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Il comportamento e le distorsioni cognitive degli investitori secondo Fisher Investments Italia

 

Il Grande Umiliatore

In Fisher Investments Italia sentiamo spesso dire: “vendi ai minimi, compra ai massimi”. Secondo questo detto sembrerebbe semplice partecipare ai rialzi del mercato ed evitare le perdite in caso di ribassi. Tuttavia, se investire fosse un’operazione così semplice, gli investitori di successo sarebbero molto più numerosi. In realtà, investire può rivelarsi molto complicato e vi sono numerosi tranelli psicologici che possono portare gli investitori fuori strada.

Ken Fisher, fondatore e Co-direttore degli Investimenti di Fisher Investments, definisce spesso il mercato azionario “il Grande Umiliatore” proprio perché spesso riesce a ingannare gli investitori facendo loro assumere decisioni di investimento sbagliate. Secondo Ken Fisher, il Grande Umiliatore si accanisce con coloro che si lasciano trasportare dalle emozioni per le loro decisioni di investimento a lungo termine e ricompensa chi rimane paziente e disciplinato nel lungo periodo.

Il desiderio di fare scelte finanziarie sulla base delle emozioni, come ad esempio paura o avidità, non dipende del tutto da noi. È una caratteristica intrinseca agli esseri umani quella di cercare sollievo quando le cose si mettono male. Abbiamo inoltre una naturale tendenza a rimboccarci le maniche e agire quando intravediamo un problema. Tuttavia, la storia dimostra che quando i mercati scendono, a volte la cosa migliore da fare è semplicemente non fare nulla. Comprendere le tendenze della finanza comportamentale e le distorsioni cognitive (bias) può aiutare gli investitori a migliorare il loro approccio all’investimento. In questo articolo, Fisher Investments Italia spiega alcuni dei tranelli psicologici più comuni che interessano gli investitori e offre consigli per evitare di fare errori che possono rivelarsi costosi.

Avversione miope alle perdite e teoria del prospetto

In Fisher Investments Italia comprendiamo che vedere apprezzarsi il proprio portafoglio dia una sensazione di soddisfazione e sicurezza agli investitori. Così come un brusco calo delle performance sia considerato spiacevole e a volte addirittura capace di generare una profonda paura di vedere compromessa la propria stabilità finanziaria. Come è possibile?

Ciò è dovuto a un pregiudizio cognitivo chiamato “avversione miope alle perdite”, ovvero il concetto secondo il quale il dispiacere per una perdita è doppiamente superiore alla gioia per un guadagno della stessa portata. Ciò significa che il nostro cervello ci fa reagire in modo sproporzionato alle perdite e rischiare così di portarci ad assumere decisioni di investimento in momenti sbagliati. Ad esempio, gli investitori sono spesso tentati di vendere le proprie posizioni durante le profonde flessioni del mercato, allo scopo di proteggere il proprio portafoglio da ulteriori ribassi. Tuttavia, le flessioni di mercato sono eventi comuni e sempre seguiti da una ripresa, e sebbene vendere durante i cali possa portare un po’ di sollievo momentaneo finisce per fissare le perdite e aumentare la probabilità di lasciarsi sfuggire la successiva ripresa.

È dunque importante ricordare che la volatilità a breve termine è parte integrante dei mercati azionari. Le correzioni, ovvero brevi e netti cali compresi tra il 10% e il 20%, avvengono proprio durante le fasi rialziste e tendono ad essere alimentate più dal sentiment che dai fondamentali. Le oscillazioni giornaliere al ribasso, definite “ritracciamenti”, sono anch’esse del tutto normali. La volatilità negativa è comune, ma altrettanto generoso è il rimbalzo che ne segue, in genere in modo piuttosto repentino, tanto da rendere quasi impossibile il timing di mercato.

Il consiglio di Fisher Investments Italia è dunque quello di adottare una prospettiva a lungo termine. I titoli azionari offrono un rendimento annualizzato di circa il 10%, ribassi inclusi, pertanto è consigliabile mantenere la calma nelle fasi più volatili.[1] È importante notare che la volatilità è diretta sia verso l’alto che verso il basso: molti investitori danno per scontata la volatilità verso l’alto, mentre si fanno prendere dallo sconforto quando avvengono perdite, pur se della stessa portata. L’avversione alle perdite è normale ma non dovrebbe portare a decisioni di investimento controproducenti in grado di intaccare i propri obiettivi finanziari a lungo termine.

Breakeven-itis: la sindrome della chiusura in pareggio

Uscire dal mercato quando è in calo non è l’unico ostacolo psicologico da considerare. Infatti, vi è anche ciò che definiamo come breakeven-itis, ovvero la sindrome della chiusura in pareggio. Dopo le profonde flessioni del mercato azionario e le successive fasi di rimbalzo, vendere azioni dopo il recupero delle perdite fa sentire bene gli investitori. Da un punto di vista comportamentale, si nota come gli esseri umani siano portati a considerare le vendite ai prezzi di pareggio (brakeven) come innocue o addirittura positive. Tuttavia, vendere nel punto di equilibrio azzera il rendimento, o produce delle perdite, se consideriamo l’impatto dell’inflazione. Ma la speranza della maggior parte degli investitori non è ottenere rendimenti nulli. Pertanto, Fisher Investments Italia si chiede: perché gli investitori dovrebbero gioire per aver raggiunto il punto di equilibrio?

