Fisher Investments Italia
La recensione di Fisher Investments Italia sui limitati effetti economici della spesa pubblica

Fisher Investments Italia ha notato che alcuni organi d’informazione finanziaria parlano convintamente dei benefici e dei rischi economici della spesa pubblica, sostenendo che gli investitori possano dedurre quali settori riceveranno (o meno) un impulso a seconda di dove il governo indirizza gli investimenti. A nostro avviso, tuttavia, spesso questo ragionamento risulta impreciso. Presentiamo dunque una riflessione sulla spesa pubblica che riteniamo possa aiutare gli investitori a destreggiarsi tra i timori e il clamore che essa suscita.
Innanzitutto, occorre chiarire che l’analisi di Fisher Investments Italia della spesa pubblica non si riferisce alla spesa per i servizi pubblici o i trasferimenti (ad esempio il welfare o le indennità di disoccupazione). La nostra attenzione si concentra piuttosto sulle iniziative di investimento o sui pacchetti di stimolo fiscale, il cui scopo esplicito è quello di sostenere e/o stimolare la crescita in determinate aree dell’economia, attraverso investimenti diretti o sussidi.
In termini assoluti, questi fondi stanziati dal governo appaiono spesso cospicui. Ad esempio, la finanziaria presentata ad ottobre dalla Cancelliera dello Scacchiere britannica Rachel Reeves ha stanziato 3,5 miliardi di sterline per investimenti nei settori dell’aerospazio, delle auto elettriche e delle bioscienze.I In risposta alla pandemia di Covid-19, la Commissione Europea ha approvato finanziamenti per diversi miliardi di euro attraverso il piano NextGenerationEU per sostenere gli investimenti e i piani di ripresa nazionali (ad esempio, la Germania ha diritto a 30 miliardi di euro di sovvenzioni).II
Tuttavia, Fisher Investments Italia sa che questa spesa non è poi così grande se confrontata con il prodotto interno lordo (PIL, una misura della produzione economica elaborata dal governo). Ad esempio, i 3,5 miliardi di sterline che il governo britannico ha destinato all’industria rappresentano lo 0,1% dei 2.600 miliardi di sterline di PIL del Regno Unito.III Inoltre, la spesa e gli investimenti decisi dal governo non avvengono immediatamente e possono richiedere del tempo per trasformarsi in attività economica. Prendiamo ad esempio le già citate sovvenzioni della Commissione europea. La Commissione ha approvato il piano della Germania il 21 giugno 2021 e due mesi dopo ha erogato 2,25 miliardi di euro di prefinanziamenti.IV Ma la Germania ha ricevuto la prima tranche (4 miliardi di euro) solo a dicembre 2023.V Dei 30 miliardi di euro di finanziamenti disponibili, la Germania ha ricevuto poco più di 6 miliardi di euro e deve continuare a soddisfare i requisiti della Commissione per poter accedere alle tranche successive.VI
In base alle recensioni di Fisher Investments Italia, la spesa pubblica non è di per sé positiva o negativa. Abbiamo visto casi in cui i piani di spesa pubblica possono contribuire ad accelerare l’attività in una fase in cui le imprese sono più avverse al rischio. Ciò tende a verificarsi durante una recessione (un rallentamento economico prolungato), quando consumatori e imprese temono di non riuscire a superare la fase di difficoltà e sono restii a lanciarsi in nuovi progetti. In quei casi gli stimoli fiscali possono mettere in moto l’attività in tempi più rapidi di quanto non avverrebbe altrimenti.
Tuttavia, i nostri studi hanno rilevato che gli investimenti decisi dal governo non sono automaticamente positivi per l’economia, soprattutto perché gli incentivi dei politici non sono sempre guidati dal mercato. Ciò può causare distorsioni nel settore e danneggiare la redditività, bloccando gli investimenti privati. Per esempio, alcune aziende preferiscono operare senza le condizioni e/o le restrizioni imposte dal governo, ma le distorsioni del mercato causate dai sussidi possono di fatto impedire loro di competere con le aziende che accettano gli aiuti del governo, frenandone gli investimenti.
Ora, è vero che talvolta la spesa pubblica sembra chiaramente avvantaggiare un determinato settore. Ad esempio, in base alle recensioni economiche esaminate da Fisher Investments Italia, le aziende associate al settore delle costruzioni (tra cui le imprese minerarie) sembrano destinate a raccogliere i frutti legati a un pacchetto di investimenti infrastrutturali. Tuttavia, bisogna fare attenzione a basare una decisione di investimento solo sul fatto che un determinato settore dell’economia gode dei favori del governo in un dato momento.
Pensiamo a quanto accaduto al settore dell’energia pulita, che comprende le aziende produttrici di fonti di energia rinnovabili (come eolico, solare e idroelettrico).VII Nel 2020 il settore è stato al centro di un grande clamore mediatico, in parte dovuto a piani governativi come NextGenerationEU, che privilegia gli investimenti in energie rinnovabili.VIII Gli Stati Uniti hanno approvato una legge che ha introdotto incentivi agli investimenti in energia pulita nel 2022, dopo quasi due anni di proclami sulla volontà del governo del presidente Joe Biden di aiutare questo settore.
