Reddito di cittadinanza: come funziona e chi sono i beneficiari
Reddito di cittadinanza 2019: a chi spetta il sussidio, in cosa consiste e quali sono i requisiti per usufruirne
FTA Online News, Milano, 01 Mar 2019 - 16:12
Uno dei provvedimenti cardine del governo giallo-verde è entrato nella fase operativa e dovrebbe coprire una fascia di popolazione di circa 5 milioni di persone.
Le somme verranno versate su una apposita carta emessa da Poste Italiane.
Reddito di cittadinanza: in che cosa consiste?
Uno dei provvedimenti simbolo del Governo diventerà operativo dal 6 marzo, data a partire dalla quale sarà possibile richiedere il sussidio destinato alla fascia di popolazione che versa sotto la soglia della povertà assoluta.
Il provvedimento riguarderà circa 5 milioni di persone ed è previsto uno stanziamento di 7,1 miliardi di euro per il 2019 fino ad arrivare agli 8,3 nel 2021.
La somma sarà spendibile tramite una apposita carta, messa a disposizione da Poste italiane, si compone di due somme: fino a 500 euro di integrazione al reddito e di un contributo per l’alloggio (zero se di vive in una casa di proprietà, 150 euro se di paga un mutuo, 280 euro se in affitto).
Reddito di cittadinanza: requisiti e sanzioni
Il Reddito di cittadinanza può essere richiesto ai Caf, alle Poste e presso gli sportelli Inps compilando l’apposito modulo.
È possibile anche fare la richiesta on line sul sito dedicato che sarà pronto a marzo.
Hanno diritto a fare richiesta i cittadini italiani, europei o stranieri residenti non nostro Paese da almeno 10 anni che abbiano un ISEE inferiore ai 9.360 euro all’anno o, se non si possiedono immobili, con un reddito inferiore ai 6.000 euro (500 euro al mese).
Non hanno diritto alla somma i detenuti, i ricoverati in lunga degenza, o chi si è dimesso dal proprio lavoro nei 12 mesi precedenti l’entrata in vigore del provvedimento.
I beneficiari, in base al "Patto per il lavoro" dovranno accettare una delle tre proposte di lavoro suggerite o la prima dopo 12 mesi.
L’integrazione prevista dalla norma aumenterà le attuali pensioni sotto la soglia di povertà (780 euro per il pensionato che vive da solo e 1032 si in nucleo famigliare).
Chi dovesse dichiarare il falso rischia una condanna da 2 a 6 anni di reclusione e l’obbligo di restituzione di quanto incassato oltre all’inibizione alla richiesta del Reddito per i successivi 10 anni.
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