FAE Technology, l’elettronica al servizio delle nuove sfide 

L’amministratore delegato Lanza ci racconta la nuova matricola di Piazza Affari



FTA Online News, 16 Gen 2023 - 12:43

“Fae Technology è nata nel 1990 con la produzione di piccole schede elettroniche conto terzi e ha registrato un cambiamento importante a partire dal 2008, quando ne ho assunto la guida, avviando l’integrazione di servizi di engineering sempre più evoluti. Abbiamo così sviluppato soluzioni sempre più complete, sia hardware, che software. Oggi forniamo ai clienti un servizio chiavi in mano. Riusciamo infatti a presidiare lo sviluppo del proof of concept (POC) e a gestire le fasi di progettazione, prototipazione e produzione in serie di schede e sistemi elettronici. 
Abbiamo quindi accumulato un know how distintivo che si avvantaggia del nostro hub di open innovation e ricerca condivisa al Kilometro Rosso. Contiamo poi due impianti produttivi nella zona industriale di Bergamo. Oggi lavorano per il gruppo 106 risorse umane, tra operai, impiegati, quadri e dirigenti. FAE collabora con alcune delle più grandi realtà italiane in settori come la mobilità elettrica, l’internet delle cose, l’automazione industriale 4.0 e l’aerospaziale. 
Riusciamo a fornire le soluzioni di elettronica embedded che permettono di gestire la complessità della transizione energetica. Ci sono per esempio applicazioni nel campo dell’elettrificazione dei trasporti, delle nuove motorizzazioni sostenibili, del trasporto pubblico e degli impianti industriali. 
Altri impieghi sono nel settore energetico: supportiamo impianti di generazione, reti di distribuzione e ricarica, sistemi di storage. La nostra elettronica può supportare i filtri intelligenti delle industrie, i macchinari della manifattura 4.0, l’efficientamento energetico e di processo a tutti i livelli. Siamo poi attivi sulla frontiera con le nuove soluzioni di machine learning e intelligenza artificiale che vogliamo applicare all’elettronica integrata. 
Oggi i produttori di apparecchiature originali (OEM), così come le multiutility, devono affrontare le grandi sfide del cambiamento: la nostra capacità di fornire soluzioni complete e su misura è preziosa per loro. Ci sono poi tantissime nuove applicazioni della digitalizzazione, dal settore fonico al fashion”. 
Gianmarco Lanza, presidente e amministratore delegato e figlio del fondatore di FAE Technology, parla con entusiasmo delle nuove opportunità che la digitalizzazione delle imprese e dei servizi offrono alla società. “La nostra capacità di presidiare la filiera a tutti livelli fornendo soluzioni progettate su misura per il cliente ci regala un vantaggio competitivo unico. I nostri clienti possono affrontare con una marcia in più le sfide del mercato, ottenendo soluzioni specifiche, con grande velocità e un adattamento estremo alle esigenze specifiche e alla loro evoluzione prevedibile. 
La nostra ricerca in questo senso è indispensabile, perché ci permette di condividere e sviluppare conoscenze e competenze. Collaboriamo con diverse università, con i grandi clienti e siamo membri nel triennio 2022-2024 del “Senseable City Lab” del MIT di Boston. Vogliamo essere dove c’è innovazione e riusciamo ad esserne un motore nel nostro spazio polifunzionale al Kilometro Rosso.

Come mai la decisione di quotarvi a Piazza Affari in un periodo complesso come quello del novembre 2022? Cosa farete dei circa 5 milioni di euro raccolti per il 21,74% del capitale? È stato difficile apprendere il linguaggio dei mercati?

“In realtà la decisione dell’IPO risale allo scorso gennaio, prima della guerra, ma già durante i rincari di materie prime ed energia. È stata l’ultima tappa di un percorso naturale, avevamo rafforzato con metodo la governance e i processi negli ultimi anni, attraendo manager di talento. Abbiamo costruito un sistema strutturato con un consiglio di amministrazione sorvegliato dal collegio sindacale e abbiamo rafforzato le fondamenta per la futura crescita. 
Con l’IPO abbiamo raggiunto ora lo standing di una società quotata, ossia una nuova visibilità e autorevolezza nei confronti di tutti gli stakeholder, dai clienti ai fornitori. Questo nuovo status ci consentirà soprattutto di attrarre quei talenti che sono indispensabili per la crescita nel nostro settore. 
Abbiamo comunque fornito al mercato garanzie e trasparenza, per esempio con le clausole di lock-up a 36 mesi da parte dei maggiori azionisti. 
Prima di arrivare alla quotazione abbiamo inoltre rivisto il perimetro e investito con forza in macchinari e automazione per rendere sempre più scalabili i nostri processi e le nostre soluzioni. Per noi la ricerca, l’innovazione, la qualità sono un’attitudine naturale. Adesso con le nuove risorse, che saranno tutte impiegate nella crescita, punteremo equamente sugli investimenti in macchinari e competenze per la crescita organica e su acquisizioni mirate che possano rafforzarci ulteriormente”.



Come vedete il prossimo futuro?

“Siamo ottimisti. Le nostre competenze e le nostre partnership ci pongono sulla frontiera di diversi megatrend che si stanno dispiegando. L’elettrificazione dei trasporti, l’efficientamento e la digitalizzazione dell’industria, le rinnovabili e l’applicazione della tecnologia a nuovi settori ci vedono tutti in prima linea. Veniamo da anni di crescita con un CAGR superiore al 30% Nel 2021 abbiamo aumentato il valore della produzione del 65,1% a 23,9 milioni di euro; nel primo semestre di quest'anno, i ricavi ammontano a 17,4 milioni di euro, +63,4% rispetto al pari periodo 2021. È un momento carico di opportunità per il nostro settore e questo ci ha sicuramente dato un’ulteriore spinta per la quotazione”.


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