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Fisher Investments Italia recensisce perché l'oro, come investimento, “perda lucentezza” nel lungo periodo



Nell'esaminare gli investimenti che hanno maggiori probabilità di raggiungere gli obiettivi finanziari a lungo termine degli investitori, Fisher Investments Italia ritiene l'oro meno interessante delle azioni. L'oro può “brillare” per brevi tratti, attirando l'attenzione, ma nel lungo periodo la nostra ricerca mostra pochi benefici: il metallo giallo offre pochi dei vantaggi millantati da molti commentatori che seguiamo. 

La logica convenzionale che abbiamo visto associata al possesso di oro è che l'oro sia la protezione ottimale in tempi difficili, poiché mantiene il suo potere d'acquisto in contesti di inflazione elevata (quando i prezzi aumentano rapidamente in tutta l'economia) e in periodi di turbolenza dei mercati. Tuttavia, crediamo che la storia recente non confermi questa logica. Dal momento in cui i prezzi al consumo dell'Eurozona, anno su anno, hanno toccato il minimo nel dicembre 2020 (-0,3% a/a) alla loro più rapida ascesa nell'ottobre 2022 (10,6%), l'oro è salito del 7,5%: secondo Fisher Investments Italia non è riuscito a tenere il passo con l'inflazione, il che lo rende una copertura inadeguata.  L'analisi di Fisher Investments Italia rileva che la sua presunta “superpotenza” non è stata all'altezza della sua fama: nel momento di maggior bisogno, l'oro non ha infatti brillato. Nello stesso arco temporale, le azioni globali sono cresciute del 21,6%. 

Ma anche il rendimento dell'oro, pari al 7,0% nel 2022, contiene un ulteriore messaggio sul suo utilizzo come copertura dall'inflazione o come rifugio dalle turbolenze geopolitiche.  L'oro ha registrato un boom all'inizio di quell'anno fino a un massimo di marzo, per poi scendere del 9,3% fino alla fine dell'anno.  Il declino è avvenuto in concomitanza con l'accelerazione dell'inflazione e la guerra in Ucraina. In quell'anno anche le azioni sono scese a tratti.  Ma pochi le considerano un rifugio contro l'inflazione o i conflitti geopolitici. Inoltre, se si guarda a un orizzonte più ampio, le azioni hanno recuperato il picco del gennaio 2022 nell'agosto 2023.  L'oro? Il picco è stato raggiunto nell'agosto 2020 e si è ripreso solo nel marzo 2022.  In base alla loro effettiva performance nel tempo, l'oro non è stato l'investimento migliore.

Nella recensione di Fisher Investments Italia della storia dei mercati per periodi più lunghi, il rendimento complessivo più elevato delle azioni rispetto all'oro non si rivela casuale. Dalla caduta dell'oro standard nel 1973, il suo rendimento annualizzato - il tasso annuo necessario per raggiungere il suo valore finale dall'inizio - è stato del 7,2% in dollari USA, che utilizziamo per la sua lunga disponibilità di dati.  Questo dato è inferiore all'8,8% dell'indice MSCI World.  

Inoltre, i rendimenti più elevati delle azioni sono stati accompagnati da un percorso relativamente più agevole. La deviazione standard dell'oro (il grado di fluttuazione intorno al suo rendimento medio annuo), è pari al 25,3% contro il 17,3% delle azioni.   Ciò significa che in un arco temporale di 12 mesi, circa il 68% delle letture dei rendimenti della quotazione aurifera si attestava intorno ai 25,3 punti percentuali della sua media annuale; 8,0 punti percentuali in più rispetto alle azioni. Pertanto, non soltanto i rendimenti dell'oro si sono rivelati storicamente inferiori, ma anche più volatili. Riteniamo che un investimento con queste caratteristiche non sia utile agli investitori nel lungo periodo, poiché riduce le probabilità di raggiungere gli obiettivi prefissati.

Nell'esaminare i fattori determinanti per le azioni, Fisher Investments Italia osserva che la crescita degli utili aggregati dei titoli azionari nel tempo genera rendimenti più elevati, mentre i metalli preziosi, come altre materie prime, mancano di questa capacità. Le nostre ricerche dimostrano che i cicli delle materie prime sono soggetti a momenti di gloria ma anche a sonori fallimenti; e l'oro lo è ancora di più perché ha pochi usi industriali. Pertanto, la domanda oscilla in base al sentiment - l'umore degli acquirenti - e secondo la nostra esperienza tali oscillazioni sono impossibili da prevedere. Senza un'applicazione commerciale legata al ciclo economico, abbiamo riscontrato che il sentiment si basa su percezioni molto diverse dell'attrattiva dell'oro come riserva di valore. Come abbiamo mostrato in precedenza, ciò può essere incoerente, e non necessariamente nei periodi in cui i suoi presunti poteri di copertura sarebbero utili.

