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Fisher Investments Italia esamina la presunta funzione di protezione dell'oro

L'oro è aumentato da inizio anno, mentre le azioni globali sono scese.  Basta questo per considerarlo un buon investimento per diversificare il portafoglio? Fisher Investments Italia esamina molte strategie di investimento per valutare quali asset possano avvantaggiare i portafogli in una vasta serie di condizioni di mercato. I commentatori che seguiamo affermano che la pressione inflazionistica e lo stress finanziario accentuano le caratteristiche di protezione finanziaria dell’oro. Infatti, quando altre categorie calano, l'oro si apprezza. Tuttavia, le nostre ricerche dimostrano che l'oro non offre tale protezione in modo affidabile.

I commentatori che seguiamo suggeriscono che la guerra e l'inflazione (aumento dei prezzi a livello economico) favoriscano l'oro e i buoni risultati dell'oro da inizio anno sembrano dimostrarlo. Ma soffermarsi soltanto sulla leadership del metallo prezioso di quest'anno rischia di far trascurare alcuni fattori che, secondo Fisher Investments Italia, vale la pena considerare. Ad esempio, l'aggiunta di oro ai portafogli introduce il rischio di cambio. Poiché i mercati globali scambiano l'oro in dollari USA, gran parte della forza dei prezzi dell'oro per gli investitori europei deriva dalla conversione valutaria. Per vedere come gli effetti valutari mascherano la relativa debolezza dell'oro, si consideri che l’oro è sceso del -5,0% da inizio anno fino ad agosto, in dollari, rispetto al suo guadagno del 7,5% in euro.  Finora, l'effetto valuta di quest'anno ha avvantaggiato gli investitori europei, ma stando alle analisi dei dati storici di Fisher Investments Italia non sarà sempre così.

Le ricerche di Fisher Investments Italia rivelano anche che l'oro non è stato storicamente una copertura affidabile contro l'inflazione o una copertura contro la negatività del mercato. Negli ultimi 26 anni, l'efficacia dell'oro come copertura contro l'inflazione è stata piuttosto eterogenea.  Dal 1996 l'indice armonizzato dei prezzi al consumo, un ampio paniere di prezzi in tutta l'economia, è aumentato in 237 mesi fino ad agosto 2022.  Eppure l'oro è salito solo in 120 di quei mesi, il 50,8% delle volte.  Statisticamente, l'oro ha una correlazione di 0,02 con l'inflazione.  Il coefficiente di correlazione è una misura statistica della relazione direzionale tra due variabili. Una correlazione di 1,00 significa che si muovono insieme ogni mese e di -1,00 esattamente l’opposto. La correlazione nulla, o prossima allo zero, non implica alcuna relazione. Inoltre, l'oro non aumenta necessariamente durante i mercati azionari ribassisti (ribassi di norma prolungati e guidati dai fondamentali di entità superiore al 20%). Negli ultimi sette mercati ribassisti dell'indice MSCI World, l'oro è salito in tre di questi.  A nostro avviso, le capacità di copertura dell'oro sono ampiamente sopravvalutate.

A lungo termine, le analisi di Fisher Investments Italia mostrano perché l'oro non si rivela affidabile. Il suo rendimento annualizzato, pari al 9,6% (il tasso annuo richiesto per raggiungere il suo valore finale dall'avvio) non regge il confronto con l'11,1% registrato dalle azioni globali dal 1973, quando l’oro standard è crollato.  Anche l'oro mostra un’elevata volatilità. La deviazione standard dell'oro (il grado di fluttuazione intorno al suo rendimento medio annuo), è pari al 25,8% contro il 19,8% delle azioni.  Ciò significa che in un arco temporale di 12 mesi, circa il 68% delle letture dei rendimenti della quotazione aurifera si attestava intorno ai 19,8 punti percentuali della sua media annuale; 6 punti percentuali in più rispetto alle azioni. Pertanto, non soltanto i rendimenti dell'oro si sono rivelati storicamente inferiori, ma hanno anche oscillato di più. Per gli investitori che mirano a una crescita a lungo termine che li aiuti ad affrontare con serenità la pensione, non riteniamo l’oro un investimento consigliabile, poiché può compromettere il raggiungimento dei loro obiettivi finanziari.

