Fisher Investments Italia analizza la storia del mercato

Secondo l'esperienza di Fisher Investments Italia, alcuni investitori possono trascurare quello che per noi è uno strumento utile e fondamentale per le decisioni di portafoglio, ovvero la storia del mercato. A nostro avviso, la comprensione della storia del mercato può essere utile agli investitori per diverse ragioni.

Come recita un vecchio detto spesso attribuito allo scrittore americano Mark Twain: “la storia non si ripete, ma fa rima”. Eventi come recessioni (ampi cali dell'attività economica), periodi di forte inflazione (aumento dei prezzi di beni e servizi), guerre, elezioni, disastri naturali, sviluppi tecnologici, bolle finanziarie e simili possono svolgersi in modo diverso ogni volta che si verificano. Tuttavia, Fisher Investments Italia ha riscontrato che spesso hanno dei punti in comune, rendendo utile guardare al passato come guida per ciò che può accadere nel presente. Il motivo è che il comportamento umano non è cambiato molto, secondo le numerose ricerche sulla finanza comportamentale. La paura e l'avidità motivano ancora gli investitori e quando la paura e l'avidità di massa non sono coerenti con i fondamentali economici possono rivelarsi una forza potente in grado di spingere le azioni sia al rialzo che al ribasso. Pertanto, la valutazione degli eventi e del sentiment attuali, e il loro confronto con casi analoghi del passato, a nostro avviso può far luce sulla presenza di una “disconnessione” rialzista o ribassista.

Fisher Investments Italia ritiene che utilizzare la storia come base per valutare i probabili risultati sia un punto di partenza nell'analisi delle economie e dei mercati. La comprensione della storia può aiutare gli investitori a capire che la situazione odierna non è unica, cosa che riteniamo utile perché ciò che ha avvantaggiato i titoli in passato potrebbe farlo anche nel presente. Ad esempio, consideriamo un fenomeno di mercato che chiamiamo " Miracolo delle elezioni di metà mandato", ossia la tendenza dei titoli statunitensi a salire dopo le elezioni legislative di metà mandato negli Stati Uniti. I rendimenti del mercato americano sono positivi nel quarto trimestre degli anni in cui si svolgono le elezioni di metà mandato, nell'83,3% dei casi dall'inizio della rilevazione dei dati ufficiali nel 1925, molto più della frequenza media di rendimenti positivi dei titoli nei trimestri di calendario.  Tale positività sale all'87,5% nei successivi due trimestri.  La nostra ricerca ha rilevato che i mercati sviluppati sono strettamente correlati, pertanto questo fenomeno che avviene negli Stati può avere un effetto globale.  

In base alle ricerche di Fisher Investments Italia, le elezioni di metà mandato tendono a creare una situazione di stallo politico, riducendo la probabilità di leggi importanti che possono suscitare incertezza, le quali a nostro avviso potrebbero pesare sulle azioni. Riteniamo che la situazione di stallo lasci lo status quo in gran parte intatto, consentendo ai mercati di proseguire la loro corsa, con conseguenze positive all'indomani delle elezioni di metà mandato statunitensi. La nostra ricerca mostra che i pregiudizi politici inducono molti a trascurare questa realtà storica e a presumere che il partito al potere possa essere l'eccezione alla regola, in modo da non scontarla preventivamente nei prezzi delle azioni; ciò a nostro avviso fornisce un vantaggio di investimento per coloro che comprendono questa dinamica.

Consideriamo ora un altro fenomeno che definiamo "effetto rimbalzo". Abbiamo riscontrato che i titoli più colpiti nelle fasi di ribasso del mercato tendono a rimbalzare maggiormente nelle fasi di recupero. Anche questo si ripete nel corso della storia, secondo la ricerca di Fisher Investments Italia. Considerate i rendimenti dei titoli durante e dopo i recenti mercati ribassisti globali (un calo prolungato del mercato, guidato dai fondamentali, pari o superiore a -20%). Nel mercato ribassista globale dei primi anni 2000, ad esempio, i titoli tecnologici sono scesi del 77% rispetto al 59% dei titoli globali.  Nei sei mesi successivi al minimo del mercato ribassista, i titoli tecnologici sono saliti del 40%, superando il 28% dei titoli mondiali.  Allo stesso modo, nel mercato ribassista globale del 2007-2009, i titoli finanziari, scesi del 76% rispetto al 53% mondiale, hanno registrato un'impennata del 100% nei sei mesi successivi al minimo del mercato ribassista, a fronte di un aumento del 41% dei titoli mondiali.  Riteniamo che la comprensione di questo fenomeno possa aiutare a definire le aspettative durante e dopo un mercato ribassista, aiutando gli investitori a posizionare i portafogli di conseguenza.

