Bifire, sicurezza e sostenibilità nell’immobiliare

La società delle lastre tecniche per edilizia e industria fa leva su una tecnologia e una produzione italiana



FTA Online News, 30 Giu 2022 - 17:00

“Siamo una società italiana che da sempre investe in tecnologia e innovazione. Bifire produce lastre tecniche per l’edilizia e l’industria, pannelli usati per la protezione passiva dagli incendi, per la difesa dall’umidità, per l’isolamento termico. Da tempo investiamo nello sviluppo di prodotto e di processo, così abbiamo guadagnato un posizionamento unico e competitivo, un presidio della filiera che è una difesa del business e una caratteristica del nostro gruppo. Negli anni ’70 ci occupavamo di prodotti per la sicurezza, come gli indumenti antincendio senza amianto, ma ci siamo trasformati negli anni Duemila da semplice distributore commerciale in produttore. È stata una scelta coraggiosa e controcorrente: fra il 2005 e il 2008 tutti delocalizzavano la produzione in Cina, ma noi abbiamo deciso di insediare una nuova produzione italiana.

Oggi impieghiamo più di 40 persone, abbiamo due impianti produttivi a Desio e Paderno Dugnano ed entro l’anno avvieremo il terzo impianto a Varedo (tutte località della provincia di Monza e Brianza, ndr). Contiamo 5 centri di logistica e 50 agenti commerciali con i quali copriamo tutto il territorio nazionale.
I pannelli antincendio, anche per usi industriali, coprono poco più di metà del giro d’affari. Gli abbiamo affiancato nel tempo i rivestimenti e l’isolamento termico. Oggi abbiamo prodotti per la difesa passiva dagli incendi, per l’isolamento dall’umidità e per l’isolamento termico. Le tecniche a secco di ristrutturazione edilizia, più rapide ed economiche, sono l’ambito nel quale brillano i nostri impieghi.
Un quarto del fatturato è rivolto anche all’estero: siamo presenti in oltre 20 Paesi, soprattutto Germania, Svizzera e Austria. Nel 2021 abbiamo fatturato 28,8 milioni di euro confermando un trend di crescita con un CAGR del 13,5% negli ultimi 9 anni. Abbiamo dovuto compiere scelte coraggiose, ma la nostra visione è stata premiata”. Alberto Abbo, presidente, amministratore delegato e cofondatore nel 2002 della Bifire di oggi con Alfredo Varini, è orgoglioso dei risultati raggiunti e delle prospettive del settore in cui opera.
“Siamo operatori dell’efficienza energetica in campo immobiliare, c’è molto da fare e abbiamo delle soluzioni innovative per un mercato in crescita, quindi siamo ragionevolmente ottimisti”, aggiunge.


Come mai la decisione di quotarsi a Piazza Affari a fine maggio? Con il collocamento a 3,67 euro ad azione avete raccolto quasi 10 milioni di euro per il 15,62% del capitale: cosa farete di queste risorse?

“Abbiamo un posizionamento strategico in un settore in crescita. C’è un’evoluzione della domanda verso la sostenibilità e incoraggia le nostre prospettive, quindi abbiamo deciso di crescere ancora con il booster delle nuove risorse e con la struttura più articolata di una società quotata. Una governance più efficace e la compliance di società quotata ci rafforzano e guadagniamo autorevolezza e trasparenza nei confronti di mercati, clienti e fornitori, di tutti gli stakeholder. Crediamo che la trasparenza e la garanzia di affidabilità ci premino sul mercato e per questo abbiamo anche approvato, senza averne nessun obbligo regolatorio, il primo bilancio di sostenibilità sulla base degli standard GRI. Tutti segnali apprezzati dal mercato, soprattutto in tempi incerti.
Con i proventi dell’IPO - un’operazione quasi tutta in aumento di capitale – rafforzeremo la crescita. Realizzeremo un quarto impianto produttivo, investiremo ancora in ricerca e sviluppo, promuoveremo la crescita per linee interne e per linee esterne, anche sul fronte della distribuzione e del presidio commerciale dei territori. Punteremo sul marketing e sul rafforzamento del brand.

Il parco immobiliare italiano è vetusto, ha bisogno di innovazione ed efficienza. Abbiamo tecnologie che permettono con una lastra da un centimetro e mezzo l’isolamento termico di 15 centimetri di polistirolo. Significa minore impronta carbonica e inquinamento, significa comfort e in questo periodo significa anche risparmi importanti sulle bollette energetiche. Chiaramente gli incentivi come il bonus 110% incoraggiano il nostro settore, ma abbiamo già percepito con la pandemia una nuova attenzione per l’efficienza ambientale ed economica delle nostre case, per un’edilizia davvero sostenibile. Noi da tempo abbiamo elaborato una risposta italiana a queste esigenze”.



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