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La recensione di Fisher Investments Italia sul perché il PIL non fornisce informazioni complete

Il prodotto interno lordo (PIL, una misura della produzione economica redatta dal governo) è uno dei dati econometrici più ampiamente discussi nelle notizie finanziare recensite da Fisher Investments Italia. Secondo la nostra esperienza, investitori, autorità politiche, imprese e il pubblico generale si basano sul PIL per valutare lo stato dell’economia nel suo complesso, il che può svolgere un ruolo nel loro processo decisionale (ad esempio, sulla proposta fiscale di un esponente politico o sul piano di investimento di una società). Tuttavia, è bene tenere a mente che, come dimostra il caso irlandese, il PIL non fornisce un resoconto completo della condizione economica.

Questo celebre indicatore fu creato quasi cento anni fa, quando l’economista statunitense Simon Kuznets sviluppò un metodo standard per misurare il prodotto nazionale lordo (PNL, il predecessore del PIL) e raccogliere i dati definiti “conti nazionali” necessari ai fini dell’elaborazione.[i]L’indicatore fu sviluppato su iniziativa del governo federale degli Stati Uniti, che voleva misurare le conseguenze economiche della Grande Depressione e capire se le misure politiche attuate fossero efficaci.[ii] 

Il PIL misura il valore di mercato totale dei beni e servizi prodotti in un dato periodo. Corrisponde alla somma di spesa per i consumi, investimenti privati, spesa pubblica ed esportazioni nette (differenza tra esportazioni e importazioni), il cui risultato è spesso corretto per l’inflazione (variazione dei prezzi a livello di sistema economico). Benché lo stesso Kuznets abbia affermato che non esiste alcun indicatore che da solo sia in grado di rispecchiare in un singolo numero la complessità dell’economia, dalle pubblicazioni finanziarie recensite da Fisher Investments Italia emerge che molti commentatori ed esperti considerano il PIL come un resoconto definitivo dell’andamento dell’economia.[iii]Ne comprendiamo il motivo. Poiché il PIL è calcolato in modo analogo in tutto il mondo, costituisce un utile strumento di confronto tra le diverse nazioni. Tuttavia, non si tratta di una misura perfetta, poiché i Paesi possono presentare differenze a livello economico.

Prendiamo ad esempio l’Irlanda. Il suo regime fiscale accomodante ha reso il Paese una destinazione interessante per le imprese multinazionali – soprattutto tecnologiche e farmaceutiche – le quali spesso vi stabiliscono la propria sede.[iv]Alcune di queste società globali presentano un’impronta economica talmente vasta, che i loro movimenti di contabilità possono causare anomalie del PIL. Si pensi al caso di un’impresa farmaceutica multinazionale che sposta la sua sede centrale globale e la sua proprietà intellettuale (PI) in Irlanda per ragioni fiscali. La produzione internazionale e le esportazioni verranno conteggiate in Irlanda – e figureranno nel PIL irlandese – poiché è qui che sono registrati i brevetti.[v]Tuttavia, Fisher Investments Italia rileva che gran parte dell’attività economica effettiva non avviene all’interno dei confini irlandesi. Non si tratta solo di una speculazione teorica: nel 2015 un’impresa multinazionale ha trasferito una grossa quota della sua PI in Irlanda, determinando una crescita del PIL irlandese del 26% in tale periodo.[vi] 

Le autorità politiche hanno escogitato alcuni metodi per tenere conto delle distorsioni causate dall'influenza sproporzionata delle multinazionali sul PIL irlandese. Per monitorare l’economia nazionale, l'Ufficio centrale di statistica irlandese utilizza l’MDD (Modified Domestic Demand domanda domestica modificata), una misura ad hoc che rimuove gli effetti delle multinazionali, escludendo ad esempio la PI, che contribuisce ampiamente alla distorsione di cui sopra. Tuttavia, trascurare completamente la PI rischia anche di escludere dall’MDD complessiva le innovazioni e i contributi economici (ad esempio brevetti per invenzioni o copyright per opere creative) delle imprese irlandesi, restituendo anche in questo caso una stima parziale della produzione del Paese. 

