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Fisher Investments Italia analizza l'importanza del benchmarking

Costruire un portafoglio può essere difficile e abbiamo osservato che senza una guida, scegliere i propri investimenti tra le migliaia disponibili oggi può essere un compito arduo. In base alla nostra esperienza, basare il portafoglio su un modello di mercato ampio e diversificato, chiamato benchmark, può essere un buon punto di partenza. Secondo Fisher Investments Italia, la selezione del benchmark giusto è una delle decisioni più importanti che un investitore possa prendere, in quanto aiuta a guidare la costruzione del portafoglio e fornisce un metro di misura della performance.

Un benchmark è un indice che traccia un determinato insieme di titoli. Riteniamo che sia utile disporre di un benchmark su misura per ogni segmento del portafoglio. Dopotutto, se possiedi azioni e obbligazioni, un benchmark azionario probabilmente non ti aiuterà nella costruzione del tuo portafoglio obbligazionario e può rivelarsi uno strumento di misurazione impreciso della performance obbligazionaria. Pertanto, Fisher Investments Italia ritiene che sia meglio utilizzare un benchmark azionario per il portafoglio azionario e un benchmark obbligazionario per il segmento obbligazionario.

Le ricerche di Fisher Investments Italia sulla miriade di indici di mercato esistenti hanno dimostrato che i benchmark utili posseggono tre qualità:

1. Una lunga storia, con prestazioni monitorate in diversi cicli di mercato. Riteniamo che gli investitori traggano vantaggio dal fare riferimento alla performance del proprio benchmark sia nei mercati rialzisti (periodi prolungati di generale aumento dei prezzi azionari) sia nei mercati ribassisti (ampi e duraturi cali dei mercati azionari, dovuti ai fondamentali, pari ad almeno il 20%). Sebbene Fisher Investments Italia non ritenga che i rendimenti passati siano indicativi delle performance future, le prestazioni dell’indice di riferimento possono fornire agli investitori un quadro per valutare se i loro obiettivi finanziari a lungo termine hanno una ragionevole probabilità di realizzarsi.

2. Un indice ponderato per la capitalizzazione di mercato (capitalizzazione di mercato, prezzo delle azioni moltiplicato per il numero di azioni) in cui ogni titolo è ponderato in base alla sua quota rispetto alla dimensione totale dell'indice in termini di valore. Le società con capitalizzazioni di mercato più elevate hanno una maggiore influenza sull'andamento dell'indice. Preferiamo questa struttura rispetto agli indici ponderati sui prezzi (ad esempio il Dow Jones Industrial Average americano o il Nikkei 225 giapponese), in cui i titoli con i prezzi più elevati hanno la maggiore influenza. Non riteniamo nemmeno che gli indici con ponderazione uguale, che hanno lo stesso peso per tutte le partecipazioni, siano molto rappresentativi. Questo perché gli investitori ottengono rendimenti ponderati in base alla capitalizzazione, rendendo gli indici di prezzo o di uguale ponderazione degli strumenti di misurazione imprecisi. Inoltre, a causa della loro struttura, questi indici potrebbero indurre gli investitori a puntare sulle società più piccole minimizzando quelle più grandi.

3. Una composizione ampia e diversificata. Fisher Investments Italia ritiene che un benchmark efficace si estenda a tutte le aree del mercato, ad esempio per area geografica e settore economico, in modo che il portafoglio non sia eccessivamente concentrato in un segmento di mercato né sia poco esposto a determinate aree.

In base alla nostra esperienza, Fisher Investments Italia ritiene che gli indici che soddisfano questi criteri includano l'MSCI World per le azioni e l'ICE BofA European Monetary Union (EMU) Broad Market per le obbligazioni.

