Il crollo degli assegni pensionistici
Calano del 35,5% le nuove pensioni rispetto al 2011
FTAOnline, Milano, 26 Ott 2012 - 18:14
Nei primi nove mesi del 2012 gli assegni liquidati dall’Inps sono diminuiti con percentuali in doppia cifra.
Il dato è il risultato dell’introduzione a partire dal 2011 della finestra mobile e dello scalino previsto dalla riforma Damiano. Gli effetti della riforma Fornero invece si avvertiranno dal 2013: sarà il prossimo, infatti, l'anno in cui si esaurirà la gran parte delle uscite con le vecchie regole.
Effetti della Fornero solo dal 2013
Non è ancora il momento della riforma Fornero, ma le modifiche al sistema pensionistico introdotte negli scorsi anni hanno sortito gli effetti voluti: da gennaio a settembre 2012 gli assegni liquidati dall’Inps, compresi quelli Inpdap, sono calati del 35,5% rispetto allo stesso periodo 2011.
Il drastico calo è stato la conseguenza dell'introduzione nel 2011 della finestra mobile (12 mesi di attesa per i dipendenti, 18 per gli autonomi una volta raggiunti i requisiti) e dello 'scalino' previsto dalla riforma Damiano sempre per il 2011 per la pensione di anzianità con le quote (da 59 a 60 anni l'età minima a fronte di almeno 36 anni di contributi).
Nel dettaglio, attendendo gli effetti della riforma Fornero previsti per il 2013, l’Inps ha liquidato 140.616 pensioni nel settore privato (-37,4% rispetto alle 224.869 erogate nello stesso periodo del 2011) e 58.939 nel settore pubblico, quello finora gestito dall'Inpdap, ora incorporato nell'Inps (-22,2% rispetto alle 84.599 erogate nello stesso periodo del 2011). In totale sono stati liquidati 110 mila assegni in meno rispetto a quelli liquidati dei primi nove mesi dell’anno scorso.
Nel privato riduzione più ampia del previsto
Nel settore privato, la riduzione del numero delle pensioni è stata superiore alle previsioni (148.948 assegni per i primi 9 mesi) e per gli anni a venire si prevede che tale trend si consolidi.
Dall'anno prossimo, infatti, si esauriranno le uscite dal lavoro di quanti possono ancora godere delle vecchie regole previdenziali, mentre si inizierà a entrare in pensione secondo quanto previsto dalla riforma Fornero.
Secondo il presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua i dati sull'andamento delle pensioni confermano che “le riforme funzionano” e che i conti “sono stati messi in sicurezza”.
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