Recensione di Fisher Investments Italia sull'intelligenza artificiale

Chat bot, riconoscimento e generazione di immagini, automazione dei compiti sono solo alcuni dei modi in cui le persone e le aziende utilizzano l'intelligenza artificiale (AI) al giorno d'oggi. Con una lunga e crescente lista di applicazioni dell'apprendimento automatico, secondo le recensioni di Fisher Investments Italia, l'AI sembra rappresentare la prossima massiccia e imperdibile ondata di investimenti nel settore tecnologico. Tuttavia, Fisher Investments Italia ritiene che se da un lato l'AI offre delle opportunità, dall'altro queste previsioni entusiastiche non tengano conto di alcune potenziali sfide.

L'AI è un insieme di tecnologie che consentono ai computer di svolgere diverse funzioni avanzate. I commentatori che seguiamo la definiscono una tecnologia all'avanguardia, ma in realtà non è una novità. L'apprendimento automatico risale addirittura al 1950, quando l'informatico inglese Alan Turing inventò "The Imitation Game", un test che misurava la capacità di una macchina di mostrare un comportamento intelligente.  Altri esempi sono il "Programma per giocare a dama" di Arthur Samuel e il "LISP" di John McCarthy, il primo linguaggio di programmazione AI.  Erano i precursori dei prodotti di intelligenza artificiale che vediamo oggi, ma la tecnologia sottostante è migliorata notevolmente da allora. 

Tuttavia, anche l'attuale ondata di AI - secondo le recensioni di Fisher Investments Italia legata all'entusiasmo per ChatGPT - non è del tutto nuova. Le startup che si occupano di intelligenza artificiale si muovono da anni nella Silicon Valley americana, accaparrando miliardi dai venture capitalist. Ad esempio, le startup di intelligenza artificiale hanno ricevuto oltre un miliardo di dollari di finanziamenti nel 2013!  Da allora la cifra è cresciuta costantemente, fino a raggiungere i 78,5 miliardi di dollari nel 2021.  Molti sperano che l'intelligenza artificiale porti progressi in settori quali l'assistenza sanitaria e l'istruzione - e ci sono sviluppi incoraggianti su questo fronte, tra cui un chip cerebrale alimentato dall'intelligenza artificiale che consente agli utenti muti di comunicare con amici e familiari.  

Al contrario, abbiamo assistito a un certo pessimismo nei confronti dell'AI, con alcuni che temono che le sue funzioni di automazione possano sostituire milioni di posti di lavoro, generando una disoccupazione massiccia. A nostro avviso, tali affermazioni sono solo le tipiche e costanti preoccupazioni che l'innovazione spesso porta con sé, di cui la Rivoluzione Industriale è stata l'emblema. Tuttavia, studi recenti indicano che i costi dell'AI sono ancora superiori a quelli della maggior parte dei lavori tradizionali, pertanto è improbabile che i lavoratori umani vengano sostituiti in massa.  Parlando di opinioni estreme, altre fonti recensite da Fisher Investments Italia avvertono che l'AI potrebbe portare a un'apocalisse e alla fine dell'umanità; il che ci sembra esagerato.

Eppure, secondo quanto recensito da Fisher Investments Italia gli investitori potrebbero aspettarsi un nuovo enorme boom tecnologico che ricorda la fioritura di Internet dei primi anni '90 - con sostanziosi rendimenti per i primi pionieri.

Molti investitori si chiedono come ottenere un'esposizione ottimale. Ci sono diversi modi: il primo è andare direttamente alla fonte e investire in aziende di AI pure-play, comprese le startup o le aziende esistenti con attività interamente incentrate sull'AI. 