A nostro avviso, i benchmark avvantaggiano gli investitori fornendo un modello per la costruzione del portafoglio che aiuta la diversificazione. Le osservazioni di Fisher Investments Italia sui dati di mercato rivelano un enorme universo di titoli. Un benchmark fornisce un punto di partenza per analizzare questo insieme di titoli disponibili invece di sceglierli alla rinfusa, il che è più simile a trovare il proverbiale ago in un pagliaio. Le ponderazioni del tuo benchmark possono guidare l'allocazione del tuo portafoglio, in quanto possono indicare la quantità di esposizione che potresti desiderare in una determinata area geografica o settore e puoi vedere quali titoli rientrano in ciascuna categoria. Ciò porta naturalmente alla diversificazione, evitando non solo un'eccessiva concentrazione in determinati settori, industrie e aree geografiche, ma anche verso singole società. Se un determinato settore rappresenta solo il 5% del mercato azionario globale, collocare, ad esempio il 15% o il 20% del proprio patrimonio significa probabilmente concentrare eccessivamente il proprio portafoglio in quel settore e perdere opportunità in altre categorie. Analogamente, se una determinata società rappresenta, ad esempio, solo il 2% della capitalizzazione di mercato dell'indice MSCI World, una ponderazione molto superiore può comportare probabilmente un rischio specifico eccessivo.

Un altro obiettivo fondamentale del benchmarking a nostro avviso è misurare la performance del portafoglio. Quando non si confrontano i rendimenti con quelli di un benchmark, si esaminano i rendimenti assoluti. Secondo Fisher Investments Italia, ciò presenta potenziali inconvenienti. Ad esempio, supponiamo che il tuo portafoglio si sia apprezzato del 20% in un anno. Questo numero da solo potrebbe sembrare un ottimo rendimento, ma se il tuo benchmark è l'indice MSCI World, che ha ottenuto un rendimento del 35% nello stesso anno, tale discrepanza può sollevare dubbi sulla composizione del portafoglio. Tale differenza potrebbe essere indicativa delle decisioni tattiche che non hanno funzionato o delle aree di eccessiva esposizione del tuo portafoglio, dandoti la possibilità di correggere il tiro. Allo stesso modo, potresti rimanere deluso nel vedere il tuo portafoglio scendere del 10% in 6 mesi. Tuttavia, se il tuo benchmark è sceso del 15%-20% nello stesso periodo, dovresti rallegrarti di aver ottenuto rendimenti relativamente migliori. Avere un benchmark con cui confrontare la performance del portafoglio può ridurre la tentazione di reagire istintivamente al calo del portafoglio, il che potrebbe portare a errori e rendimenti mancati in futuro.

Se avessimo una sola parola per riassumere i potenziali vantaggi di un benchmark, questa sarebbe: disciplina. Per quanto riguarda la costruzione del portafoglio, un benchmark offre disciplina tramite una sorta di “guinzaglio”: può aiutare a evitare che il portafoglio si allontani troppo dalla composizione del mercato generale, il che può aiutarti ad ampliare il ventaglio di opportunità e a distribuire i rischi. Per la misurazione delle prestazioni, un benchmark può aiutare a ridurre la tentazione di inseguire i titoli alla moda quando i mercati vanno bene e uscire dal mercato al minimo segno di problema, poiché aiuta a contestualizzare i risultati del tuo portafoglio. Sebbene ciò non garantisca che ogni decisione funzioni bene, poiché nulla può mai farlo, Fisher Investments Italia ritiene che la disciplina possa aiutare gli investitori a migliorare i loro processi e le loro probabilità di successo a lungo termine.

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Il presente documento contiene le opinioni generali di Fisher Investments Europe e non deve essere considerato alla stregua di una consulenza personalizzata in materia di investimento o di natura fiscale, né tantomeno come un riflesso delle performance dei clienti. Non è possibile garantire che Fisher Investments Europe manterrà queste opinioni, che potrebbero cambiare in qualsiasi momento in base a nuove informazioni, analisi o riconsiderazioni. Nulla nel presente deve essere inteso come una raccomandazione o una previsione delle condizioni di mercato. Al contrario, è da intendersi come l’illustrazione di una tesi. Le condizioni di mercato attuali e quelle future potrebbero presentare numerose differenze rispetto a quelle qui illustrate. Inoltre, non si forniscono garanzie in merito all’esattezza delle ipotesi formulate negli esempi qui presenti.



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