La paura e la e lo sconforto che genera la flessione, porta gli investitori a ritenere che i mercati peggioreranno nel prossimo futuro. Gli esseri umani hanno bisogno di sentirsi sollevati, per questo vendono appena si registrano i primi recuperi. Questo fa stare bene. Uscire dopo aver ottenuto il pareggio cancella la perdita precedente, ma esclude anche la possibilità di ottenere ulteriori guadagni, che è esattamente la ragione per la quale si investe. Non appena si liquidano le proprie posizioni in una fase di rialzi, può entrare in gioco il Grande Umiliatore.

Bias di conferma ed effetto eventi recenti

Il bias di conferma consiste nel favorire informazioni in linea con le proprie convinzioni e nell’ignorare quelle che le smentiscono. Gli investitori tendono a focalizzarsi su qualsiasi segnale che confermi che le loro decisioni di investimento sono corrette, potenzialmente ignorando i fattori fondamentali che contraddicono ciò che si ritiene essere la verità.

Fisher Investments Italia sa che questo atteggiamento ci rende meno propensi a cambiare rotta quando sarebbe opportuno. Il nostro cervello continua a ingannarci: vogliamo naturalmente avere ragione sulle decisioni importanti. Tuttavia, una parte importante dell'investimento azionario è riconoscere che si può avere torto.

La distorsione cognitiva nota come “effetto eventi recenti”, ovvero la tendenza ad attribuire maggior peso agli eventi recenti, può influenzare il processo decisionale di un investitore anche se gli eventi recenti sono atipici. Prendiamo ad esempio il mercato ribassista del 2022. Molti investitori vedono in una serie di notizie negative (la guerra in Ucraina, l'inflazione elevata, la politica monetaria restrittiva, i nuovi lockdown, etc.) un segnale di imminente discesa dei corsi azionari. Gli investitori lasciano che la recente flessione influisca sul loro processo decisionale razionale, a causa dell’effetto eventi recenti, piuttosto che guardare a un'eventuale ripresa. Gli investitori pessimisti potrebbero ignorare i fondamentali positivi che si nascondono dietro i titoli dei giornali e potrebbero perdere l'inizio della ripresa a causa del loro pregiudizio di conferma. Data la durata dell'attuale flessione e il sentiment estremamente pessimistico degli investitori, la ripresa del mercato avverrà probabilmente prima di quanto la maggior parte degli investitori possa aspettarsi oggi. Ciò che muove i mercati è la differenza tra aspettative e realtà. Con le aspettative al minimo, una sorpresa al rialzo potrebbe essere dietro l'angolo, grazie a fondamentali economici positivi sottovalutati.

I pregiudizi di conferma e di ricorrenza fanno sì che gli investitori dimentichino un principio fondamentale dei titoli azionari: essi scontano tutte le informazioni ampiamente note. Fisher Investments Italia ritiene che i mercati azionari guardino a un orizzonte temporale compreso tra i 3 e i 30 mesi, per valutare i fattori che influiranno più probabilmente sui prezzi azionari. Gli eventi di oggi e di domani probabilmente si riflettono già nelle attuali quotazioni azionarie.

Lasciare che siano i titoli dei giornali odierni a dettare le decisioni di investimento per il futuro è un comportamento sconsiderato. Questi ostacoli cognitivi sono importanti per prendere decisioni. Cercate le prove con obiettività e non lasciate che gli eventi recenti offuschino la vostra prospettiva a lungo termine.

Combattere i pregiudizi cognitivi

Per combattere i pregiudizi cognitivi e diventare investitori a lungo termine più disciplinati si possono adottare diverse strategie. Evitare di lasciarsi intimorire dai titoli sensazionalistici attenua la reazione di lotta o di fuga che molti investitori provano quando leggono queste storie allarmistiche. Cercate invece di raccogliere le notizie da fonti diverse con prospettive differenti per aiutarvi a distinguere la realtà dal clamore mediatico. Inoltre, concentratevi su attività che vi distolgano dal guardare continuamente il cellulare o dal fissare il computer. Un processo decisionale paziente e ben informato porta spesso a risultati migliori rispetto alle operazioni di trading generate dal panico. Inoltre, se pensate che sia utile un parere esterno, un consulente esperto potrebbe fornirvi spunti per aiutarvi a navigare i mercati difficili. Fisher Investments Italia è qui per ricordare agli investitori che, sebbene il nostro cervello possa cercare di ingannarci, bisogna cercare di mantenere la calma e ricordare che gli antidoti al Grande Umiliatore sono la pazienza, la disciplina e qualche respiro profondo.


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Il presente documento contiene le opinioni generali di Fisher Investments Europe e non deve essere considerato alla stregua di una consulenza personalizzata in materia di investimento o di natura fiscale, né tantomeno come un riflesso delle performance dei clienti. Non è possibile garantire che Fisher Investments Europe manterrà queste opinioni, che potrebbero cambiare in qualsiasi momento in base a nuove informazioni, analisi o riconsiderazioni. Nulla nel presente deve essere inteso come una raccomandazione o una previsione delle condizioni di mercato. Al contrario, è da intendersi come l’illustrazione di una tesi. Le condizioni di mercato attuali e quelle future potrebbero presentare numerose differenze rispetto a quelle qui illustrate. Inoltre, non si forniscono garanzie in merito all’esattezza delle ipotesi formulate negli esempi qui presenti.

 



[1] Fonte: Global Financial Data, FactSet, al 18/02/2022.


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