A nostro avviso, però, queste società comportano numerosi problemi per gli investitori. Prima di tutto molte sono private, il che ne rende difficile l'accesso per la maggior parte degli investitori. Gli investimenti privati di solito comportano per gli investitori la necessità di bloccare la liquidità per periodi molto lunghi; e ciò a nostro avviso può rivelarsi un grosso problema se gli investitori hanno bisogno di liquidità per far fronte alle spese, o se desiderano puntare su un altro investimento. Inoltre, si parla così tanto di intelligenza artificiale che riteniamo altamente probabile che tutta questa attenzione gonfi i prezzi delle aziende pure-play. Pertanto, possederle potrebbe significare rincorrere i prezzi gonfiati delle offerte pubbliche iniziali (IPO), il che in generale, a nostro avviso, non è una buona strategia. Inoltre, i player in questo ambito sono moltissimi. Le recensioni sulla storia del mercato di Fisher Investments Italia suggeriscono che identificare i vincitori a lungo termine in questo settore è quasi impossibile. 

Un modo diverso per aggiungere l'intelligenza artificiale al portafoglio? Gli investitori possono scegliere di possedere grandi società con esposizione diretta o indiretta all'AI. Ad esempio, molte grandi aziende tecnologiche e simil-tecnologiche hanno un'esposizione diretta attraverso le loro offerte di prodotti AI. Nella maggior parte dei casi, questi prodotti vengono introdotti attraverso segmenti di business più piccoli e più recenti, meno rilevanti per il fatturato totale. Per chi cerca un'esposizione indiretta, gli investitori possono possedere società che forniscono la componentistica agli sviluppatori di AI, come i produttori di apparecchiature per semiconduttori, che creano strumenti per i produttori di chip per l’AI, e non solo. 

In alternativa, gli investitori possono possedere azioni di società di altri settori che utilizzano strumenti di AI per migliorare o creare i loro prodotti e servizi, analogamente a come le aziende di molti settori hanno iniziato a utilizzare Internet per migliorare le vendite e l'efficienza durante il boom delle dot-com. Oggi le aziende possono utilizzare l'intelligenza artificiale per automatizzare le attività, riducendo i costi di produzione e risparmiando tempo. Tuttavia, anche in questo caso riteniamo che i vincitori di lungo periodo siano impossibili da identificare ora.

Riteniamo che gli investitori farebbero bene a concentrarsi sulle aziende che trarranno i maggiori benefici dall'utilizzo dell'AI, per incrementare gli utili nei prossimi 3-30 mesi. Le recensioni di Fisher Investments Italia, indicano che si tratta molto probabilmente di grandi aziende per le quali i fattori legati all'AI rappresentano solo un segmento di business, o un costo. Probabilmente migliorano i prodotti e i servizi esistenti con l'intelligenza artificiale. Non sono pure player e non si affidano esclusivamente all'AI per crescere. 

Questo percorso probabilmente non è così entusiasmante come il tentativo di raggiungere il successo con le aziende di AI pure-play. Tuttavia, in particolare le grandi aziende hanno altri segmenti di business per attutire il colpo se il loro coinvolgimento nell'AI non dovesse essere così roseo come previsto dagli investitori.

Sebbene la potenziale ricompensa di questo approccio diversificato possa non soddisfare le grandi speranze di alcuni investitori, Fisher Investments Italia ritiene che questo compromesso tra popolarità e rischio offra un'esposizione più ragionevole.

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i  “The Turing Test,” Stanford Encyclopedia of Philosophy, 09/04/2003.
ii  “Mastering Minds: A Journey Into the Legacy of the Samuel Checkers-Playing Program (1959),” Dr. Nivash Jeevanandam, IndiaAI, 01/02/2024. “Artificial Intelligence Community Mourns John McCarthy,” Staff, BBC, 25/10/2011.
iii  “VCs Nearly Doubled Their Investment in This Tech Last Year,” Staff, CB Insights, 20/02/2019. 
iv  “AI Companies Raised $50B In 2023: VC Investors Bet on Further Growth,” Giuseppe Ciccomascolo, CCN, 21/12/2023.
v  “Brain Chip Helps Voiceless Patient Communicate at 62 Words Per Minute,” Daniel Gilbert, The Washington Post, 23/08/2023. Accesso tramite MSN. 
vi  “Humans Still Cheaper Than AI in Vast Majority of Jobs, MIT Finds,” Saritha Rai, Bloomberg, 22/01/2024. Accesso tramite Financial Advisor Magazine.


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