Eppure, nonostante gli impegni e il capitale dei governi, il settore dell’energia pulita si è ritrovato in affanno. Un dato per tutti: uno degli indicatori azionari di questo settore, l’indice S&P Global Clean Energy, ha raggiunto il massimo nel gennaio 2021 e da allora ha fortemente sottoperformato il benchmark azionario globale (-54,6% rispetto al +54,5% dell’S&P Global BMI).IX Perché? Secondo la recensione di Fisher Investments Italia, molte di queste iniziative non diventano mai redditizie. Ad esempio, il settore europeo dell’eolico offshore non ha raggiunto gli obiettivi prefissati, in parte a causa delle difficoltà legate al finanziamento e alla gestione dei lunghi tempi di ottenimento dei permessi.X Iniettare capitali per potenziare l’offerta di energia pulita – il perno di questi piani governativi – non la rende redditizia.
Inoltre, vi è il rischio che le priorità politiche cambino. Fisher Investments Italia ha rilevato che la popolarità politica delle iniziative green è calata, come dimostrato dalle elezioni europee del 2024, in cui molti piani per l’energia pulita hanno dovuto affrontare lo scrutinio e le obiezioni di politici ed elettori.XI Considerando la lentezza con cui si muovono questi pacchetti di spesa governativi, il cambiamento dei venti politici può incidere sui futuri investimenti in un settore: un altro ostacolo per chi fa affidamento sui sostegni governativi.
Oltre alla possibilità che le priorità del governo cambino, c’è il fatto che i piani di spesa pubblica sono ampiamente noti. Ciò azzera qualsiasi potere di sorpresa positiva o negativa, in quanto, come emerge dalle analisi di mercato storiche condotte da Fisher Investments Italia, i mercati per loro natura guardano al futuro e tendono a scontarne in anticipo l’effetto. A nostro avviso, gli investitori farebbero bene a non sopravvalutare il potere della spesa pubblica.
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Fisher Investments Italia è la denominazione commerciale utilizzata dalla succursale di Fisher Investments Ireland Limited operante in Italia (“Fisher Investments Italia”). Fisher Investments Ireland Limited, una società a responsabilità limitata costituita in Irlanda, è iscritta, insieme alla sua denominazione commerciale Fisher Investments Europe, al Companies Registration Office (""Registro delle imprese"") irlandese con i numeri 623847 e 629724. Fisher Investments Europe è regolamentata dalla Banca Centrale d’Irlanda e ha sede legale presso: 2 George’s Dock, 1st Floor, Dublin 1, D01 H2T6 Irlanda Fisher Investments Europe affida una parte degli aspetti dell’attività giornaliera di consulenza di investimento e gestione di portafoglio e delle funzioni di trading alle proprie affiliate.
Il presente documento contiene le opinioni generali di Fisher Investments Europe e non deve essere considerato alla stregua di una consulenza personalizzata in materia di investimento o di natura fiscale, né tantomeno come un riflesso delle performance dei clienti. Non è possibile garantire che Fisher Investments Europe manterrà queste opinioni, che potrebbero cambiare in qualsiasi momento in base a nuove informazioni, analisi o riconsiderazioni. Nulla nel presente deve essere inteso come una raccomandazione o una previsione delle condizioni di mercato. Al contrario, è da intendersi come l’illustrazione di una tesi. Le condizioni di mercato attuali e quelle future potrebbero presentare numerose differenze rispetto a quelle qui illustrate. Inoltre, non si forniscono garanzie in merito all’esattezza delle ipotesi formulate negli esempi qui presenti.
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I “Budget 2024: Key Points at a Glance”, Jasper Jolly e Peter Walker, The Guardian, 30/10/2024.
II Fonte: Commissione Europea, al 13/11/2024.
III Fonte: FactSet, al 13/11/2024.
IV “Germany’s Recovery and Resilience Plan”, Commissione europea, al 15/11/2024.
V Ibid.
VI Ibid.
VII Fonte: S&P Global, al 14/11/2024.
VIII “Finance and the Green Deal”, Commissione europea, al 14/11/2024.
IX Fonte: FactSet, al 14/11/2024. Sulla base degli indici S&P Global Clean Energy Total Return Index ed S&P Global BMI Total Return Index, dal 22/01/2021 al 13/11/2024. Valori espressi in euro. Valori espressi in dollari USA.
X “Europe Struggling to Meet Offshore Wind Targets, Industry Heads and Lawmakers Say”, Jacob Gronholt-Pedersen e Stine Jacobsen, Reuters, 25/10/2024. Accesso tramite Finance Digest.
XI “Europe’s Climate Ambitions Thrown Into Doubt as Green Vote Collapses”, Sam Meredith, CNBC, 10/06/2024.