Al sud occupazione mai così bassa da 40 anni
Per il Mezzogiorno si profila il rischio dello sottosviluppo permanente
FTAOnline, Milano, 04 Ago 2015 - 11:52
Cala ancora il numero degli occupati al Sud Italia toccando il livello più basso dal 1977 anno dell’inizio delle serie storiche dell’Istat.
A pagare il prezzo più alto sono donne e giovani.
Negli ultimi 13 anni il Mezzogiorno peggio della Grecia
Continua l’emorragia di posti di lavoro nel Mezzogiorno con un calo del numero degli occupati arrivato ormai a 5,8 milioni, il livello più basso degli ultimi 40 anni.
Il dato arriva dall’ultimo rapporto Svimez che sottolinea come a pagare il prezzo più alto siano donne e giovani.
Il rapporto indica poi, senza mezze misure, il "rischio di un sottosviluppo permanente".
Nel dettaglio, nel 2014, i posti di lavoro in Italia sono cresciuti di 88.400 unità mentre il Sud ne ha persi 45.000.
Un cittadino residente al sud su tre è povero e con un livello dei consumi che è pari a due terzi rispetto a quello del Centro-Nord.
Situazione particolarmente difficile per le donne tra i 15 e i 34 anni, solo una su cinque ha un lavoro.
Guardando ai giovani, Svimez parla di una "frattura senza paragoni in Europa con un’economia che, tra il 2001 e il 2014, è cresciuta la metà di quella greca (+ 13% rispetto al 24%).
Tra i giovani che non studiano e non lavorano due milioni sono meridionali.
Un quadro desolante, completato dal crollo delle nascite: solo 174.000 un livello paragonabile solo a 150 anni fa durante l’Unità d’Italia.
Un vero e proprio tsunami dalle conseguenze imprevedibili se si considera che il Sud è destinato a perdere 4,2 milioni di abitanti nei prossimi 50 anni, arrivando così a pesare per il 27,3% sul totale nazionale a fronte dell'attuale 34,3%.
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