Siamo dell'idea che piuttosto che cercare infruttuosamente le ragioni alla base dei cambiamenti di sentiment - che possono verificarsi per qualsiasi motivo - valutare le prospettive degli utili aziendali è un'impresa molto più affidabile. Sebbene il futuro non sia certo e gli utili subiscano talvolta battute d'arresto temporanee, in base alle nostre osservazioni hanno dimostrato di avere una crescita a lungo termine, insieme al potere di vendita e di determinazione dei prezzi delle società. Gli investitori che possiedono azioni partecipano a questi profitti e ne beneficiano direttamente. Pertanto, la recensione di Fisher Investments Italia sull'oro rispetto alle azioni, rivela che si tratta di un investimento poco “brillante”.

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Il presente documento contiene le opinioni generali di Fisher Investments Europe e non deve essere considerato alla stregua di una consulenza personalizzata in materia di investimento o di natura fiscale, né tantomeno come un riflesso delle performance dei clienti. Non è possibile garantire che Fisher Investments Europe manterrà queste opinioni, che potrebbero cambiare in qualsiasi momento in base a nuove informazioni, analisi o riconsiderazioni. Nulla nel presente deve essere inteso come una raccomandazione o una previsione delle condizioni di mercato. Al contrario, è da intendersi come l’illustrazione di una tesi. Le condizioni di mercato attuali e quelle future potrebbero

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 i Fonte: FactSet, all'11/07/2024. Dichiarazione basata sui rendimenti dell'indice MSCI World con dividendi netti e la quotazione aurifera, in euro, per oncia troy, dal 31/12/1972 al 30/06/2024.
ii  Fonte: FactSet, all'11/07/2024. Indice armonizzato dei prezzi al consumo dell'Eurozona, dal dicembre 2020 all'ottobre 2022, prezzo dell'oro per oncia troy in euro, dal 31/12/2020 al 31/10/2022.
iii  Fonte: FactSet, all'11/07/2024. Rendimento dell’indice MSCI World con dividendi netti, dal 31/12/2020 al 31/10/2022.
iv  Fonte: FactSet, al 15/07/2024. Rendimento dell'oro in euro, dal 31/12/2021 all'08/03/2022.
v  Fonte: FactSet, al 15/07/2024. Rendimento dell'oro in euro dall'08/03/2022 al 31/12/2022
vi  Ibid. Rendimento dell’indice MSCI World, dal 04/01/2022 al 20/06/2022. 
vii  Fonte: FactSet, all'11/07/2024. Rendimento dell’indice MSCI World con dividendi netti, dal 04/01/2022 al 01/08/2023.
viii  Fonte: FactSet, all'11/07/2024. Prezzo dell'oro per oncia troy in dollari USA, dal 06/08/2020 al 04/03/2024. Le fluttuazioni valutarie tra il dollaro e l’euro potrebbero provocare variazioni al rialzo o al ribasso del rendimento degli investimenti.
ix  Fonte: FactSet, all'11/07/2024. Prezzo dell'oro per oncia troy in dollari USA, dal 31/12/1972 al 30/06/2024. Le fluttuazioni valutarie tra il dollaro e l’euro potrebbero provocare variazioni al rialzo o al ribasso del rendimento degli investimenti.
x  Fonte: FactSet, all'11/07/2024. Rendimento dell’indice MSCI World con dividendi netti, in dollari USA, dal 31/12/1972 al 30/06/2024. Le fluttuazioni valutarie tra il dollaro e l’euro potrebbero provocare variazioni al rialzo o al ribasso del rendimento degli investimenti.
xi Fonte: FactSet, all'11/07/2024. Rendimenti dell'indice MSCI World con dividendi netti e quotazione aurifera, in dollari per oncia troy, dal 31/12/1972 al 30/06/2024. Le fluttuazioni valutarie tra il dollaro e l’euro potrebbero provocare variazioni al rialzo o al ribasso del rendimento degli investimenti.



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