Approfondimento

Tipologia

Diversificati Euro Prudenti

Obiettivo e politica di investimento

Il fondo AcomeA Patrimonio Esente è un fondo PIR flessibile, che ha come obbiettivo la crescita del capitale investito da realizzare tramite una gestione di tipo attivo. Il gestore ha ampie discrezionalità nella scelta degli investimenti, nel rispetto però delle limitazioni imposte dalla normativa a questo tipo di strumenti. Le attività saranno infatti composte almeno il 70% in strumenti finanziari emessi o stipulati con imprese residenti nel territorio italiano o aderenti allo Spazio Economico Europeo ma aventi una stabile organizzazione in Italia. Inoltre almeno il 30% di questo 70% deve essere investito in aziende diverse da quelle incluse nell’indice FTSE MIB, e un ulteriore 5% in strumenti non appartenenti sia a quest’ultimo sia al FTSEMid Cap. La componente azionaria del fondo non può superare il 40%, mentre la componente monetaria e obbligazionaria può raggiungere la totalità delle attività del fondo. Il gestore può inoltre investire in altri OICR che investono nelle categorie di strumenti predetti, ma fino ad un massimo del 10% delle attività. Sono inoltre permessi gli investimenti in strumenti derivati purché tali operazioni siano poste in essere con finalità di copertura. Per assicurare la massima flessibilità alla gestione, il fondo non prevede nessun benchmark di riferimento.

Analisi storica del fondo e del mercato di riferimento

Il comparto è stato lanciato nell’aprile 2017. Fino a circa fine 2018, il fondo a visto un lento aumento delle quotazioni in linea con l’indice FIDA FFI di categoria, con una significativa battuta d’arresto a fine 2018. Le perdite registrate in questo periodo sono state però ampiamente recuperate nel 2019, con un incremento delle performance interrotto soltanto dalla recente crisi sui mercati avvenuta a seguito della diffusione del COVID-19. Lo shock derivante dalla diffusione della pandemia ha spinto verso l’alto gli indicatori di rischio dello strumento, facendo registrare al fondo un draw down del 26%. Dopo un periodo di incertezza durante i mesi del lockdown, dalla seconda metà di maggio 2020 il fondo ha registrato una più che consistente ripresa, recuperando gran parte del terreno perduto.

Costi e struttura del comparto

Il comparto si divide in 5 classi, tutte rivolte ad investitori retail e con un investimento minimo di 100 euro. La classe A1, riservata agli investitori che sottoscrivono in modalità collocamento o direttamente, presenta commissioni di gestione pari al 1,70% e commissioni di ingresso e di uscita di massimo il 4%. La classe A2, riservata agli investitori che sottoscrivono in modalità “execution only”, presenta commissioni di gestione pari allo 0,90% e una commissione d’uscita di massimo 4%. Questa classe non prevede nessuna commissione d’ingresso. La classe P1, riservata agli investitori nei piani individuali di risparmio (PIR) che sottoscrivono in modalità collocamento o direttamente, presenta analogamente alla classe A1 commissioni di gestione pari al 1,70%, commissioni di ingresso e di uscita di massimo il 4%. La classe P2, riservata agli investitori nei piani individuali di risparmio (PIR) che sottoscrivono in modalità “execution only”, presenta commissioni di gestione pari al 0,85%, una commissione d’uscita di massimo 4%. Anche questa classe, come la classe A2, non prevede commissioni d’ingresso. La classe Q2, negoziata sul sistema multilaterale ATFund di Borsa Italiana, presenta commissioni di gestione pari allo 0,90%. Non sono previste per questa classe commissioni di uscita o di entrata, e l’investimento minimo corrisponde ad una singola quota del fondo. Su tutte le quote è inoltre applicata una commissione di performance calcolata con il metodo dell’High Water Mark assoluto.

Sintesi

L’indicatore di rischio SRRI, rappresentante la rischiosità del fondo, è pari a 4 su 7. Questo indica una rischiosità media dell’investimento, a cui però bisogna aggiungere altri rischi rilevanti non considerati in questo indicatore quali il rischio di controparte e di investimento in imprese a bassa capitalizzazione e/o con una limitata negoziabilità. La possibilità di investimento attraverso PIR però rende questo fondo attraente per il trattamento fiscale di favore che è riservato a questo tipo di strumenti, e la flessibilità del gestore nella scelta delle attività da inserire in portafoglio rende più diversificata e dinamica la gestione permettendogli di sfruttare al meglio gli andamenti del mercato.

Dati ed elaborazioni forniti da Finanza Dati Analisi
Ultimo aggiornamento 30/06/2020


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