Al di là della scarsa performance storica relativa dell'oro, la ricerca mostra che è soggetto ad oscillazioni molto profonde che possono durare anche degli anni, a volte addirittura decenni. Sulla base del dollaro USA, lo standard di prezzo globale delle materie prime, l'oro si è apprezzato negli anni Settanta in un contesto di inflazione elevata, il che ha contribuito ad accrescere la sua reputazione, prima di ristagnare nei due decenni successivi.  Dal 2001, l'oro è poi cresciuto, superando il picco del 21 gennaio 1980, il 21 gennaio 2008, 28 anni dopo, e ha continuato a raggiungere nuove vette fino al 2011. Da quel momento in poi è rimasto al di sotto di quel livello fino a giugno 2020.  Da allora si è rivelato piuttosto volatile ma attualmente è inferiore al valore di metà 2020 (e al massimo del 2011).  Pertanto, a meno che un investitore non sia estremamente abile nell’individuare la tempistica esatta, catturare il rialzo della quotazione aurifera appare a nostro avviso un’operazione estremamente difficoltosa. Secondo l'esperienza di Fisher Investments Italia, è altrettanto probabile che gli investitori investano in oro nel momento sbagliato di un ciclo favorevole.

Occorre inoltre considerare il motivo per il quale l'oro tende ad essere meno favorito a lungo termine mentre oscilla in modo imprevedibile: il metallo prezioso è semplicemente una merce e il suo prezzo si muove sulla base dell'offerta e della domanda. Sebbene l'offerta di oro possa essere limitata, crediamo che la domanda possa variare notevolmente e dipendere più dal sentiment di mercato (lo stato d'animo degli acquirenti) che dai suoi usi commerciali, sottoponendolo a maggiori oscillazioni dei prezzi e minando la sua capacità di fungere da riserva finanziaria. Le azioni, d'altra parte, offrono agli investitori una quota dei profitti aziendali, che abbiamo osservato generalmente crescere nel tempo e in generale per ampi mercati azionari a livello globale. Poiché l'oro non ha alcun guadagno intrinseco o potere di determinazione dei prezzi, a nostro avviso le azioni costituiscono una copertura migliore dall'inflazione a lungo termine.

Secondo le analisi di Fisher Investments Italia sulla performance storica dell’oro e alla luce della variabilità del suo rendimento, non crediamo che abbia alcuna capacità di proteggere il portafoglio.

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Il presente documento contiene le opinioni generali di Fisher Investments Europe e non deve essere considerato alla stregua di una consulenza personalizzata in materia di investimento o di natura fiscale, né tantomeno come un riflesso delle performance dei clienti. Non è possibile garantire che Fisher Investments Europe manterrà queste opinioni, che potrebbero cambiare in qualsiasi momento in base a nuove informazioni, analisi o riconsiderazioni. Nulla nel presente deve essere inteso come una raccomandazione o una previsione delle condizioni di mercato. Al contrario, è da intendersi come l’illustrazione di una tesi. Le condizioni di mercato attuali e quelle future potrebbero presentare numerose differenze rispetto a quelle qui illustrate. Inoltre, non si forniscono garanzie in merito all’esattezza delle ipotesi formulate negli esempi qui presenti.

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  Fonte: FactSet, al 15/09/2022. Dichiarazione basata sui rendimenti dell'indice MSCI World con dividendi netti e oro, euro per oncia troy, dal 31/12/2021 al 31/08/2022.
  Fonte: FactSet, al 15/09/2022. Oro, dollari USA ed euro per oncia troy, dal 31/12/2021 al 31/08/2022.
  Fonte: FactSet, al 15/09/2022. Dichiarazione basata sulla variazione percentuale mensile dell'IPCA e dell'oro, euro per oncia troy, dal gennaio 1996 all’agosto 2022.
  Ibid.
  Ibid.
  Fonte: FactSet, al 15/09/2022. Correlazione tra la variazione percentuale mensile dell'IPCA e la variazione percentuale mensile dell'oro, euro per oncia troy, dal gennaio 1996       all’agosto 2022.
  Fonte: FactSet, al 15/09/2022. Dichiarazione basata sui rendimenti dell'indice MSCI World con dividendi netti e oro, euro per oncia troy, dal 31/12/1972 al 31/08/2022.
  Fonte: FactSet, al 15/09/2022. Rendimenti dell'indice MSCI World con dividendi netti e quotazione aurifera, in euro per oncia troy, dal 31/12/1972 al 31/08/2022.
  Ibid.
  Fonte: FactSet, al 15/09/2022. Quotazione aurifera, in dollari USA per oncia troy, dal 31/12/1969 al 31/08/2022.
  Ibid.
  Ibid.


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