Durante la crisi persi 508 mila posti di lavoro
La Cisl lancia l’allarme durante l’ottavo rapporto sull’industria
FTAOnline News, Milano, 01 Ago 2011 - 17:05
Qual è stato il reale impatto della crisi economica globale sul tessuto occupazionale italiano? Non indifferente; secondo la Cisl, negli ultimi tre anni si sarebbero persi nel solo settore industriale poco più di 500mila posti di lavoro, spingendo il comparto a livelli assai distanti da quelli pre-crisi.
Per combattere il momento di difficoltà, la Cisl sostiene la necessità di puntare sugli accordi contrattuali e le relazioni industriali per far aumentare la produttività. Serve anche un regime fiscale che sia favorevole a lavoratori e imprese.
Il quadro a tinte fosche dipinto dalla Cisl
Sono 508 mila i posti di lavoro persi negli ultimi tre anni nell’industria. Nei primi 3 mesi del 2011, il livello di produzione del settore industriale è del 19% inferiore a quello dell'estate 2007.
A peggiorare il bilancio, poi, concorrono anche i numeri della cassa integrazione: sono 260mila i lavoratori che ne fruiscono, 174mila dei quali con prospettive occupazionali incerte.
Partendo da questi numeri, stilati nell'ottavo rapporto sull'industria, la Cisl suggerisce con decisione gli accordi contrattuali e le relazioni industriali per far aumentare la produttività come la strada maestra per uscire dal momento critico. Per sostenere la crescita invece servono – secondo il sindacato – interventi mirati alla creazione di un regime fiscale favorevole per lavoratori e imprese che investono.
Infine, l’ultimo punto sul quale concentrare la propria attenzione restano le infrastrutture, l’energia e la logistica.
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