Il New Millennium Multi Asset Opportunity, come emerge già dalla denominazione, è un prodotto che investe su tutti i tipi di asset e aree geografiche. Con la gestione attiva di questo comparto, basata su un’analisi fondamentale dell’economia globale mondiale, New Millennium mira all’apprezzamento del capitale tramite un portafoglio diversificato sia dal punto di vista geografico che settoriale, investendo in azioni, obbligazioni a tasso fisso e variabile, strumenti del mercato monetario, quote di OICVM e OIC e strumenti finanziari che investono in materie prime. Il limite di esposizione al mercato azionario, che avverrà anche tramite i CFD (Contracts for Differences), e a quello delle materie prime è congiuntamente del 40% dell’attivo netto mentre l’esposizione massima a OICVM e OIC è fissata al 49%. Gli strumenti finanziari possono essere denominati in qualsiasi valuta ma per almeno il 50% devono essere emessi da emittenti europei. Il fondo è pertanto inquadrabile tra gli strumenti diversificati non particolarmente aggressivi che contengono il rischio limitando le asset class tipicamente più rischiose. Il parametro di riferimento è piuttosto articolato pertenere conto delle varie tipologie di asset previste dalla politica di investimento, 25% indici azionari, il resto obbligazionari e monetari: - 15% MSCI Europe Net TR eur - 10% MSCI AC World Net TR eur - 40% B-Barclays Euro Govt 3-5 Year TR eur - 25% B-Barclays Global Corp TR eur hedged - 10% B-Barclays 3M Euribor TR eur
Analisi storica del fondo e del mercato di riferimento
Lanciato a febbraio 2017, il comparto ha vita piuttosto breve. Il rendimento generato dal lancio ad oggi (marzo 2019 ) è negativo, pari a circa -2%,poco inferiore rispetto a quello dell’indice di categoria FIDA FFI Diversificati Prudenti calcolato sullo stesso orizzonte temporale. Il draw down è invece contenuto nell’8%. Il mercato europeo però, sia obbligazionario che azionario, a seguito del trimestre nero di fine 2018, è entrato in una consolidata fase positiva della quale ha beneficiato anche il fondo che da inizio anno ha registrato un rendimentodi circa 3.50% contro circa 3% dell’indice di categoria. Con uno sguardo al lungo termine attraverso l’andamento della categoria, si può rilevare come dopo una correzione relativamente contenuta durante gli anni della crisi (16%), nell’ultimo decennio i risultati sono stati ottimi con un rendimento pari a circa il 40% e draw down massimo non distante da quello mostrato dal fondo.
Costi e struttura del comparto
Il comparto si compone di tre classi: A, L e I. La classe A è destinata a tutti gli investitori e presenta commissione massima di ingresso pari al 3%, commissioni di gestione pari all’1.80% e una barriera all’ingresso di 1.500 euro. La classe L, quotata su Borsa Italiana, presenta vantaggi sia per quanto riguarda le commissioni, non è gravata infatti da commissioni di ingresso e presenta commissioni di gestionepari all’1.05%, che per quanto riguarda l’investimento minimo, pari ad una singola azione del valore di circa 100 euro. La classe I, dedicata agli investitori istituzionali, trattiene commissioni di gestione dello 0.90% e prevede €25.000 di investimento minimo. La commissione di performance del 20% (con un massimo del 3% del patrimonio), a carico di tutte le classi, è calcolata sull’extra rendimento rispetto al benchmark e viene applicata al minore tra il valore patrimoniale netto del comparto nel giorno di valutazione e il valore medio del patrimonio netto nel periodo di riferimento.
Sintesi
L’indicatore di rischio riportato sulla documentazione legale (SRRI) pari a 2 indica che l’investimento è adatto a tutti i tipi di investitore. La diversificazione geografica, settoriale e a livello di assetclass adottata dal fondo lo rende infatti adatto a investitori non particolarmente propensi al rischio ma comunque in grado di mantenere l’investimento per un periodo non breve capace di superare eventuali fasi avverse dei mercati. Essendo già diversificato al suo interno potrebbe rappresentare una forma autonoma di investimento con la quale delegare ai gestori le scelte di assetallocation.