Recensione di FII sui rischi della preferenza per il Paese di origine

Secondo l’esperienza di Fisher Investments Italia, molti investitori preferiscono investire in contesti a loro familiari. Inoltre, abbiamo notato regolarmente che gli investitori considerano familiari le aziende del proprio mercato locale – quelle che frequentano e che conoscono meglio – mentre ritengono sconosciute e rischiose le imprese straniere. Tuttavia, questa preferenza per il Paese di origine può comportare grandi rischi. In questo articolo Fisher Investments Italia spiega perché, avvalendosi di diversi esempi.

In che modo la preferenza per il Paese di origine – la convinzione che i titoli azionari del proprio mercato locale siano intrinsecamente migliori o meno rischiosi – può causare problemi? Innanzitutto, molti Paesi – anche quelli di grandi dimensioni, come gli Stati Uniti – possono avere un mercato azionario concentrato su determinati settori o imprese, e dunque potenzialmente poco diversificato. Ciò può ridurre le opportunità e aumentare i rischi. Il grande mercato degli Stati Uniti è costituito per circa un terzo da titoli tecnologici, che a livello mondiale pesano per il 24%.  Esclusi gli Stati Uniti, la tecnologia rappresenta solo il 10% dei mercati azionari mondiali.  Secondo la recensione di Fisher Investments Italia, il massiccio peso della tecnologia negli Stati Uniti può essere vantaggioso quando i titoli tecnologici detengono la leadership, come accaduto di frequente negli ultimi anni,  ma potrebbe comportare problemi in caso contrario.

Consideriamo la Svizzera. I primi cinque titoli elvetici per capitalizzazione di mercato costituiscono il 50% del totale.  Quasi un terzo del mercato azionario svizzero è rappresentato da titoli sanitari, a fronte del 12% dell’indice MSCI World.  Il secondo settore svizzero per dimensioni è quello dei Beni di prima necessità (19%).  Sia la Sanità che i Beni di prima necessità sono considerati settori difensivi da Fisher Investments Italia. Poiché la domanda dei prodotti di questi settori non evidenzia di solito grandi oscillazioni, la nostra ricerca dimostra che i rispettivi titoli tendono a trainare il mercato nelle fasi di debolezza generalizzata, e non nei periodi di espansione economica o di rialzo complessivo dei listini. Al tempo stesso, se si esclude una manciata di aziende molto piccole, nel mercato svizzero non vi sono società quotate del settore tecnologico. 

La recensione di Fisher Investments Italia rivela che le concentrazioni a livello di titoli e settori variano da un Paese all’altro. In Spagna sono preponderanti il settore finanziario e quello delle Utilities,  in Germania il settore automobilistico è relativamente grande rispetto al resto del mondo,  e così via: differenze come queste possono incidere notevolmente sulla struttura e sulla performance di un portafoglio esposto solo al mercato domestico. Un investitore concentrato unicamente sul proprio Paese potrebbe ritrovarsi a scegliere da una gamma di opzioni estremamente ristretta. Proprio come l’investimento in un singolo titolo azionario o in un numero ridotto di azioni accresce i rischi aziendali specifici in un portafoglio, l’investimento nei titoli di un solo o di pochi Paesi può comportare un’esposizione concentrata ai principali settori e comparti dei rispettivi mercati. Se questi titoli perdessero il favore degli investitori, i portafogli che non detengono altro potrebbero essere gravemente penalizzati.

Fisher Investments Italia ritiene anche che ogni Paese abbia i propri catalizzatori a livello politico ed economico. Ad esempio, se un Paese emana un provvedimento legislativo radicale – quale una modifica sostanziale della regolamentazione o dei diritti di proprietà – con effetti incerti su una grossa fetta delle proprie aziende, il suo mercato azionario potrebbe risultarne penalizzato o persino crollare. Inoltre, un Paese con un settore privato poco competitivo potrebbe arrancare rispetto ai suoi omologhi se i suoi legislatori non approvassero riforme in grado di risolvere tali criticità. I rendimenti del mercato azionario possono essere influenzati anche da una politica monetaria confusionaria e disordinata.

D'altra parte, alcuni Paesi possono beneficiare più di altri di una fase di ripresa dell’economia mondiale, e viceversa, a seconda della composizione del settore privato e dei rapporti commerciali internazionali. Un approccio focalizzato solo sul contesto locale può impedire agli investitori di apprezzare il quadro generale. Dal nostro punto di vista la diversificazione globale è il rimedio al pregiudizio legato al Paese d'origine. Considerando le diverse aree geografiche estere si possono trovare le migliori opportunità, ovunque esse siano.

Certamente, il pregiudizio che porta a preferire il Paese di origine può sembrare meno problematico quando il proprio mercato domestico traina quelli del resto del mondo. Ma il punto, qui, non è quello di seguire pedissequamente le performance passate – un approccio destinato a fallire, secondo le recensioni di Fisher Investments Italia della storia finanziaria – quanto ricordare che, stando alla nostra ricerca, nessun Paese registra sempre performance superiori agli altri. Se si aggiunge a questo il principio generale secondo cui tutti possono sempre sbagliare, ci sembra evidente che la preferenza per il Paese di origine – o l’enfasi su una singola area geografica – possa potenzialmente compromettere gli interessi a lungo termine degli investitori.