Infine, riteniamo che la storia possa offrire spunti di riflessione su ciò che non è conosciuto o compreso da tutti, pertanto mettere in discussione le opinioni più diffuse può rappresentare un vantaggio per gli investitori. Per far questo, chiedetevi cosa riuscite a capire che gli altri trovano imprevedibile; la storia, secondo Fisher Investments Italia, può aiutare in questo. Ad esempio, i disastri naturali come gli incendi e le tempeste sono spesso oggetto di attenzione come potenziali rischi economici e finanziari. A nostro avviso, ciò è facile da verificare utilizzando la storia. La nostra ricerca mostra che, mentre le catastrofi naturali causano un impatto umano e danni strutturali devastanti, il loro impatto sulle azioni è storicamente contenuto. Pensate all'uragano Katrina del 2005, il disastro naturale più costoso degli Stati Uniti (in base ai danni risultanti misurati in dollari).  Le azioni statunitensi sono cresciute del 5,1% nei tre mesi successivi all’uragano e sono salite dell'8,9% dopo 12 mesi.  Intanto, secondo la nostra ricerca, i danni della tempesta non hanno causato una recessione economica negli Stati Uniti, così come non l'hanno causata altre grandi tempeste nel corso della storia. Pur non negando l'impatto devastante dei disastri naturali sull'uomo, Fisher Investments Italia ritiene che per molti investitori sia difficile comprendere il loro effetto relativamente contenuto sui titoli azionari, soprattutto dopo che tali eventi hanno reso più pessimista il sentiment. A nostro avviso, capire che le catastrofi naturali non hanno storicamente impedito ai mercati la loro corsa può instillare una certa disciplina quando se ne presenterà una in futuro e susciterà preoccupazione sulle ricadute più ampie.

Inoltre, abbiamo riscontrato che gli investitori tendono a ricordare gli eventi che si verificano raramente e a dimenticare quelli che si verificano regolarmente, così, ad esempio, pensano che le guerre locali comprometteranno il buon andamento azionario globale (una rarità storica, in base alle nostre ricerche) ma ignorano eventi ricorrenti come il già citato miracolo di metà mandato. Fisher Investments Italia ritiene che la comprensione di questo aspetto consenta agli investitori di evitare le distrazioni e di concentrarsi sulle probabilità, non sulle possibilità, che a nostro avviso sono alla base di un solido processo decisionale d'investimento.

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Fisher Investments Italia è la denominazione commerciale utilizzata dalla succursale di Fisher Investments Ireland Limited operante in Italia (“Fisher Investments Italia”). Fisher Investments Ireland Limited, una società a responsabilità limitata costituita in Irlanda, è iscritta, insieme alla sua denominazione commerciale Fisher Investments Europe, al Companies Registration Office (""Registro delle imprese"") irlandese con i numeri 623847 e 629724. Fisher Investments Europe è regolamentata dalla Banca Centrale d’Irlanda e ha sede legale presso: 2 George’s Dock, 1st Floor, Dublin 1, D01 H2T6 Irlanda Fisher Investments Europe affida una parte degli aspetti dell’attività giornaliera di consulenza di investimento e gestione di portafoglio e delle funzioni di trading alle proprie affiliate. 
Il presente documento contiene le opinioni generali di Fisher Investments Europe e non deve essere considerato alla stregua di una consulenza personalizzata in materia di investimento o di natura fiscale, né tantomeno come un riflesso delle performance dei clienti. Non è possibile garantire che Fisher Investments Europe manterrà queste opinioni, che potrebbero cambiare in qualsiasi momento in base a nuove informazioni, analisi o riconsiderazioni. Nulla nel presente deve essere inteso come una raccomandazione o una previsione delle condizioni di mercato. Al contrario, è da intendersi come l’illustrazione di una tesi. Le condizioni di mercato attuali e quelle future potrebbero presentare numerose differenze rispetto a quelle qui illustrate. Inoltre, non si forniscono garanzie in merito all’esattezza delle ipotesi formulate negli esempi qui presenti.

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  iFonte: Global Financial Data, Inc., al 21/06/2022. Rendimento totale dell’indice S&P 500, dal 31/12/1925 al 31/12/2019.
  Ibid.
 iiFonte: FactSet, al 14/07/2023. Sulla base della correlazione tra la variazione di prezzo dell'indice S&P 500 in dollari USA e la variazione di prezzo dell'indice MSCI European Economic and Monetary Union (EMU) in euro, dal 13/07/2003 al 13/07/2023. Un coefficiente di correlazione misura la relazione tra due variabili e varia da 1,00 a -1,00. Un coefficiente pari a 1,00 significa che le due variabili si muovono sempre insieme, un valore pari a 0 indica invece che non vi è alcuna relazione, e -1,00 significa che si muovono sempre in direzioni opposte.
 iiiFonte: FactSet, al 14/07/2023. Indice MSCI World e indice MSCI World Tech con dividendi netti in euro, dal 20/09/2000 al 12/03/2003. 
 ivIbid. Rendimenti dell'indice MSCI World e dell'indice MSCI World Settore tecnologico con dividendi netti in euro, 12/03/2003 - 12/09/2003.
 vIbid. Rendimenti dell'indice MSCI World e dell'indice MSCI World Settore finanziario con dividendi netti in euro, 15/06/2007 - 09/09/2009.
 viFonte: National Oceanic and Atmospheric Administration, al 09/05/2018. Rapporto sul ciclone tropicale uragano Katrina. Dati presentati in USD.
 viiFonte: FactSet, al 17/07/2023. Sulla base dei rendimenti dell’indice S&P 500 (dividendi reinvestiti) in dollari USA, dal 25/8/2005 al 25/8/2006. Le fluttuazioni valutarie tra il dollaro e l’euro potrebbero provocare variazioni al rialzo o al ribasso del rendimento degli investimenti.



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