Inoltre, nonostante la sua popolarità, il PIL non è l’unica misura di valutazione dell’economia. Esistono alcune varianti, tra cui il PIL pro capite (il PIL diviso per la popolazione totale del Paese, che alcuni considerano una misura del tenore di vita), e persino alcuni indicatori derivati, come il rapporto debito/PIL (debito in percentuale del PIL). Molti si servono di questo parametro per valutare la sostenibilità del debito di un Paese – il che secondo Fisher Investments Italia costituisce un errore, poiché ai fini del pagamento degli interessi conta più il gettito fiscale. Gli interessi pagati dallo Stato sono prelevati dalle entrate, non dai flussi annuali dell’attività economica nazionale totale. Sono state sviluppate anche altre misure alternative del benessere economico. Ad esempio, le Nazioni Unite hanno creato l’Indice di sviluppo umano, che si concentra su salute, istruzione e tenore di vita.[vii]

Il vasto numero di indicatori relativi all’economia generale può disorientare gli investitori, tuttavia nessuna di queste misure fornisce un quadro veramente esaustivo. Neanche il PIL. Si pensi ad esempio a una peculiarità del calcolo di questo indicatore, la sottrazione delle importazioni, che sono trattate alla stregua di una detrazione dalla crescita. Eppure, l’aumento delle importazioni è un segnale di solidità della domanda interna, il che secondo l’esperienza di Fisher Investments Italia rappresenta un fattore positivo. 

Pertanto, è bene tenere a mente le limitazioni del PIL ogniqualvolta i media annunciano gli ultimi dati su aree geografiche, Paesi o settori specifici, oppure sull’economia globale. Si tratta di una misura imperfetta e, come dimostra l’Irlanda, le sue implicazioni possono variare significativamente da una nazione all’altra. 

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Fisher Investments Italia è la denominazione commerciale utilizzata dalla succursale di Fisher Investments Ireland Limited operante in Italia (“Fisher Investments Italia”). Fisher Investments Ireland Limited, una società a responsabilità limitata costituita in Irlanda, è iscritta, insieme alla sua denominazione commerciale Fisher Investments Europe, al Companies Registration Office (""Registro delle imprese"") irlandese con i numeri 623847 e 629724. Fisher Investments Europe è regolamentata dalla Banca Centrale d’Irlanda e ha sede legale presso: 2 George’s Dock, 1st Floor, Dublin 1, D01 H2T6 Irlanda Fisher Investments Europe affida una parte degli aspetti dell’attività giornaliera di consulenza di investimento e gestione di portafoglio e delle funzioni di trading alle proprie affiliate.

Il presente documento contiene le opinioni generali di Fisher Investments Europe e non deve essere considerato alla stregua di una consulenza personalizzata in materia di investimento o di natura fiscale, né tantomeno come un riflesso delle performance dei clienti. Non è possibile garantire che Fisher Investments Europe manterrà queste opinioni, che potrebbero cambiare in qualsiasi momento in base a nuove informazioni, analisi o riconsiderazioni. Nulla nel presente deve essere inteso come una raccomandazione o una previsione delle condizioni di mercato. Al contrario, è da intendersi come l’illustrazione di una tesi. Le condizioni di mercato attuali e quelle future potrebbero presentare numerose differenze rispetto a quelle qui illustrate. Inoltre, non si forniscono garanzie in merito all’esattezza delle ipotesi formulate negli esempi qui presenti



[i] “A Brief History of GDP – and What Could Come Next,” Peter Vanham, World Economic Forum, 03/06/2025.

[ii] “Meet the New GDP Prototype That Tracks Inequality,” Greg Rosalsky, NPR, 19/07/2022.

[iii] Ibid.

[iv]“Multinationals Make Ireland’s GDP Growth ‘Clearly Misleading,’” Shawn Pogatchnik, Politico, 05/02/2021.

[v] Ibid.

[vi] “Is Ireland Really the Most Prosperous Country in Europe?” Patrick Honohan, Banca centrale d'Irlanda, febbraio 2021.

[vii] Fonte: Nazioni Unite, al 14/10/2025.


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