La diversificazione a livello globale può ridurre il rischio di essere penalizzati da una rotazione geografica, e dalla conseguente rotazione settoriale o stilistica. Consideriamo gli indici MSCI Svezia e MSCI Finlandia, che alla fine degli anni ’90 e nei primi anni 2000 hanno registrato un’impennata grazie al decollo della domanda di apparecchiature di rete wireless e telefoni cellulari, che hanno dato impulso in particolare a due aziende scandinave fornitrici di tali prodotti.  Sebbene inizialmente potessero rappresentare un’opportunità per gli investitori con un orientamento globale residenti in altri Paesi, Fisher Investments Italia ritiene che questi due mercati comportassero anche dei rischi idiosincratici legati al Paese, all’indomani della bolla delle dot-com. La preferenza per il Paese di origine potrebbe aver accecato gli investitori locali, esponendoli in misura sproporzionata alle ricadute che ne sono seguite. A nostro avviso, l’investimento a livello globale protegge l’investitore dalle conseguenze del pregiudizio legato al Paese di origine.

In sintesi, riteniamo che la preferenza per il Paese di origine possa accrescere i rischi e limitare le prospettive di un portafoglio d'investimento. Di contro, secondo le proprie recensioni della diversificazione su scala globale, Fisher Investments Italia ritiene che allargando la portata dei propri investimenti si possano attenuare questi rischi, ampliando al contempo la propria gamma di opportunità.

Segui le ultime novità sui mercati e gli aggiornamenti di Fisher Investments Italia:


Fisher Investments Italia è la denominazione commerciale utilizzata dalla succursale di Fisher Investments Ireland Limited operante in Italia (“Fisher Investments Italia”). Fisher Investments Ireland Limited, una società a responsabilità limitata costituita in Irlanda, è iscritta, insieme alla sua denominazione commerciale Fisher Investments Europe, al Companies Registration Office (""Registro delle imprese"") irlandese con i numeri 623847 e 629724. Fisher Investments Europe è regolamentata dalla Banca Centrale d’Irlanda e ha sede legale presso: 2 George’s Dock, 1st Floor, Dublin 1, D01 H2T6 Irlanda Fisher Investments Europe affida una parte degli aspetti dell’attività giornaliera di consulenza di investimento e gestione di portafoglio e delle funzioni di trading alle proprie affiliate. 
Il presente documento contiene le opinioni generali di Fisher Investments Europe e non deve essere considerato alla stregua di una consulenza personalizzata in materia di investimento o di natura fiscale, né tantomeno come un riflesso delle performance dei clienti. Non è possibile garantire che Fisher Investments Europe manterrà queste opinioni, che potrebbero cambiare in qualsiasi momento in base a nuove informazioni, analisi o riconsiderazioni. Nulla nel presente deve essere inteso come una raccomandazione o una previsione delle condizioni di mercato. Al contrario, è da intendersi come l’illustrazione di una tesi. Le condizioni di mercato attuali e quelle future potrebbero presentare numerose differenze rispetto a quelle qui illustrate. Inoltre, non si forniscono garanzie in merito all’esattezza delle ipotesi formulate negli esempi qui presenti.

_______________________________

i Fonte: FactSet, al 12/03/2024. Quota settoriale della capitalizzazione di mercato degli indici S&P 500 e MSCI World Tecnologia, calcolata come numero di azioni in circolazione moltiplicato per il prezzo delle azioni.
ii Fonte: FactSet, al 12/03/2024. Quota settoriale della capitalizzazione di mercato dell’indice MSCI World Tecnologia, Stati Uniti esclusi.
iii Fonte: FactSet, al 12/03/2024. Sulla base degli indici MSCI USA Tecnologia e MSCI World.
iv Fonte: FactSet, al 12/03/2024. Ponderazioni dei componenti dell’indice MSCI Svizzera IMI. IMI sta per Investible Market Index, un indice che rappresenta oltre il 98% dei titoli azionari locali.
v Fonte: FactSet, al 12/03/2024. Ponderazioni settoriali degli indici MSCI Svizzera IMI e MSCI World.
viFonte: FactSet, al 12/03/2024. Ponderazioni settoriali dell’indice MSCI Svizzera IMI.
vii Ibidem.
viii Fonte: FactSet, al 12/03/2024. Ponderazioni settoriali dell’indice MSCI Spagna IMI.
ix Fonte: FactSet, al 12/03/2024. Ponderazioni settoriali dell’indice MSCI Germania IMI. 
x Fonte: FactSet, al 12/03/2024. Sulla base degli indici MSCI Svezia e MSCI Finlandia.



Borsa Italiana non ha responsabilità per il contenuto del sito a cui sta per accedere e non ha responsabilità per le informazioni contenute.

Accedendo a questo link, Borsa Italiana non intende sollecitare acquisti o offerte in alcun paese da parte di nessuno.


Sarai automaticamente diretto al link in cinque secondi.