Lavorare da casa non sempre è un vantaggio
Chi lavora lontano dall’ufficio spesso avverte la mancanza di alcuni fattori
FTAOnline, Milano, 18 Set 2015 - 12:39
Il lavoro da casa comporta degli indubbi vantaggi come la maggior flessibilità degli orari ma cambiando abitudini sorgono spesso delle criticità come il disagio dovuto a una minore interazione con i colleghi.
Gli italiani hanno bisogno di interazione e programmazione
Lavorare fuori dall’ufficio, magari a casa, comporta indubbiamente dei vantaggi ma il rovescio della medaglia non è da sottovalutare.
Secondo un’indagine internazionale di Regus, condotta su un campione di 44.000 manager e professionisti, nonostante si registri un buon dato relativo all’homeworking (oltre il 50% dei professionisti intervistati lavora fuori ufficio, molto spesso a casa per almeno metà dei giorni lavorativi) emergono dei valori percentuali che portano a riconsiderare l’idea che lavorare da casa non comporti problemi e svantaggi.
Nel dettaglio, se da un lato lavorare fuori ufficio comporta una maggiore flessibilità di orario e una migliore ottimizzazione dei tempi, dall’altro lato l’indagine ha riscontrato negli homeworker un profondo senso di solitudine nel 38% dei casi (media locale) e nel 28% (media italiana).
Proprio il 40% degli italiani (62% media globale) avverte la necessità di programmare frequenti meeting viaggi e incontri fuori casa per compensare il senso di isolamento.
Chi lavora da casa ha anche il timore che il proprio lavoro venga sminuito e considerato meno importante.
Una condizione particolarmente avvertita in Italia (45% contro una media globale del 39%).
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