Approfondimento
Tipologia
Ritorno Assoluto (Media Volatilità)
Obiettivo e politica di investimento
Il comparto, gestito da Banca Finnat Euramerica, si pone l’obiettivo di generare una crescita del capitale a prescindere dalla condizione di mercato, abbinando all’investimento core in strumenti monetari e fixed income, la gestione attiva della volatilità attraverso l’operatività sull’indice VIX. Tale indice è una misura della volatilità calcolata sulle opzioni dell’indice S&P 500: il suo future è ordinariamente usato a copertura dell’aumento della volatilità del mercato. Il comparto investe quindi prevalentemente in strumenti monetari, obbligazionari, in future regolamentati sull’indice VIX e, solo in via residuale, in titoli azionari, per i quali è previsto un limite tassativo del 30%. Gli strumenti obbligazionari sono denominati in euro o dollari Usa, ed emessi in prevalenza da emittenti Governativi e Sovranazionali; l’investimento in strumenti non investment grade è limitato ad un massimo del 35% del patrimonio netto del comparto. A seconda delle condizioni di mercato l’esposizione all’indice VIX varierà dallo 0% al 100%: bassa per valori contenuti dell’indice, per aumentare al crescere del VIX. Le decisioni di investimento sui future sul VIX sono generalmente prese sulla base dell’analisi tecnica al fine di individuare i trend di volatilità su brevi e lunghi periodi. Per il comparto non viene indicato un benchmark, ma viene individuato un target nell’Euribor a 3 mesi maggiorato di 450 punti base.
Analisi storica del fondo e del mercato di riferimento
Il comparto è stato lanciato a novembre 2013 mentre la classe L è partita a febbraio 2015. Dal lancio, il fondo ha rapidamente raggiunto il massimo storico nel dicembre 2014, per poi segnare il minimo assoluto nel gennaio 2016. Da allora un trend crescente ha permesso di riportare il Nav sui livelli del lancio. A fronte di un rendimento pressoché nullo, la volatilità è poco superiore al 7% con un massimo draw down del 20%. Tuttavia, considerando unicamente il trend in atto che accompagna il nav dal minimo del 2016, il rendimento complessivo supera il 16% (3.40% annualizzato) con una volatilità del 5% ed un massimo draw down del 7%. Molto interessante è l’andamento del fondo nell’anno corrente, cioè nel corso di un semestre tra i peggiori a memoria d’uomo. La performance sfiora il 3%, con volatilità e massimo draw down di appena il 3.25%. L’esposizione al VIX è quindi risultata una scelta vincente in un periodo particolarmente ostico.
Costi e struttura del comparto
Le classi disponibili per il comparto sono quattro. La classe A è destinata a tutti gli investitori con un investimento minimo iniziale di €1500. Anche la classe D è disponibile per tutti gli investitori e, nel caso di performance positiva nell’anno, è prevista la distribuzione di un dividendo annuale di importo variabile pari all’ammontare dei proventi conseguiti nell’anno con un limite massimo del 7% dell’attivo netto. La parte di proventi eccedente il 7% non verrà distribuita ai sottoscrittori ma resterà compresa nel patrimonio del comparto. L’investimento minimo iniziale scende a €1000. Entrambe le classi sono gravate da una commissione di gestione del 2.20%. La Classe I è riservata esclusivamente agli Investitori Istituzionali e prevede costi di gestione pari a 1.10%. Infine, la classe L, oggetto dell’analisi, presenta azioni dematerializzate quotate e negoziabili su Borsa Italiana con commissione di gestione dell’1.25%
Sintesi
L’indicatore di rischio (SRRI), riportato nella documentazione legale, è pari a 4 ed indica che la rischiosità relativa all’investimento è moderata. L’elemento caratterizzante dello strumento è la possibilità di esporsi all’indice sulla volatilità, asset di natura particolare e di difficile gestione per l’investitore non troppo sofisticato. In circostanze particolarmente gravi, come quelle recentemente verificatesi, la volatilità ha dimostrato di essere un elemento vincente. Tuttavia, i fondi o gli etf che si espongono in misura sistematica al VIX (o ad altri indici di volatilità) come politica di investimento, generalmente generano ritorni molto poco costanti e negativi sul lungo termine, poiché anche in momenti sereni per i mercati sono gravati da costi di transazione particolarmente rilevanti. Pertanto, il fondo in oggetto permette di demandare al gestore il timing sull’operatività sull’indice e di contenere quindi i costi quando non necessari.