Nel 2014 gli stipendi orari crescono appena dell’1,3%
E’ la crescita della retribuzione contrattuale più bassa dal 1982
FTAOnline, Milano, 03 Feb 2015 - 17:27
Gli stipendi crescono, ma pochissimo. L’Istat ha rilevato che nel 2014 in media le retribuzioni contrattuali orarie sono cresciute dell’1,3% rispetto al dato di un anno prima, ma la variazione è la più bassa dal 1982, anno in cui è stata avviata la raccolta dei dati. Su questo risultato influisce fortemente il livello bassissimo di inflazione.
I maggiori scatti nel settore della gomma, nelle telecomunicazioni e nel tessile
L’Istituto di statistica nazionale ha calcolato che alla fine di dicembre soltanto il 44,5% dei dipendenti occupati ha un contratto collettivo nazionale e le loro retribuzioni coprono il 41,5% del monte retributivo complessivo osservato dall’Istat.
In particolare nel mese di dicembre l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie è rimasto sui livelli di novembre e ha registrato un incremento dell’1,1% appena sul dato di un anno prima. La media annua, come detto, registra un timido +1,3 per cento.
Pesa sulla debolissima crescita degli stipendi orari, evidenzia ancora l’Istat, il comparto della Pubblica Amministrazione, dove i contratti sono bloccati dal 2010 e lo saranno per tutto il 2015. I dipendenti del settore privato registrano invece una crescita delle retribuzioni contrattuali orarie dell’1,3 per cento.
I settori che nel mese di dicembre sono riusciti a raggiungere gli incrementi tendenziali maggiori sono: telecomunicazioni (3,5%); gomma, plastica e lavorazioni di minerali non metalliferi (3,3%); tessili, abbigliamento e lavorazione pelli (2,9%). Il settore del commercio, così come tutti i comparti della pubblica amministrazione, ha invece registrato una variazione nulla.
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