Approfondimento
Tipologia
Obbligazionari Area Euro - Inflation Linked
Obiettivo e politica di investimento
Il fondo mira ad ottenere un rendimento superiore al tasso di inflazione dell’area Euro nel medio termine. Al fine utilizza principalmente, in una misura pari ad almeno il 70% del portafoglio, strumenti obbligazionari indicizzate all’inflazione, privilegiando quelli emessi da enti governativi. Può inoltre investire fino a un massimo del 30% in obbligazioni e strumenti monetari non indicizzati, e per il 15% in investimenti correlati alle materie prime, come valori mobiliari legati alle materie prime e derivati. Gli emittenti sono prevalentemente governativi, essendo limitato a un 25% del totale del patrimonio l’investimento in titoli corporate, e sono esclusi i titoli convertibili, le azioni e altri diritti di partecipazione. Per quanto riguarda rating e duration degli investimenti, non è permesso al gestore l’acquisto di titoli un-rated o non investiment grade, e la duration sarà mantenuta a un livello medio e comunque inferiore a 5 anni. L’utilizzo dei derivati a fini d’investimento è permesso, con un limite per il totale degli impegni assunti pari al 30% del totale del patrimonio del comparto. Il fondo inoltre coprirà il rischio di cambio per le esposizioni non denominate in euro, mantenendo il totale degli investimenti esposto alle fluttuazioni valutarie inferiore al 10% del patrimonio totale. Il benchmark di riferimento, rispetto cui il gestore si riserva un’ampia discrezionalità, è composto per l’80% dal’indice B-Barclays euro Govt inflat 3-5 y TR e per il 20% dall’indice B-Barclays Euro Floating rate TR.
Analisi storica del fondo e del mercato di riferimento
Il comparto è stato lanciato nel 2009. Effettuando l’analisi a partire da febbraio 2015, periodo di quotazione della classe L, l’andamento del fondo è stato inizialmente in linea con l’andamento dell’indice FIDA FFI Obbl Area Euro Inflation Linked, rappresentativo della categoria di appartenenza, con un andamento discendente seguito da una ripresa durante il 2017. Successivamente, però, il fondo ha iniziato a sottoperformare l’indice di categoria, facendo registrare rendimenti inferiori ad esso sia sull’orizzonte temporale dei 3 anni, sia su quello dei 5 anni. Nell’ultimo anno questa tendenza sembra essersi parzialmente invertita, soprattutto nei periodi caratterizzati da rendimenti negativi il fondo sembra comportarsi in maniera migliore rispetto alla media dei competitors. La strategia di gestione del rischio permette infatti di ottenere sistematicamente volatilità e draw down inferiori rispetto alla categoria di appartenenza. A parità di performance lo strumento presenta quindi un rapporto rischio rendimento migliore.
Costi e struttura del comparto
Il comparto è strutturato in diverse classi, divise in due categorie principali: riservate a investitori istituzionali e aperte a tutti i tipi d’investitore. Le classi destinate agli investitori istituzionali sono: • la classe I, con un investimento minimo di 25.000 euro e commissioni di gestione dello 0.40% • la classe Y, che ha un investimento minimo e commissioni di gestioni pari a quelli della classe I, ma che prevede la distribuzione annuale di un dividendo pari alla media annuale dell’indice Euribor a 3 mesi + 70 bps, garantito anche in caso di perdita e con un floor minimo pari allo 0.20%. Le classi aperte a tutte le tipologie d’investitore sono: • la classe A, con investimento minimo pari a 1.500 euro, commissioni di gestione dello 0.80% e commissioni di entrata di massimo 3% • la classe D, con investimento minimo di 1000 euro e commissioni di gestione e di entrata anch’esse dello 0.80% e di massimo 3%, e che in aggiunta distribuisce dividenti con modalità analoghe a quelle descritte per la classe Y. La classe L, quotata sul mercato ATFund di Borsa Italiana, che presenta un investimento minimo molto accessibile pari ad una singola azioni e commissioni di gestione molto competitive dello 0,55%. Su tutte le classi, in caso di rendimento superiore ad un indice prestabilito grava una commissione di performance del 15% calcolata mediante il metodo dell’High Water Mark relativo.
Sintesi
Il fondo presenta un indicatore sintetico di rischio SRRI pari a 3 su 7, a indicare un livello di rischiosità complessiva dello strumento moderato. L’esposizione ad altre tipologie di rischio non contemplate da questo indicatore è comunque rilevante, anche se tenuta sotto controllo soprattutto considerando il rischio emittente, in generale contenuto dato l’investimento prevalente in titoli governativi. L’orizzonte d’investimento consigliato è di medio termine (3 anni): il gestore infatti sconsiglia l’investimento nel comparto nel caso in cui si voglia ritirare il proprio investimento nel breve termine.